Ministro Dadone, in estate ipotizzabile un allentamento delle misure più stringenti, ma serve cautela

Ministro Dadone, in estate ipotizzabile un allentamento delle misure più stringenti, ma serve cautela

Ministro Dadone, in estate ipotizzabile un allentamento delle misure più stringenti, ma serve cautela


Il Ministro della Funzione pubblica ha rinnovato l'invito ai governatori delle regioni di non polemizzare con il governo, ha precisato di non sapere se potremo andare al mare in estate e commentato l’accordo tra Sace e Abi sulla liquidità agli imprenditori

Il Ministro della Funzione pubblica, Fabiana Dadone ha commentato su RTL 102.5 il delicato tema del rapporto tra le regioni e il governo. È in atto uno scontro, ad esempio, tra il presidente della Regione Lombardia Fontana e il governatore del Lazio Zingaretti sulla gestione dei malati da coronavirus nelle Rsa. Dal Veneto anche Zaia ha parlato di uno scontro tra Nord e Sud e De Luca ha minacciato di chiudere i confini della Campania se la Lombardia dovesse riaprire.

“La confusione è solo percepita, in realtà c’è un costante aggiornamento tenuto da parte del governo e dalla protezione civile con i governatori delle regioni”, ha spiegato il ministro Dadone. La linea comune è chiara: è stato chiesto a tutti i presidenti di regione di attenersi alle linee generali emanate dal governo, per evitare accavallamenti. Il titolo V della Costituzione, che ha dato più competenze alle regioni e agli enti locali, ha mostrato le sue fragilità. Il ministro ha invitato i governatori a non fornire risposte completamente disordinate, per evitare inutili polemiche e la sensazione che non sia in atto un confronto costante tra governo e regioni.

 

Fondamentale non creare false aspettative nei cittadini 

 Le regioni possono decidere di chiudere ma non di aprire, ha ribadito il ministro Dadone. “Possono attuare misure più restrittive rispetto a quelle dettate dal governo, ma non di maggior apertura, altrimenti si potrebbe creare una seconda fase di contagio”. In questo momento bisogna evitare delle fughe in avanti. Il ministro ha inoltre dichiarato di comprendere la difficoltà dei governatori nel fornire risposte dirette ai cittadini, ma è fondamentale in questa fase non creare aspettative. Sia rispetto all’idea di restare a casa per troppo tempo, sia di riaprire immediatamente. Si rischierebbe di vanificare il grande sforzo e i risultati ottenuti finora: aver evitato l’espansione epidemiologica nella zona Centro-Sud è l’importante risultato delle misure restrittive. 

In estate possibile allentamento delle misure più stringenti

Riguardo alle voci su una possibile riapertura del Paese nel periodo estivo, il ministro Dadone ha ribadito che ci vuole cautela e ha specificato che il comitato scientifico ipotizza un allentamento delle misure restrittive forti. “Io non me la sento di dire che quest’estate saremo tutti al mare come negli anni passati, ci sarà un allentamento delle misure molto stringenti che limitano gli spostamenti, possiamo ipotizzare questo”. 

Il ministro Dadone ha aggiunto che bisogna convivere ancora per qualche tempo con questa situazione e comprendere che il distanziamento sociale è inevitabile per combattere la battaglia contro il coronavirus.

 

Accordo tra Sace e Abi per la liquidità agli imprenditori 

Nella notte è arrivato l’accordo tra la Sace e l'Abi per le garanzie pubbliche a favore della liquidità alle grandi aziende, previste dal decreto imprese. “È un risultato buono”, ha commentato il ministro Dadone, “sembra che tutto possa arrivare in maniera immediata, ma purtroppo per alcune norme sono necessarie delle tempistiche”. 

Il ministro ha aggiunto che questo atteggiamento prudente attraversa tutto il governo. È importante, soprattutto in un momento come questo, non creare false aspettative: ogni parola del governo può essere interpretata in maniera fuorviante dai cittadini, dunque è necessario essere cauti e chiari.

Dadone: “La pubblica amministrazione non si è bloccata”

Il ministro ha sottolineato come la pubblica amministrazione non si sia bloccata, in questa fase difficile. È stato scelto di riconvertire la modalità di lavoro organizzativa, attraverso lo smart working. “Si partiva da una narrativa generale che parlava solamente dei furbetti, all’inizio del mio mandato tutti me lo chiedevano, mentre io spostavo l’attenzione sulla stragrande maggioranza dei lavoratori pubblici che sono validi”. 

La pubblica amministrazione ha dato prova della sua capacità e voglia di reagire. Il passo in avanti ulteriore, che andrà fatto, è portare questa modalità di lavoro a distanza in uno smart working a sistema.


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