#CinemaScoppio - Se Dio vuole
17 giugno 2015, ore 10:00 , agg. alle 10:58
"Fare ascoltare De Andrè a una bambina di sette anni è una cattiveria!"
Siamo di fronte alla Nuova Commedia all'italiana con "Se Dio vuole" di Edoardo Falcone con Marco Giallini, Alessandro Gassman e Laura Morante? Senza togliere nulla a quella classica, ma se il 70% della produzione di cinema nostrano va a finire in commedia, un motivo ci sarà. La commedia ci piace. Per dirla con le parole di Moretti: "E' sempre il momento di fare una commedia". Sarà lo specchio del Paese? Sarà che tendiamo a buttare tutto in caciara? Forse.
La storia di Se Dio vuole l’abbiamo già sentita in altresalse, ma proprio per questo funziona. Tommaso (Marco Giallini) è uncardiochirurgo tra i più ammirati, duro e razionale nella vita, crede nellascienza e nel proprio lavoro. Carla (Laura Morante), sua moglie, si limita afare una vita agiata e tenere in ordine casa con l’aiuto di una governantesocialista discendente degli Incas. Poi c’è Bianca, una figlia considerata dalpadre ritardata che ha sposato un ritardato. Alberto invece è il loro figlio,pronto a seguire le orme del padre come medico, ma qualcosa va storto e decidedi entrare in seminario. DRAMMA! Piuttosto il figlio ladro, ma mica prete!
Così Tommaso decide di seguire e smascherare la persona cheha convinto il proprio figlio a fare questa scelta a dir poco insensata:conosce don Pietro (Alessandro Gassman), ex galeotto e ora redento del Signore.Dopo finte situazioni di estrema povertà, trucchi per smascherare Pietro, Tommasoscoprirà che la sua ottica del mondo così ferrea e razionale, può subire deipiccoli smottamenti.
Il film è molto brillante e i dialoghi realistici, da questopunto di vista forse va a perdere della poeticità monicelliana di Amici Miei,ma allo stesso tempo non lascia spazio a semplificazioni o caciarate, tipico diun certo cinema romano. È una pellicola a suo modo più profonda e particolare diquelle che vediamo almeno una volta l’anno girate e scritte da Max Bruno. Anchele scene esilaranti, che attingono al comico-grottesco, di certo non mancano:una su tutte quella del primo incontro con la finta famiglia di Tommaso.
È un film che sperimenta poco, questo va detto. Gli schemisu cui si va a muovere e la costruzione degli sketch, sono quelli canonici,fatta eccezione per un finale più aperto. E pure la trasformazione delprotagonista, da cinico ed egoista (lo so, già visto come archetipo anchequesto), è quella delle più classiche.
Però Falcone e Martani hanno scritto un buon film, nonnoioso e coerente da inizio a fine. Inoltre, è un’opera prima, anche se i duesceneggiatori non sono di primo pelo, ma anzi, sperimentati sia da Bruno inNessuno mi può giudicare che da Ravello in Ti ricordi me? Se Dio vuole è prodottodall’astro nascente della nuova commedia all’italiana, ovvero Wildside (capitanatada Lorenzo Mieli), che però stenta ancora a trovare il titolo spartiacque conil passato.
Come ultimo punto di analisi utilizzerei quello della Fede.Il film non è di rottura, non vuole prendere posizioni, né fare della satira,molto democristiano da questo punto di vista. Però molto coerente con laleggerezza e brillantezza della scrittura. Rimane così solo un collante e unospunto per generare un’ora e mezza di ottimo intrattenimento.
Così Tommaso decide di seguire e smascherare la persona cheha convinto il proprio figlio a fare questa scelta a dir poco insensata:conosce don Pietro (Alessandro Gassman), ex galeotto e ora redento del Signore.Dopo finte situazioni di estrema povertà, trucchi per smascherare Pietro, Tommasoscoprirà che la sua ottica del mondo così ferrea e razionale, può subire deipiccoli smottamenti.
Il film è molto brillante e i dialoghi realistici, da questopunto di vista forse va a perdere della poeticità monicelliana di Amici Miei,ma allo stesso tempo non lascia spazio a semplificazioni o caciarate, tipico diun certo cinema romano. È una pellicola a suo modo più profonda e particolare diquelle che vediamo almeno una volta l’anno girate e scritte da Max Bruno. Anchele scene esilaranti, che attingono al comico-grottesco, di certo non mancano:una su tutte quella del primo incontro con la finta famiglia di Tommaso.
È un film che sperimenta poco, questo va detto. Gli schemisu cui si va a muovere e la costruzione degli sketch, sono quelli canonici,fatta eccezione per un finale più aperto. E pure la trasformazione delprotagonista, da cinico ed egoista (lo so, già visto come archetipo anchequesto), è quella delle più classiche.
Però Falcone e Martani hanno scritto un buon film, nonnoioso e coerente da inizio a fine. Inoltre, è un’opera prima, anche se i duesceneggiatori non sono di primo pelo, ma anzi, sperimentati sia da Bruno inNessuno mi può giudicare che da Ravello in Ti ricordi me? Se Dio vuole è prodottodall’astro nascente della nuova commedia all’italiana, ovvero Wildside (capitanatada Lorenzo Mieli), che però stenta ancora a trovare il titolo spartiacque conil passato.
Come ultimo punto di analisi utilizzerei quello della Fede.Il film non è di rottura, non vuole prendere posizioni, né fare della satira,molto democristiano da questo punto di vista. Però molto coerente con laleggerezza e brillantezza della scrittura. Rimane così solo un collante e unospunto per generare un’ora e mezza di ottimo intrattenimento.
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