Voucher, il presidente del Codacons, avviata procedura d’infrazione, spero che l’Italia intervenga in tempo

Voucher, il presidente del Codacons, avviata procedura d’infrazione, spero che l’Italia intervenga in tempo

Voucher, il presidente del Codacons, avviata procedura d’infrazione, spero che l’Italia intervenga in tempo


Il presidente del Codacons Di Ascenzo ha spiegato che le scelte italiane sono in conflitto con la normativa europea, sia per i voli aerei cancellati che per i concerti saltati per l’emergenza coronavirus

Il presidente del Codacons, Gianluca Di Ascenzo, è intervenuto su RTL 102.5 per parlare della procedura d’infrazione aperta nei confronti dell’Italia, per aver rimborsato i voli sospesi a causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus con i voucher anziché in denaro. La questione è molto delicata e ha suscitato diverse polemiche. “Spero che l’Italia ne possa uscire bene, si tratta di una magra consolazione per noi, perché abbiamo da subito contestato la legittimità della norma e il conflitto con la normativa europea”, ha detto Di Ascenzo.

La procedura d’infrazione avviata nei confronti dell’Italia

Il presidente del Codacons ha spiegato che, in seguito alla segnalazione, è intervenuta la commissione e successivamente si è attivato l’Antitrust segnalando al Parlamento e richiamando il Governo a ripianare la situazione. “È intervenuta anche l’Enac”, ha spiegato Di Ascenzo, “ed ecco che ora la Commissione europea dalle parole è passata ai fatti; ha avviato la procedura d’infrazione”. L’Italia ha due mesi per replicare e la speranza è quella di non subire l’ennesima sanzione. Il presidente del Codacons ha ricordato che ci sono circa 83 procedimenti ancora pendenti nei confronti del nostro Paese, per non aver recepito la normativa europea o per il conflitto con la stessa. “Spero che il Governo possa intervenire in tempo per ristabilire la correttezza e il rispetto dei diritti fondamentali dei consumatori”.

La questione dei voli aerei

La questione riguarda i voli aerei, prenotati e già pagati, saltati a causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus. L’Italia, insieme ad alcuni altri Paesi, ha deciso di non rimborsare direttamente i voli, ma di proporre dei voucher, ovvero dei buoni da utilizzare in un secondo momento. “La normativa europea prevede che sia il consumatore a decidere se richiedere un voucher oppure il rimborso in denaro. È stabilito chiaramente dal regolamento 261 del 2004 per quanto riguarda il trasporto aereo, ma ci sono principi analoghi su altri trasporti”, ha spiegato Di Ascenzo. Il governo italiano ha stabilito, per venire in aiuto delle agenzie dei vettori aerei, che avevano bisogno di liquidità, che ai consumatori venga riconosciuto questo voucher senza necessità di una loro adesione. Si tratta quindi di un buono della durata di 12 mesi; non è stata prevista invece la possibilità di richiedere un rimborso in denaro. I consumatori, naturalmente, si sono indignati: “molte famiglie sono in difficoltà, già hanno dovuto rinunciare ad un viaggio programmato. Inoltre con il lockdown la possibilità di ricevere un rimborso poteva essere di aiuto”.

Rimborsi anche per i concerti cancellati

Gianluca Di Ascenzo ha spiegato che la commissione aveva anche fornito alcune linee guida per rendere più “attraenti” questi bonus. Non è un problema solamente italiano, sono circa dodici gli Stati membri coinvolti in questa analisi avviata dalla Commissione europea per il conflitto con la normativa, tra cui la Grecia.
Dispiace che il nostro allarme non sia stato ascoltato, inizialmente solo la compagnia Ryanair ha riconosciuto la possibilità di scegliere tra bonus e rimborso”, ha aggiunto. Anche il settore dello spettacolo, in particolare la musica e i concerti programmati per quest’estate e poi cancellati, è stato coinvolto nelle polemiche. “Il tema, come evidenziato anche da Paul McCartney, è molto delicato, non è detto che l’artista farà di nuovo un concerto in Italia e il consumatore possa partecipare. Secondo Codacons è legittimo prevedere un rimborso anche per i concerti”.


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