Oggi è il 160esimo anniversario dell'Unità d'Italia, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera

Oggi è il 160esimo anniversario dell'Unità d'Italia, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera

Oggi è il 160esimo anniversario dell'Unità d'Italia, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera


Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda il sogno risorgimentale che ha suggellato l'identità di Nazione e loda gli italiani uniti e coesi durante la pandemia

Si celebra il 160esimo anniversario dell'Unità d'Italia, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera. Era il 17 marzo del 1861 quando venne proclamato il Regno d'Italia. Oggi è un giorno importante, specie alla luce di quanto il paese sta vivendo da un anno: la pandemia. Un giorno nel quale, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha lodato l'unità e l'unione degli italiani.  Era il 17 marzo del 1861 quando venne proclamato il Regno d'Italia. Ecco cosa ha detto Mattarella. 


Le dichiarazioni di Mattarella

«Celebriamo oggi il 160° anniversario dell’Unità d’Italia, la “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”. Il coronamento del sogno risorgimentale ha suggellato l’identità di Nazione, che trae origine dalla nostra storia più antica e dalla nostra cultura. Le generazioni che ci hanno preceduto, superando insieme i momenti più difficili, ci hanno donato un Paese libero, prospero e unito. Rivolgo un deferente pensiero e l’omaggio di tutto il popolo italiano ai cittadini che hanno contribuito a costruire il nostro Paese. L’Italia, colpita duramente dall’emergenza sanitaria, ha dimostrato ancora una volta spirito di democrazia, di unità e di coesione. Nel distanziamento imposto dalle misure di contenimento della pandemia ci siamo ritrovati più vicini e consapevoli di appartenere a una comunità capace di risollevarsi dalle avversità e di rinnovarsi. La Repubblica, per scelta degli italiani, è la massima espressione dell’Unità nazionale e l’Inno e la Bandiera sono i simboli più cari e riconosciuti della nostra Patria. La celebrazione odierna ci esorta nuovamente a un impegno comune e condiviso, nel quadro del progetto europeo, per edificare un Paese più unito e solido, condizione necessaria per una rinnovata prosperità e uno sviluppo equo e sostenibile.»


La storia dell'unificazione

L'anniversario dell'Unità d'Italia è una festività nazionale che cade annualmente il 17 marzo, e che celebra la nascita dello Stato italiano, avvenuta in seguito alla proclamazione del Regno d'Italia del 17 marzo 1861. La completa unificazione del territorio nazionale avvenne però solo negli anni seguenti: nel 1866 vennero annessi il Veneto e la provincia di Mantova, nel 1870 il Lazio e nel 1918 il Trentino-Alto Adige e la Venezia Giulia. L'anniversario della nascita dello Stato italiano è stato solennemente festeggiato nel 1911 (50 anni), nel 1961 (100 anni) e nel 2011 (150 anni). La proclamazione del Regno d'Italia fu l'atto formale che sancì la nascita del Regno d'Italia. Avvenne con un atto normativo del Regno di Sardegna sabaudo (legge 17 marzo 1861, n. 4671) col quale Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi successori il titolo di Re d'Italia. La festa nazionale istituita nel 1911 in occasione del cinquantenario della ricorrenza. In seguito alla Seconda guerra di indipendenza e alla spedizione dei Mille, guidata da Giuseppe Garibaldi, nel biennio 1859-60, l'obiettivo dell'unità d'Italia era stato in gran parte raggiunto, con le sole eccezioni del Triveneto e del Lazio. L'annessione al Regno di Sardegna delle varie province  era stata sancita da una serie di plebisciti.


Il nuovo Parlamento Nazionale del 1861

Il 18 febbraio 1861, si riunì a Torino, presso Palazzo Carignano, già sede del Parlamento Subalpino, il nuovo Parlamento Nazionale uscito dalle elezioni del 27 gennaio, che già si definiva Italiano, pur numerandosi come VIII legislatura, continuando la numerazione delle legislature del Regno di Sardegna. La Camera dei deputati comprendeva anche parlamentari eletti nelle "nuove province", mentre il Senato, non eletto ma di nomina regia, era stato integrato con nomine di senatori provenienti dalle altre zone d'Italia. L'apertura della nuova legislatura avvenne con il discorso della Corona pronunciato dal Re. Il Senato nella risposta votata il 26 febbraio parlava esplicitamente di nuovo regno. La Camera dei deputati nel discorso di risposta a Vittorio Emanuele, redatto dall'onorevole Giuseppe Ferrari e datato 13 marzo 1861 già dichiarava che: «i suffragi di tutto un popolo pongono sul vostro capo benedetto dalla Provvidenza la corona d'Italia» Subito dopo l'inizio della legislatura, in data 21 febbraio, l'allora Presidente del Consiglio Camillo Benso, conte di Cavour presentò al Senato un progetto di legge, composto da un solo articolo, per ufficializzare la nuova denominazione del Re, divenuto poi norma il 17 marzo 1861, con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia n. 67.


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