Venezia 73, la temutissima Triade italiana!

Venezia 73: la temutissima Triade italiana!

Venezia 73: la temutissima Triade italiana!


Vediamo più da vicino quali sono i tre film italiani in concorso a questa 73a Mostra Cinematografica di Venezia dal 31 agosto al 10 settembre

Come promesso è giunto il tempo di dedicare qualche riga più specifica alla nostra formazione italiana in concorso a Venezia. I titoli scelti dalla Commissione del Festival alla fine sono stati tre. Un numero che ha in sé già la perfezione (almeno se vogliamo attenerci ai tempi di Pitagora). Tre è un buon numero, nel senso che è nella parte alta della media dei film italiani che di solito vengono selezionati da questo festival. Il punto su cui invece mi vorrei soffermare, è la scelta non scontata dei titoli. Se di solito gli habitué erano i Bellocchio o gli Amelio, quest’anno la formazione è di tutt’altro tipo.

Partiamo dal film più “sperimentale” (parola che odio!) del terzetto. "Spira Mirabilis", di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti. È un documentario sul limite dell’Essere Umano, una riflessione sull’esistenza e sulla fugacità della nostra permanenza sulla Terra. Il film ripercorre i cinque elementi terreni e racconta una storia per ognuno di essi: Terra, Acqua, Aria, Fuoco e Etere (l’elemento più filosofico dei cinque). La Spira Mirabilis, ovvero Spirale Meravigliosa, è il simbolo dell’infinito perfetto, la cui curva continua ad avvolgersi verso il polo centrale, senza raggiungerlo mai. Una continua ricerca del finito. Prima volta a Venezia per la coppia di videomaker con base a Milano (e dunque più lontano dai gusti cinematografici romani), un prodotto che almeno sulla carta pare essere per pochi palati, ma sicuramente lo spunto di riflessione è qualcosa di estremamente potente. Ok, sono curiosissimo di vederlo!
Il secondo film in concorso sarà "Questi Giorni", di Giuseppe Piccioni. Possiamo senza ombra di dubbio dire che questo sia il film più istituzionale e main stream della triade, senza aggiungere o togliere nulla al valore della pellicola. È la storia di quattro ragazze e del viaggio per accompagnare una di loro a Belgrado, dove la attende una misteriosa amicizia e un improbabile posto di lavoro. "Il Rosso e il Blu", lo scorso film di Piccioni era una storia gentile e sulle vedute generazionali diverse, staremo a vedere con profonda curiosità com’è questa nuova opera. Da segnalare nel cast la presenza di Margherita Buy, Sergio Rubini e Filippo Timi.
E infine abbiamo il nuovo film di Roan Johnson. Per me il regista toscano rappresenta il “cinema indie” per eccellenza in Italia. Sia "I primi della lista" che "Fino a qui tutto bene" (che a dire il vero avevo trovato abbastanza incompleto come film), erano due pellicole fatte all’insegna del low budget e storie giovanili. Per "Piuma", il terzo italiano in concorso a questo Festival di Venezia, i toni si faranno più adulti, anche se il regista ha comunque garantito che le sue carte dell’autoironia e della leggerezza, non mancheranno di certo.

Come ho già scritto è una selezione ancora più specifica e indipendente degli anni precedenti, ma proprio per questo valorizza le varie luci su cui il nostro cinema si muove. E chi lo sa che non sentiremo parlare di una di questre tre pellicole anche sabato 10 settembre, nel giorno della premiazione...


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