Studio indipendente, le auto ibride emettono fino a dodici volte più CO2 rispetto a quanto indicato dai produttori

Studio indipendente, le auto ibride emettono fino a dodici volte più CO2 rispetto a quanto indicato dai produttori

Studio indipendente, le auto ibride emettono fino a dodici volte più CO2 rispetto a quanto indicato dai produttori


La ricerca della ONG Transport & Environment ha ha studiato le emissioni di tre SUV, combinando motori elettrici e termici e i risultati sono stati a dir poco sorprendenti. Le auto ibride emettono il 12% in più di anidride carbonica rispetto alle indicazioni fornite dai produttori.

Forse è presto per parlare di un nuovo scandalo legato alle emissioni di CO2 delle automobili, è ancora fresco di memoria il “dieselgate” ma secondo l'indagine indipendente della organizzazione non governativa, Transport & Environment e pubblicata oggi, i veicoli elettrici non sarebbero poi così tanto ecologici come le case automobilistiche vogliono farci credere. Per questo studio, T&E ha testato in condizioni di traffico reali le emissioni di CO2 di diversi modelli di Suv osservando una notevole differenza tra le emissioni di carbonio immesso in atmosfera e dichiarato dai costruttori e quello che è stato misurato usando questo tipo di vetture. Secondo i test effettuati dalla britannica Emissions Analytics che ha esaminato le emissioni di anidride carbonica del Mitsubishi Outlander, della Volvo XC60 e del BMW X5 è emerso che la differenza tra teoria e pratica è stata tra il 28-89% in più di CO2 più di quanto annunciato dalle case automobilistiche. Ma, in determinate condizioni, la differenza può essere fino a tre, cinque e anche dodici volte di più di quanto annunciato. Si tratta di prove effettuate su tre Suv leader nel loro settore, tre auto ibride plug in, ovvero alimentate da un motore termico e da quello elettrico spinto da una potente batteria che permette di percorrere fino a 80 chilometri in modalità elettrica. Quindi ad emissioni zero.


Cosa ha messo in evidenza lo studio

Rispetto a quanto dichiarato dai costruttori, le prove su strada effettuate a condizioni normali, quindi con la batteria a pieno carico, hanno di mostrato che questi veicoli hanno prodotto tra il 28 e l'89% in più di CO2 e che in altre condizioni, ovvero, batteria quasi scarica, alta velocità in autostrada, veicolo con un peso eccessivo, le cose peggiorano ulteriormente. L'istituto tedesco Fraunhofer Institute for Systems and Innovation Research, e l'organizzazione di ricerca senza scopo di lucro International Council on Clean Transportation inoltre, hanno effettuato altri test su larga scala esaminando un campione di 104.709 auto ibride tra Nord America, Cina, Germania, Norvegia e Olanda, confrontando i dati di chi usa l'auto come private e le vetture aziendali. Tra gli indicatori i presi in esame, la distanza media percorsa in modalità elettrica, ovvero il “fattore di utilità” che è stato il parametro più importante per determinare i risultati dello studio. Dai dati è emerso che se su 69 auto omologate come ibride, solo 37 vengono guidate in modalità elettrica dai privati e il tasso scende al 20% per le auto aziendali.


Le differenze

Lo studio ha inoltre rilevato le notevoli differenze tra la quota di guida in elettrico tra i diversi paesi. Se Norvegia e Stati Uniti sono in cima alla classifica, Germania e Cina sono invece tra le Nazioni che fanno meno uso di auto ecologiche, eppure quello delle auto ibride è un mercato in forte espansione. A trainare le vendite di auto ibride plug in è proprio la Germania che ha registrato un più 200% nelle immatricolazioni, ma crescono anche i mercati in Svezia e Francia. Un risultato accolto con soddisfazione da molti e ritenuto un progresso sul fronte ambientale, ma con i dati emersi da questo studio c'è da essere allegri?

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