Usa, Trump oggi ha votato in Florida, ha scelto di farlo di persona e non per posta

Usa, Trump oggi ha votato in Florida, ha scelto di farlo di persona e non per posta

Usa, Trump oggi ha votato in Florida, ha scelto di farlo di persona e non per posta


Il presidente degli Stati Uniti ha detto di essere all'antica, spesso ha associato il voto per posta ai brogli

Donald Trump ha votato anticipatamente, senza Melania, a West Palm Beach, Florida, vicino alla sua residenza di Mar-a-Lago, salutato da due ali di folla lungo la strada.

Il cambio di seggio
Di solito votava a New York ma lo scorso anno ha cambiato residenza, voltando le spalle ad una città che non lo ama. Ieri sera in un comizio nello Sunshine State aveva spiegato che gli piace votare di persona: "sono all'antica, immagino", aveva detto il presidente, ostile al voto per posta che associa ai brogli. Trump è impegnato oggi in un tour de force, con comizi in North Carolina, Ohio e Wisconsin. "Ho votato per un tizio di nome Trump": il presidente ha risposto così, con tono scherzoso, ai giornalisti che lo attendevano fuori dal seggio. "Un onore votare: tutto perfetto, è stato un voto molto sicuro", ha sottolineato Trump, complimentandosi per l'organizzazione al seggio e annunciando poi le tappe che lo attendono oggi in tre differenti Stati.

L'inchiesta del New York Times
L'inchiesta a puntate del New York Times sulle dichiarazioni fiscali di Donald Trump, intanto, getta ombre anche sull'attività filantropica del presidente. Dal 2005, il suo secondo anno come star del reality show The Apprentice, Trump ha donato almeno 130 milioni di dollari ma secondo il quotidiano non ha quasi mai messo mano al suo portafoglio: gran parte delle sue 'offerte', 119,3 milioni di dollari, derivano da accordi per non sviluppare terreni, in diversi casi dopo che aveva accantonato piani di sviluppo. Tre degli accordi consistono in quello che è conosciuto come 'conservation easements', una manovra legale diffusa tra i ricchi americani che consente ai proprietari di terreni di mantenerne l'uso proteggendoli dallo sfruttamento ma ricevendo una deduzione fiscale pari al loro valore. Un quarto accordo riguarda la donazione di una proprietà per un parco statale. Su due delle prime tre operazioni indaga la procura di New York, che intende accertare se il valore delle donazioni sia stato gonfiato per ottenere maggiori deduzioni fiscali. Quando Trump annunciò la sua campagna per la Casa Bianca nel 2015, disse che aveva donato oltre 102 milioni in beneficenza nei cinque anni precedenti. Ma le sue dichiarazioni fiscali dal 2010 al 2014 mostrano cifre molto inferiori: 753.238 dollari in cash e 26,8 milioni in 'conservation easement'. Nel dicembre 2015, dopo sei mesi di campagna elettorale, un altro accordo del genere, per un valore di 21,1 milioni di dollari. Resta la possibilità che l'allora tycoon abbia scelto di non riportare le sue donazioni. E' la versione di Amanda Miller, portavoce della Trump Organization: "Il presidente Trump dà soldi privatamente. E' impossibile conoscere quanto ha donato negli anni". Dall'analisi del Nyt comunque emerge che le sue promesse filantropiche sembrano essere state esagerate o non essersi mai materializzate. In ogni caso la dimensione del suo impegno è superiore alle donazioni effettivamente dichiarate all'Irs, il servizio tributario. Senza dimenticare che la sua fondazione filantropica, creata nel 1988, ha dato milioni in beneficenza che erano in gran parte soldi di altri: Trump ha versato solo 5,4 milioni di dollari e il suo ultimo contributo risale al 2008. La fondazione è stata costretta a chiudere nel 2018 dopo che la procura di New York aveva scoperto che i suoi fondi venivano usati per fini personali di Trump, dalle spese legali all'acquisto di un maxi ritratto di sè stesso.

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