Alberto Trentini: il volontario italiano ancora in carcere in Venezuela

Alberto Trentini: il volontario italiano ancora in carcere in Venezuela

Alberto Trentini: il volontario italiano ancora in carcere in Venezuela Photo Credit: @eleonora_masneri


Alberto Trentini, volontario italiano di 45 anni, è ancora detenuto nel carcere El Rodeo I in Venezuela. Arrestato mentre lavorava per l'ONG Humanity & Inclusion, la famiglia chiede con urgenza il suo rilascio, mentre le autorità italiane continuano a cercare soluzioni.

Alberto Trentini, il volontario veneziano di 45 anni che lavora per una ONG, dopo 140 giorni, è ancora nel carcere El Rodeo I, periferia di Caracas, nello Stato di Miranda, a circa 30 chilometri della capitale, in una località chiamata Guatire, in Venezuela. Trentini, arrivato in Venezuela il 17 ottobre scorso per coordinare i lavori sul campo della ONG Humanity & Inclusion, è stato arrestato il 15 novembre. Da allora, le sue tracce si sono perse, suscitando preoccupazione tra familiari e autorità italiane. Fino a un mese fa,quando che si è appreso che Trentini era ancora vivo. Secondo le fonti raccolte sarebbe in regime di isolamento. Le sue condizioni di salute destano preoccupazione poiché soffre di problemi medici e non ha accesso alle necessarie cure. Da quando è in carcere, non ha potuto chiamare la famiglia né ricevere una visita ufficiale.

Chi è Alberto Trentini?

Nato a Venezia, Alberto Trentini ha dedicato la sua vita alla cooperazione internazionale, lavorando in paesi come Colombia, Ecuador, Perù, Libano, Etiopia, Grecia, Nepal, Paraguay e Bosnia-Erzegovina. Laureato in storia moderna e contemporanea all'Università Ca' Foscari, ha sempre lavorato per organizzazioni umanitarie, portando aiuti a chi ne aveva più bisogno.


L'appello della famiglia

La famiglia di Alberto ha lanciato un appello accorato per la sua liberazione, sottolineando la drammaticità della situazione e chiedendo che possa tornare a casa sano e salvo. Dopo la lettera di sua madre, Armanda, a La Repubblica, è partita una raccolta firme online e un digiuno a intermittenza per chiedere al Governo Meloni di fare tutto quanto possibile per riportare Alberto a casa.

La risposta delle autorità italiane

Il governo italiano ha espresso profonda preoccupazione per la mancanza di informazioni sul caso. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha convocato l'incaricato d'affari venezuelano a Roma per protestare contro la mancanza di notizie su Alberto e per l'espulsione di tre diplomatici italiani da Caracas. Tajani ha sottolineato l'importanza di lavorare con responsabilità e discrezione per risolvere la situazione, evitando polemiche che possano complicare le trattative. Il caso è seguito personalmente dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che lo ha definito “difficile e complesso”, assicurando che le forze di intelligence stanno facendo tutto il possibile per raggiungere l’obiettivo. Si segnala che dopo settimane di stand by qualcosa si è ripreso a muovere e potrebbero esserci buone novità prima di Pasqua.



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