Caso Garlasco: concessa la semilibertà ad Alberto Stasi

Caso Garlasco: concessa la semilibertà ad Alberto Stasi

Caso Garlasco: concessa la semilibertà ad Alberto Stasi


I giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano hanno accolto la richiesta dei legali di concedere la semilibertà a Stasi: potrà lasciare il carcere per alcune ore al giorno.

Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso la semilibertà ad Alberto Stasi, condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Il 41enne, detenuto da oltre dieci anni, potrà ora trascorrere parte della giornata fuori dal carcere di Bollate, non solo per motivi lavorativi ma anche per attività di reinserimento sociale, rientrando in cella ogni sera.

La decisione arriva a pochi giorni dall’udienza del 9 aprile scorso, durante la quale la Procura generale di Milano, per voce della sostituta procuratrice Valeria Marino, aveva chiesto il rigetto della misura, o in subordine un rinvio per valutare la vicenda legata all’intervista rilasciata da Stasi a "Le Iene" durante un permesso premio. L’intervista, andata in onda il 30 marzo, era stata registrata senza una specifica autorizzazione da parte del magistrato di Sorveglianza, anche se, secondo quanto confermato dalla direzione del carcere di Bollate, non ha violato alcuna prescrizione.

Nonostante il parere negativo della Procura, i giudici della Sorveglianza hanno accolto la richiesta presentata dai legali di Stasi, gli avvocati Giada Bocellari e Antonio de Rensis. Tra le motivazioni favorevoli, le relazioni positive del carcere e il comportamento ritenuto “corretto e responsabile” da parte del detenuto nelle attività quotidiane e nel percorso rieducativo.

Stasi, che già dal 2023 lavora come contabile in un’azienda milanese, potrà ora restare fuori per la maggior parte della giornata anche per attività istruttive o di utilità sociale, come previsto dall’articolo 48 dell’Ordinamento Penitenziario.

La concessione della semilibertà rappresenta un passo ulteriore verso la fine pena, prevista al più tardi nel 2029, ma potenzialmente anticipabile già al 2028 con i benefici di legge. Stasi potrà inoltre, nei prossimi mesi, chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali, che gli consentirebbe di scontare il resto della condanna al di fuori del carcere, con attività socialmente utili.

Nel frattempo, resta aperto un nuovo fronte giudiziario: la Procura di Pavia ha avviato approfondimenti su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, ora indagato per omicidio in concorso.


LA REAZIONE DELLA FAMIGLIA POGGI

La notizia è arrivata anche a Garlasco, nella casa della famiglia Poggi. La madre di Chiara, Rita Preda, ha espresso all'Ansa: «L’abbiamo saputo poco fa. Proviamo solo, ancora una volta, tanta amarezza. Speriamo solo di non incontrarlo mai».


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