Un pugliese di 34 anni suicida, era stato maltrattato dalla moglie egiziana conosciuta a Sharm El Sheik Photo Credit: Ansa/
18 settembre 2025, ore 14:30
La procura di Bari ha chiesto la condanna a quattro anni di reclusione per la donna per maltrattamenti aggravati, escludendo però l'aggravante della morte
Un matrimonio con finale tragico, per il quale c'è un processo La Procura di Bari ha chiesto la condanna a 4 anni di reclusione, per maltrattamenti aggravati, nei confronti di una 30enne egiziana, finita a processo per gli insulti e le minacce rivolti al marito, un 34enne del Barese che il 10 aprile 2024 si tolse la vita. La donna ha scelto il rito abbreviato. La Procura, nel chiedere la condanna, ha escluso l'aggravante della morte come conseguenza dei maltrattamenti, ma ha confermato l'aggravante dell'aver commesso il fatto in presenza di minori. Il processo è stato aggiornato al 15 ottobre, data in cui potrebbe già esserci la sentenza. I genitori della vittima, costituitisi parte civile, sono assistiti dagli avvocati Giovanni Ladisi e Fabio Bagnulo. I due si erano conosciuti a Sharm el Sheikh, si erano sposati nel 2019 al Cairo e si erano poi trasferiti in Puglia, a Santeramo, I maltrattamenti sarebbero iniziati nel 2021, dopo la nascita della figlia.
La donna già sottoposta ad obbligo di dimora
I due si erano conosciuti in un villaggio di Sharm El Sheik dove lui faceva l’animatore. Si erano sposati al Cairo nel 2019. Cinque anni più tardi lui si toglie la vita dopo essere stato a lungo sottoposto alle minacce della donna, una 30enne egiziana che, già sottoposta a obbligo di dimora a Santeramo (nel Barese) con divieto di lasciare l’Italia. L’oggetto del contendere, delle minacce, era diventata la bimba nata dall’unione.
Gli insulti ripetuti i e le minacce
Insulti e minacce , secondo l’accusa, si ripetevano dal 2021, anno in cui nacque la figlia della coppia. La donna avrebbe preteso dal marito una casa più grande, avrebbe criticato e contestato l’arredamento nuovo acquistato dai suoceri e avrebbe insistentemente chiesto di trasferirsi da Santeramo a Bari. Per lunghi periodi sarebbe tornata in Egitto con la figlia, minacciando il marito di non fargliela più vedere e di non tornare più in Italia. “Ti odiamo, sei un uomo di m… speriamo tu muoia”, si legge in un messaggio inviato su Messenger. “Se non mi mandi i soldi non vedrai più tua figlia ... dirò a tua figlia che sei morto .... mi dovrai dare il tuo stipendio e la casa perché non mi hai garantito le condizioni di matrimonio con l'acquisto della casa”. Una situazione che sarebbe nel tempo ulteriormente degenerata procurando all’uomo “uno stato di profonda prostrazione psichica e di terrore” che, infine, il 10 aprile 2024, lo avrebbe spinto a togliersi la vita.



