Sciopero generale per la Palestina, il mondo del cinema si mobilita

Sciopero generale per la Palestina, il mondo del cinema si mobilita

Sciopero generale per la Palestina, il mondo del cinema si mobilita Photo Credit: Ansa


Secondo i promotori, la mobilitazione rappresenta un’occasione importante per il comparto cinematografico di "fare la propria parte"

Anche il mondo del cinema italiano si unisce oggi, 22 settembre, al grande sciopero generale nazionale indetto per esprimere solidarietà al popolo palestinese e denunciare il ruolo dell’Italia nella collaborazione militare con Israele.

L'appello, partito nei giorni scorsi da lavoratori e collettivi del settore, invita autori, tecnici, produttori, distributori ed esercenti a fermarsi per una giornata, in segno di protesta contro la situazione nella Striscia di Gaza e le politiche di riarmo.

ANCHE IL CINEMA NON PUÒ RESTARE INDIFFERENTE

Secondo i promotori, la mobilitazione rappresenta un’occasione importante per il comparto cinematografico di "fare la propria parte", contribuendo simbolicamente – ma in modo visibile – a un'azione collettiva che attraversa l’intero Paese.

L’invito è chiaro: chiudere le sale cinematografiche per un giorno, sospendere le attività produttive e distributive, e partecipare alle manifestazioni previste in numerose città italiane. “Davanti all’orrore che si sta consumando, anche il nostro settore non può restare indifferente”, si legge nel comunicato diffuso dai promotori. “Il cinema è cultura, è racconto, è memoria. E oggi è tempo che prenda posizione. Chi fa il cinema, chi lo proietta, chi lo vive ogni giorno può dare un segnale importante”.

La protesta si inserisce nel più ampio sciopero generale lanciato da diverse categorie lavorative – dai portuali ai docenti, dai trasporti pubblici alla logistica – per chiedere l'interruzione di ogni legame istituzionale e militare con Israele.

Al centro della contestazione, in particolare, il memorandum di cooperazione militare tra Italia e Israele, che – secondo i promotori – renderebbe il nostro Paese il terzo fornitore di armi allo Stato ebraico.

MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA

Il coinvolgimento del mondo culturale, e in particolare del cinema, punta a sottolineare la necessità di un’opposizione trasversale alla violenza e al riarmo, capace di coinvolgere anche gli spazi della narrazione e dell’immaginario.

La partecipazione del settore cinematografico, con sale chiuse, produzioni ferme e professionisti in piazza, è pensata come un gesto forte e simbolico, capace di rompere il silenzio e stimolare un dibattito più ampio. In tutta Italia, oggi, sono attese manifestazioni e presìdi in decine di città.

I promotori invitano a scendere in piazza “con la Palestina nel cuore”, rivendicando un impegno collettivo e trasversale contro la guerra e per i diritti umani.



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