Rapporto Oxfam: un gap incolmabile tra ricchezza di pochi e povertà di milioni

Rapporto Oxfam: un gap incolmabile tra ricchezza di pochi e povertà di milioni

Rapporto Oxfam: un gap incolmabile tra ricchezza di pochi e povertà di milioni Photo Credit: agenziafotogramma.it


Disparità enormi a livello sociale e geografico: pochissimi milionari detengono le ricchezze pari al pil delle nazioni più povere. L'Italia al 20° posto in UE per disparità socioeconomiche. I miliardari sotto i 30 anni hanno ereditato i loro patrimoni

Disuguaglianza – Povertà ingiusta e ricchezza immeritata” questo il nome del rapporto presentato oggi da Oxfam all’apertura del meeting annuale del World Economic Forum a Davos. Attraverso l’analisi delle misure fiscali, spesso inique, e del sistema di inserimento nel mondo del lavoro degli inoccupati, che spesso si rivela inadeguato, fino al welfare che non copre le esigenze soprattutto per la salute degli occupati, l’organizzazione no profit impegnata a colmare le disuguaglianze a livello globale, ha voluto dimostrare quanto queste misure abbiano contribuito soprattutto negli ultimi anni alla crescita dei working poor, ovvero di coloro che pur lavorando, non raggiungono un livello dignitoso di vita.

IN ITALIA

Il rapporto segnala che nel 2024 la ricchezza dei miliardari italiani è aumentata di 61,1 miliardi di euro – al ritmo di 166 milioni al giorno - raggiungendo un valore complessivo di 272,5 miliardi detenuto da 71 individui. Tutto ciò a fronte di un "quadro di grande preoccupazione" per la povertà assoluta, che nel 2023 era rimasta stabile rispetto all'anno precedente ma vedeva oltre 2,2 milioni di famiglie, per un totale di 5,7 milioni di persone, vivere in condizioni di povertà assoluta non disponendo di risorse mensili sufficienti ad acquistare un paniere di beni e servizi essenziali per vivere in condizioni dignitose. Quasi due terzi della ricchezza miliardaria (il 63%) in Italia è frutto di eredità. Il 5% più ricco delle famiglie è titolare del 47,7% della ricchezza nazionale. In generale, il quadro dà conto di un'accelerazione, a livello mondiale, del gap fra le ricchezze dei miliardari e i poveri.

AL 20° POSTO IN UE

La disuguaglianza nella distribuzione dei redditi netti equivalenti in Italia ha registrato un lieve miglioramento nel 2022 (ultimo anno per cui le stime sono accertate) rispetto al 2021. Insufficiente, tuttavia, per migliorare la 20° posizione dell'Italia (condivisa con la Spagna) tra i 27 Paesi UE per il profilo meno egalitario della distribuzione dei redditi.

TRA NORD E SUD

I Paesi ad alto reddito controllano il 69% della ricchezza globale, nonostante rappresentino appena il 21% della popolazione del pianeta. Il predominio delle valute del Nord nel sistema dei pagamenti internazionali e i costi di finanziamento più bassi nei Paesi ricchi sono alla base - rileva lo studio - di forti squilibri nei flussi di redditi da capitale tra le economie avanzate e il Sud: ogni anno il Nord 'estrae' quasi 1.000 miliardi di dollari dal Sud. Un'estrazione di cui beneficia l'1% più ricco nel Nord, per 30 milioni di dollari ogni ora.

UN’EQUAZIONE SBILANCIATA

Il Sud del mondo contribuisce per il 90% alla forza lavoro globale, ma riceve solo il 21% del reddito da lavoro aggregato. I gap salariali sono marcati: si stima che i salari dei lavoratori del Sud siano inferiori dell'87-95%, a parità di competenze, rispetto a quelli del Nord. I Paesi a basso e medio reddito spendono oggi in media quasi la metà del loro bilancio per rimborsare il debito estero contratto spesso con ricchi creditori di New York e Londra. A metà del 2023, il debito globale ha raggiunto il livello record di 307.000 miliardi di dollari e sono 3,3 miliardi le persone che vivono in Paesi che spendono più per ripagare il debito che per istruzione e sanità.

CONCENTRAZIONE PATRIMONIALE

L'anno scorso Oxfam prevedeva la comparsa del primo trilionario entro un decennio, ma al tasso attuale di crescita della ricchezza estrema di trilionari ne avremmo cinque. La ricchezza globale non solo è fortemente concentrata al vertice, ma - si legge nel rapporto – in gran parte deriva anche da rendite di posizione. Basti pensare che oltre un terzo (il 36%) delle fortune dei miliardari deriva da eredità. Tutti i miliardari del mondo sotto i 30 anni hanno ereditato i propri patrimoni, e si prevede che nei prossimi due o tre decenni più di 1.000 miliardari lasceranno oltre 5.200 miliardi di dollari ai propri eredi.

5 AZIENDE COME 2 MILIARDI DI PERSONE

Infine il rapporto stima che la crescita della ricchezza dei miliardari è in parte riconducibile a sistemi di relazioni clientelari e, soprattutto, intrecciata con l'immenso potere di mercato esercitato dalle imprese che controllano o dirigono. I ricavi combinati delle 5 più grandi aziende al mondo sono superiori al Pil di decine di nazioni e al reddito aggregato dei 2 miliardi di persone più povere del pianeta (un quarto della popolazione mondiale).



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