Omicidio Moro, Macaluso, oggi classe politica rozza

Omicidio Moro, Macaluso, oggi classe politica rozza

Omicidio Moro, Macaluso, oggi classe politica rozza


Così lo storico esponente del Partito Comunista in Non Stop News

Ospite stamattina a Non stop News, la trasmissione di informazione condotta da Pierluigi Diaco, Fulvio Giuliani e Giusi Legrenzi, in onda su Rtl 102.5 e in Radiovisione sul canale 36 del Dt e sul 750 di SKY, lo storico esponente del Partito Comunista, Emanuele Macaluso ha sottolineato quanto, in quei 55 giorni che intercorsero tra il rapimento di Aldo Moro e il ritrovamento del suo cadavere, in via Caetani, la politica italiana fosse in uno stato di profonda crisi: "Credo che tutte le anime erano in difficoltà"- ha ricordato Macaluso-"Non era solo la vita di una persona, ma la vita di chi stimavano e conoscevamo".
"Oggi, quarant'anni dopo, secondo lei, la via della fermezza, di rifiutare la trattativa con le Br, che avrebbe potuto salvargli la vita, fu una strada giusta?"- hanno chiesto i conduttori: "La fermezza fu dettata da un fatto politico. Pertini probabilmente spiego' meglio di tutti che aprire una trattativa poteva tradursi in una legittimazione di una forza estremista che voleva rovesciare la democrazia in Italia con la forza. In quel periodo noi del Pci siamo andati nelle fabbriche, abbiamo dialogato con gli operai, ce ne erano alcuni simpatizzanti delle Br. Io ero anche andato alla Fiat e abbiamo trovato una classe operaia che rifiutava l'ideologia terrorista. Non a caso l'operaio Guido Rosso, a Genova, fu ucciso perché indico' i gruppi che fiancheggiarono le Br nella sua fabbrica. Questo lo scenario che motivò la scelta della fermezza, e questa fu la motivazione per cui Zaccagnini l'uomo di Moro, il suo braccio destro ne morì, perché anche lui dovette essere fermo. Ma io non penso che fu un errore negare la trattativa perché le Br furono sconfitte poi e anche la reazione che ci fu nella classe operaia, che non cedette alla lotta armata, testimoniò il loro fallimento ". Poi Macaluso fa una riflessione sulla politica italiana e sullo stato di salute attuale dei partiti: "La Repubblica italiana non è malata ma è in una situazione drammatica: c'è un crollo della classe dirigente politico e culturale. La classe dirigente di governo e opposizione negli anni passati annoverava Moro, Fanfani, De Gasperi, e all'opposizione c'erano Amendola, Togliatti, Berlinguer, Pertini. Oggi la classe dirigente è rozza e incolta. La situazione è devastante"- sottolinea Macaluso, che aggiunge: " Dopo la morte di Moro è cominciata la decadenza: da allora in poi ci sono state le crisi dei partiti che avevano fatto la Costituzione, la Dc di Moro, il Pci di Berlinguer. Mancò un progetto politico forte, soprattutto perché mancarono gli ideali fondanti della Costituzione. Siamo approdati al peggio", conclude.


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