Mino Raiola, il re dei procuratori è morto. Lo annuncia la famiglia sui social

Mino Raiola, il re dei procuratori è morto. Lo annuncia la famiglia sui social

Mino Raiola, il re dei procuratori è morto. Lo annuncia la famiglia sui social


Mino Raiola, il procuratore più famoso del calcio moderno, è morto all'età di 54 anni. Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social provenienti da tutto il mondo.

Mino Raiola è morto all'età di 54 anni. La notizia della sua morte è stata diffusa dalla famiglia attraverso i canali social personali dell'agente sportivo. Queste le parole della famiglia nel post pubblicato su Twitter: "Con infinito dolore annunciamo la scomparsa di Mino, il più straordinario procuratore di sempre. Mino ha lottato fino all'ultimo istante con tutte le sue forze proprio come faceva per difendere i calciatori. E ancora una volta ci ha resi orgogliosi di lui, senza nemmeno rendersene conto". Per poi aggiungere: "Mino è stato parte delle vite di tanti calciatori e ha scritto un capitolo indelebile della storia del calcio moderno. Ci mancherà per sempre e il suo progetto di rendere il calcio un posto migliore per i calciatori sarà portato avanti con la stessa passione". "Ringrazieremo di cuore - continua il post - coloro che gli sono stati vicini e chiediamo a tutti di rispettare la privacy di familiari e amici in questo momento di grande dolore". Mino Raiola, considerato il procuratore più famoso della storia del calcio moderno, era malato da tempo ed è stato operato a gennaio già in gravi condizioni. 


CHI ERA MINO RAIOLA, IL RE DEL CALCIOMERCATO 

Mino Raiola è spesso stato dipinto come "il male" del calcio moderno, un procuratore antipatico che guardava i propri interessi prima di quelli dei calciatori che rappresentava. Eppure basta poco per capire che era semplicemente un uomo bravissimo a svolgere il suo lavoro. Il rapporto con i calciatori è sempre stato ottimale, un rapporto prima d'amicizia e poi professionale. Da Ibrahimovic a Donnarumma, da Balotelli a Verratti, chiunque avesse a che fare con Mino, l'ha sempre descritto come una grande uomo, onesto, schietto e sincero. Il dipinto di Raiola come "rovina" del calcio è stato prodotto dalle società che si sono ritrovate quasi sempre costrette ad accontentare le richieste dell'agente (spesso molto alte), che riusciva a chiudere affari milionari grazie alla sua grandissima capacità di trattare e raggiungere l'obbiettivo. Una capacità  che Raiola imparò fin da ragazzo facendo il cameriere, ad Haarlem in Olanda, dove il padre aprì un'attività di ristorazione di successo. "E' girando tra i tavoli che ho imparato a capire le persone", e soprattutto le loro esigenze. Memorizzava i gusti delle persone, capiva quando poteva essere più amichevole e quando essere più professionale, cambiava lingua e registro a seconda di chi aveva davanti, insomma imparò a trattare, mentre suo padre sfornava pizze.


I MESSAGGI DAL MONDO DEL CALCIO 

Infiniti i messaggi di vicinanza che stanno circolando nelle ultime ore sui social da parte di tutto il mondo del calcio. Vediamone alcuni: "Non prendere in giro in Paradiso, loro conoscono la verità...tvb Mino". Così, Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha salutato su Twitter l'amico Mino Raiola. L'ad dell'Inter, Beppe Marotta: "Sono affranto per la scomparsa di Mino, un amico e una persona di elevata competenza. Il mondo del calcio perde un grande professionista. Abbiamo vissuto molti momenti positivi insieme, di collaborazione e intenso lavoro, con qualche contrasto ma sempre corretto, nel rispetto delle persone e delle professionalità". Lo stemma del Milan e il simbolo del lutto per ricordare Mino Raiola. Così la società rossonera ricorda il re dei procuratori, stringendosi intorno alla sua famiglia. "AC Milan si stringe attorno alla famiglia di Mino Raiola e alle persone a lui care nel giorno della sua scomparsa".  Fabio Capello: "Per me Mino Raiola è legato a Ibrahimovic, la prima volta che l'ho conosciuto era il suo procuratore. Era una persona a posto. Ha costruito una fortuna e nel senso buono, con grande capacità: ha dimostrato di saper fare quello che deve saper fare un procuratore". "Adriano Galliani è affettuosamente vicino alla famiglia e piange la scomparsa del caro amico Mino, grande manager calcistico, innovatore nel suo settore e sempre leale nelle trattative. Riposa in pace". Questo il messaggio comparso sul profilo Twitter del Monza





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