Venezia 80, Io Capitano di Matteo Garrone. Un'epica che diventa tragedia

Venezia 80, Io Capitano di Matteo Garrone. Un'epica che diventa tragedia

Venezia 80, Io Capitano di Matteo Garrone. Un'epica che diventa tragedia Photo Credit: Agenzia Fotogramma.it


Il film, presentato ieri alla Mostra del cinema, uscirà nelle sale già da oggi

Matteo Garrone ha all’attivo parecchie vittorie. Ben due Grand Prix a Cannes, svariati David di Donatello e Nastri d’argento e anche una nomination ai Golden Globe. Insomma, nel suo palmares mancherebbe proprio un bel Leone. Ci prova con Io Capitano, il film in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia che è già nelle sale italiane a partire proprio da oggi. 

LA TRAMA DEL FILM

La pellicola racconta la storia di due giovani Seydou e Moussa (Seydou Sarr e Moustapha Fall), che partono da Dakar, in Senegal, per affrontare un lungo viaggio per raggiungere l'Europa. La loro diventa un'odissea nel mondo contemporaneo, che li porta ad attraversare il deserto e le sue mille insidie, i pericoli del mare aperto e lo stesso essere umano, pieno di ambiguità e ipocrisia.


MOSTRARE SENZA RACCONTARE

Non è mai facile scrivere qualcosa su un film che affronta tematiche così urgenti, necessarie e complesse. Io Capitano è sicuramente tutte queste cose. È una pellicola che si pone l'obiettivo di schiaffeggiare lo spettatore e mettergli davanti agli occhi la realtà di un viaggio che un migrante deve compiere per sperare di raggiungere l’Europa. Ma al di là del tema che racconta, Matteo Garrone non riesce fino in fondo a centrare l’obiettivo, con un film che appare più importante che bello. La prima parte funziona benissimo, provando a costruire le basi per un viaggio epico e straziante, ma senza tralasciare la parte emotiva dei personaggi. Poi qualcosa smette di funzionare e il film non riesce più a trasmettere quel pathos che era riuscito così bene a generare inizialmente. Un ritmo che improvvisamente si perde, diventa ridondante e incapace di tenere alta l'attenzione sugli eventi che accadono. A un tratto, sembra quasi che Garrone sia più preoccupato di mostrare che non di raccontare. Ma soprattutto, si dimentichi di continuare a mostrarci l’animo di questi due ragazzi, il loro punto di vista e le loro sfaccettature. Tutta la prima parte faceva ben sperare. Un approccio inedito e talvolta anche fiabesco che se mantenuto anche in seguito, avrebbe potuto regalare un film molto più intenso e più originale.


Ad ogni modo Io Capitano, in uscita oggi in 200 sale in tutta Italia, è un film da non perdere, anche solo per riflettere sulle politiche migratorie e sulla questione dell’Africa che, come ha più volte ribadito anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è cruciale per le sfide che il futuro ci riserverà.



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