Verso Milano-Cortina 2026, Giovanni Malagò a RTL 102.5: “Buone premesse per tregua olimpica durante i giochi” Photo Credit: ANSA/ORESTIS PANAGIOTOU
09 dicembre 2025, ore 10:00 , agg. alle 10:37
Il Presidente della Fondazione Milano-Cortina, Giovanni Malagò, interviene a RTL 102.5
Il Presidente della Fondazione Milano-Cortina, Giovanni Malagò, interviene a RTL 102.5, in merito alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. All’interno di Non Stop News con Enrico Galletti, Massimo Lo Nigro e Lucrezia Bernardo.
MILANO-CORTINA 2026
«Oggi siamo a 56 giorni, c'è qualcuno del gruppo della Fondazione Milano Cortina 2026 che si agita, per non dire che comincia a essere “più sotto pressione”, non dico panicato però, fa parte delle regole della vita, del gioco, dei caratteri anche delle persone. Io, forse inconsciamente, rimango sereno però se tu mi fai una domanda ti dico quello che ho risposto a tanti tuoi colleghi che ogni giorno che manca ci serve moltissimo. Se penso solo oggi noi abbiamo un incontro in videoconferenza con il comitato esecutivo del CIO, che è il massimo organo gestionale del Comitato Olimpico Internazionale, in cui c'è tutta la prima squadra della Fondazione impegnata su una regolazione punto per punto. Insomma ti fanno un po' gli esami, come corretto che sia, anche con la partecipazione del Ministro dello Sport, per cui il Governo è coinvolto, e domani abbiamo assemblea, incontro con i soci e i fondatori che poi sono gli enti locali, le due città, Milano e Cortina, le due regioni, Lombardia e Veneto, e le due province autonome e anche lì con il Governo. Si va avanti così sempre come è giusto che sia».
I NUMERI DI MILANO-CORTINA 2026
«Partiamo con quello che sta succedendo in questo momento, in questi giorni, fino ovviamente al 6 febbraio, in cui sia a Milano che a Cortina ci sarà la cerimonia inaugurale, con un evento altrettanto simbolicamente importante, però diverso sotto il profilo delle dinamiche dello spettacolo. A proposito della cerimonia, c'è una meravigliosa storia, un viaggio della fiaccola che attraversa tutto l'Italia, 12 mila chilometri, in cui tutte le città di provincia saranno coinvolte. In 60 di queste la fiaccola dormirà la sera. Ci sarà grande partecipazione di gente comune, persone coinvolte tramite le aziende sponsor, come Allianz, Banca Intesa, ma moltissimi sportivi, anche giganti, monumenti del passato, di oggi, discipline sportive più diverse, estive, invernali, di squadra, individuali. Siamo partiti appunto con un trio, ovvero Paltrinieri, Elisa Di Francisca, Gimbo Tamberi, insomma tutte medaglie d'oro olimpiche, ma stiamo continuando sul territorio a cercare di celebrare quelle che sono le glorie di ogni singola città. E poi questa chicca, la fiamma passerà in tutti i siti dell'UNESCO del nostro paese, credo che sappiate che l'Italia è quello che ne ha più di tutti al mondo, oggettivamente se andate a guardare anche la Rassegna Stampa, la mediaticità, i siti, i blog, tutte le attività social, è impressionante il seguito che ha questo viaggio e quindi è uno spot gigantesco per il nostro paese che dura oltre due mesi. Parlando un po’ di numeri, c'è una ricaduta oramai scientificamente, analiticamente riprovata che supera i 5 miliardi di Euro. Stiamo dando lavoro tra diretti e indotti a 36 mila persone, un gettito diretto che è certificato oltre i 600 milioni di Euro e poi c'è tutto quello che è sotto le coperte, sotto il tappeto, che è ovviamente l'aspetto del prestigio, dell'immagine, dell'emulazione da parte dei giovani nel praticare attività sportiva, di quello che è il senso di orgoglio, insomma molti degli ultimi grandi eventi sportivi nel nostro paese hanno determinato anche incrementi sul PIL e poi in fase finale questa chiarissima, evidente che anche qualche d'uno può contestare, però ritengo che invece sia un elemento di grande valore raggiunto, ovvero l’accelerazione degli investimenti infrastrutturali che il Governo ha ritenuto giusto, indispensabile portare avanti e che miglioreranno la vita dei cittadini a prescindere da quelli che sono gli aspetti sportivi della manifestazione».
LA TREGUA OLIMPICA
«Noi siamo andati due settimane fa al Palazzo delle Nazioni Unite come delegazione del Comitato Olimpico Internazionale con la Presidente Kirsty Coventry, un'ex atleta molto importante, bi-medagliata olimpica. Lei è stata anche il ministro del proprio paese per lo sport che poi è lo Zimbabwe, quindi anche simbolicamente un personaggio che fa riflettere per quello che è stato il suo impegno da agonista, ma anche a livello di ruolo dirigenziale. Non voglio dire che ci ha molto sorpresi, però sicuramente siamo usciti clamorosamente soddisfatti perché erano 165 i paesi presenti tra cui la Russia, e hanno tutti accettato la risoluzione che come CIO, che è membro permanente non votante delle Nazioni Unite. Abbiamo portato avanti quello che è un elemento cardine del nostro mondo, la nostra carta statutaria, che poi è la carta olimpica, su cui partendo da quello che è la tradizione 780 a.C. dall'antica Grecia, da una settimana prima della cerimonia inaugurale a una settimana dopo la chiusura delle Paralimpiadi, quindi un lasso di tempo complessivamente di quasi due mesi, si devono fermare qualsiasi attività legate a conflitti bellici e la Russia ha votato a favore. Io non posso sbilanciarmi, certo è che se non ci fosse stato neanche il voto a favore, direi che la speranza già sarebbe stata molto più affievolita. Oggi ci sono delle premesse per cui questo magari avvenga, poi c'è tutta la dinamica sul fatto che gli atleti vengono comunque in forma individuale anche senza l'inno alla bandiera. Sarebbe un segnale fortissimo che durante le competizioni olimpiche nel nostro paese si potesse rispettare questo momento di pace e di tregua, che magari si parte così e si va avanti così, però questo non fa parte del mio mestiere di dirigente sportivo, ma fa parte di chi si occupa di politica».
UTILIZZARE LA RISONANZA DELL’EVENTO PER LANCIARE UN MESSAGGIO
«Io non voglio svelare niente, non voglio anticipare nulla, abbiamo chiamato quella inaugurale e quella finale due giganti come professionalità, esperienza, track record, curriculum vitae a livello nazionale, ma soprattutto riconosciuti internazionalmente, insomma sicuramente il tema della pace è un tema che non può non ricorrere e anche su questo i dati sono chiarissimi. La stima riconosciuta da tanti istituti che fanno questo tipo di approfondimenti in termini di ricerche di mercato, di analisi, di indagini statistiche parla da un minimo di due miliardi a due miliardi e mezzo di persone coinvolte».
L’ULTIMO EVENTO ALLO STADIO DI SAN SIRO
«Sicuramente a livello di manifestazione sportiva, fuori dal mondo del calcio, questo è ineccepibile, però c'è una squadra che gioca in Champions League e insomma non mi sento di dire che non ci siano tante altre partite, alcune sono proprio già in calendario, lo stesso Milan mi sembra che in campionato stia andando molto bene. Direi che c'è più la parte tradizionale, quella che ha accompagnato questo stadio per un periodo infinito, tanto è vero che viene riconosciuto dal teatro della Scala, però la cerimonia inaugurale sicuramente rimarrà una pietra miliare di quello che sono stati gli eventi ospitati allo stadio Giuseppe Meazza. Mi permetto anche di ricordare che 15 giorni dopo ci sarà nell'Arena di Verona lo stadio esistente, o che funziona per capirci, più antico del mondo, la cerimonia di chiusura; a distanza di 15 giorni la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi e si concluderà con un evento di cerimonia finale delle Paralimpiadi in quel di Cortina, che coinvolgerà tutta la città e il centro storico. Per cui, in realtà le manifestazioni sono quattro, anche se si parte pesantemente ovviamente da San Siro».
BIGLIETTI CARI PER MILANO-CORTINA?
«Come al solito c'è un pizzico di verità ma c'è tanta disinformazione e poi c'è qualcuno che si diverte probabilmente a raccontare la favola solo da un punto di vista. C'è una quantità molto importante di biglietti, quasi il 50% che è sotto i 40 euro di tutte le manifestazioni, qualche una addirittura sotto i 20 euro. Poi come oggi esiste, se voi andate a vedere una finale di Champions piuttosto che una partita del campionato del mondo di calcio che è stato presentato in sorteggio recentissimamente, piuttosto che manifestazione di primissimo livello, scegliete voi la disciplina, il luogo, il contesto, è chiaro che ci sono un certo numero di biglietti che fanno parte di pacchetti di persone che vogliono un certo tipo di servizio, magari sono spesso legati anche alla logistica, alla transportation, alla parte ovviamente che non è solo esclusivamente il ticketing, come d'altronde esiste oggi in tutte le leghe professionistiche americane, per cui c'è un po' di tutto e mi sento di dire che la vendita di biglietti è fortissimamente indirizzata su risultati direi eccellenti. Noi stiamo completando una delle ultime tranche di immissione in vendita sul mercato, siamo molto soddisfatti di quello che è stata la risposta da parte delle persone».
IL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ
«Quello interessa a tutti, oramai noi viviamo di pane e sostenibilità, questa parola declinata in 2, 3, 5, 4, 8, non lo so, settori a seconda dell'angolo, della visuale, della luce con cui tu la collochi: la sostenibilità economica, la sostenibilità finanziaria, che non necessariamente proprio sono la stessa cosa, la sostenibilità ambientale, la sostenibilità infrastrutturale, la sostenibilità sociale, ma in questo caso il concetto è molto semplice. Quando noi ci siamo candidati il 90%, anzi qualche decimale di più, degli impianti, dove si fanno le gare già esisteva, quindi se tu prendi un campione di 10, 9 già esisteva. Non esiste, secondo me non esisterà mai più una percentuale del genere, tanto è vero che noi per ottenerla siamo andati a fare le gare a una certa distanza da dove sono le due città, anche questo è l'unico caso, che sono le società che danno il titolo, il naming delle Olimpiadi. Facendo questo abbiamo valorizzato al massimo delle eccellenze, che da sempre sono riconosciute a livello internazionale, i luoghi iconici di tante discipline sportive, è chiaro che però li devi adattare, sistemare, parametrare a quello che sono oggi degli elementi imprescindibili delle federazioni internazionali e del CIO per ospitare una prestazione importante come Olimpiadi e Paralimpiadi. Prendo Anterselva in Alto Adige, da sempre si fanno gare di Coppa del Mondo, addirittura i campionati del mondo, poi da lì a ospitare un'Olimpiadi devi fare qualcosa di più, di diverso, le tribune, gli spazi media, la sicurezza, le attività dei servizi integrati, la famiglia olimpica, magari la zona antidoping, gli accessi, i trasporti, insomma tutta una serie di questioni che però la fanno, è un po' come un albergo, è un po' come un ristorante, è un po' come qualsiasi servizio tu utilizzi, lo devi upgradare. Questo mette in condizione non solo per le discipline invernali, guarda quello che sta succedendo con il Pala Santa Giulia a Rogoredo, insomma Milano avrà un palazzo dello sport straordinario dove puoi ospitare tutte le discipline indoor e così come l'idea di utilizzare la fiera abbattendo due piloni e trasformando due padiglioni in uno spazio che può essere per esempio uno spazio multimediale per fare dei concerti con una dimensione importantissima, è un'occasione più unica che era, potrei andare avanti così sugli impianti. Tutto questo è sinergico a quello che sono le attività che possono generare produttività, prodotto interno lordo maggiorato, iniziative che oggi ci sono precluse e poi soprattutto sul mercato dell'entertainment oggi oggettivamente si ha un'offerta che metti in condizione di poter organizzare e sistemare certe lacune che il nostro paese aveva».
TEMPI E RITARDI NEI LAVORI NELLE STRUTTURE?
«Se tu prendi un campione dieci, la grande maggioranza è pronta, tipicamente nella tradizione del nostro paese c'è qualcosa che è la consueta corsa contro il tempo. Ci tengo a fare una premessa: non siamo noi che realizziamo l'opera, non siamo noi che ci occupiamo del mattone, del cespito, dell’appalto, però è chiaro che siamo noi che andiamo assolutamente insieme, siamo non solo spettatori primi interessati, ma siamo i soggetti coinvolti perché tutto questo avvenga al meglio e il prima possibile. Ci manca qualche cosa e in queste settimane va sistemato, ma lo sapevamo dall'inizio che il cronoprogramma era molto stringente e fa parte anche questo purtroppo delle regole del gioco».
MALAGÒ SINDACO DI ROMA DOPO MILANO-CORTINA?
«Devo dire la verità, da una parte mi fa sorridere la domanda, dall'altra ti dico un piacere perché io non so perché nascono queste voci, poi nella vita tante cose mi sono state proposte. innanzitutto la premessa è che se uno si candida per fare politica è sbagliato dire “a fare?”, sempre delle persone che ti devono sostenere e dare (8:18) consenso, ma non è questo il punto, non è assolutamente il punto. Oggi io sono totalmente impegnato su questa vicenda, su questa partita che oggettivamente ho un senso di responsabilità elevatissimo oltre che del dovere, semmai magari un giorno, a parte che faccio l'imprenditore, a parte che ho tanti altri interessi fuori dal mondo dello sport, semmai uno dovesse dedicarsi a qualche cosa, magari uno fa ragionamento su altri ruoli».



