Anna Foglietta a RTL 102.5: "Questo è un periodo assurdo. La storia di Giulia Cecchettin ha sconvolto tutti"

Anna Foglietta a RTL 102.5: "Questo è un periodo assurdo. La storia di Giulia Cecchettin ha sconvolto tutti"

Anna Foglietta a RTL 102.5: "Questo è un periodo assurdo. La storia di Giulia Cecchettin ha sconvolto tutti"


Dal 24 novembre, su Prime Video, “ElfMe”, il nuovo film di Anna Foglietta: “In un momento così faticoso, un film come questo è una calda coccola”

Anna Foglietta è stata ospite di RTL 102.5 in compagnia di Angelo Baiguini e Federica Gentile. Durante “W l’Italia”, l’attrice ha raccontato in diretta in radiovisione “ElfMe”, il suo nuovo film.

Disponibile dal 24 novembre su Prime Video, “ElfMe”, il nuovo film prodotto Lucky Red, Goon Films in co-produzione con Amazon MGM Studio. Ospite di RTL 102.5, Anna Foglietta, che nel film interpreta Ivana, racconta: «Siamo in un magico mondo natalizio dove ci sono gli elfi, Babbo Natale e una sognatrice, il mio personaggio, che crede ancora in questo magico mondo con un figlio invece più scettico e cinico. Da madre, cerco di convincerlo perché sono una mamma connessa con il mio ‘io’ bambino. Faccio la giocattolaia ed è un personaggio molto bello che mette in scena anche la fallibilità della genitorialità. Mi interrogo e non mi vergogno del mio essere fallibile. Mostro anche le mie fragilità perché cercare di celare e di essere perfetti non fa bene ai nostri figli. Mostrarci umani è un bel lascito per loro».

Diretto dai YOUNUTS!, “ElfMe” vede la partecipazione di con Lillo Petrolo, Federico Ielapi e con la partecipazione di Giorgio Pasotti, Caterina Guzzanti e Claudio Santamaria. «Poi c'è l'elfo, Lillo. È stato divertente perché durante la prova costume e trucco lo hanno guardato allo specchio e gli hanno detto: ‘Ma guarda Lillo, a noi vai bene pure così’. Gli hanno messo solo un po' di rosso sulle guance. Gli elfi costruiscono tanti giocattoli, e il loro compito è andare da Babbo Natale con un nuovo progetto, un giocattolo nuovo che può attrarre i bambini. Tuttavia, Lillo inventa una serie di giocattoli un po' pericolosi, come un fischietto che, se ingerito, può anche essere mortale. Quindi, Babbo Natale dice di no. Poi ci sono degli effetti speciali, siamo competitivi con gli americani», spiega Anna Foglietta. «Quando mi diverto a guardare i film, significa che ho faticato molto sul set. Quando mi diverto sul set, vuol dire che il film non è un granché. Non dico che non mi sono divertita perché con Lillo e Caterina Guzzanti è impossibile non divertirsi, ma comunque è stato un film impegnativo. Tanti effetti speciali, faceva freddo, pioveva, tanti bambini, mi preoccupavo tanto. È stato impegnativo, ma il risultato è incredibile. Questo film è una calda coccola. È pieno di citazioni del cinema degli anni '80, e in questo momento così faticoso, vedere un momento di questo tipo è bello. È come un'iniezione di positività. È un film per tutti. Claudio Santamaria fa il cattivone, parla un po' ciociaro, fa veramente molto ridere perché si è inventato questo cattivo, e il risultato è irresistibile. Un personaggio davvero importante», continua.

Ospite di W l’Italia, Anna Foglietta, dedica anche un momento al tema della violenza di genere. «Sono presidente di Every Child Is My Child, un'associazione che si occupa di infanzia, e faccio parte del direttivo artistico di "Una, Nessuna e Centomila," una fondazione nata per tutelare le donne contro la violenza di genere, sostenendo e finanziando centri anti-violenza. Questo è un periodo assurdo. La storia di Giulia Cecchettin ha sconvolto tutti noi perché parliamo di una ragazza cresciuta in una famiglia con tutti gli strumenti culturali e di emancipazione che avrebbero dovuto offrire la possibilità di individuare certi segnali. Questo indica che il problema non riguarda solo le donne ma è un problema maschile. Non vogliamo generalizzare, chi non si sente coinvolto non deve puntualizzare dicendo ‘non siamo tutti così’», afferma. «Questa narrativa va invertita dal punto di vista maschile. L'uomo deve rendersi conto di essere stato privilegiato e che invertire la rotta è anche una loro responsabilità. Ammettere il problema è già un grosso passo avanti. Noi donne chiediamo agli uomini di camminare al nostro fianco per invertire la rotta fatta di violenza e sopraffazione. Il problema è trasversale ed esiste anche dove c'è cultura; è questo che fa la differenza. Stiamo scendendo in piazza perché abbiamo paura, e la paura non è solo un sentimento negativo perché può alzare il livello del discorso e farlo diventare un problema nazionale che la politica non può ignorare. Questo sabato ci sarà una manifestazione a Roma e cortei in tutta Italia; vi invito a partecipare per far capire anche alla politica la pressione che sentiamo addosso come cittadini, ma soprattutto la volontà di cambiare le cose. Adesso è il tempo, non possiamo più procrastinare», conclude.



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