Cresce il valore della manovra economica, nuove misure per 3,5 miliardi di euro Photo Credit: ANSA/ANGELO CARCONI
16 dicembre 2025, ore 08:00
Soldi che arriveranno a compensazione di misure che non sono riuscite a coprire le richieste
Lievita il valore della manovra. Con un nuovo pacchetto di modifiche da 3,5 miliardi, il governo aggiunge un altro corposo tassello alla legge di bilancio varata due mesi fa. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti si presenta di persona in Senato per annunciare l'emendamento che arriverà solo nelle prossime ore, oltre a rassicurare sull'oro di Bankitalia e su tempi e modalità d'esame.
LE NUOVE MISURE
Dopo lo stallo che ha preso forma nel weekend, si attende l'ufficio di presidenza per capire come procedere. Ma a sparigliare le carte è l'arrivo a sorpresa del titolare del Mef in commissione Bilancio. Prima si chiude nella stanza del presidente Nicola Calandrini, poi partecipa alla riunione. Uscendo spiega: "Ho voluto chiarire giustamente al Parlamento la vicenda dell'oro perché hanno letto soltanto sui vostri giornali come è andata" e "spiegare questo emendamento governativo". Un emendamento, chiarisce sollecitato dai cronisti, su Zes e Transizione 5.0, visto che "abbiamo avuto domande significative oltre le previsioni", che "riteniamo di dover almeno ragionevolmente coprire". L'emendamento, secondo quanto riferito ai senatori, vale 3,5 miliardi (che dovrebbero essere spalmati solo sul 2026) e conterrebbe misure su Zes, iperammortamento, industria 5.0, caro materiali, oltre allo spostamento del finanziamento del ponte sullo Stretto in un'altra annualità e a risorse aggiuntive - fa sapere uno dei relatori, il leghista Claudio Borghi - per il piano Casa. Considerate anche le riformulazioni arrivate nei giorni scorsi, che valgono circa 1 miliardo, il valore della manovra - che così come scritta inizialmente dal governo vale 18,7 miliardi per il 2026 - sembra destinato ad aumentare.
LE CRITICHE DELL'OPPOSIZIONE
Il nuovo emendamento del governo rischia però di complicare il calendario. La modifica è "importante" e "inevitabilmente in qualche modo un po' di tempo in più lo prenderà", riconosce lo stesso Giorgetti. Le opposizioni infatti lo reclamano. "Giorgetti ammette ciò che denunciavamo da settimane: la manovra non sta in piedi e va riscritta", dice il capogruppo del Pd Francesco Boccia. "La manovra di fatto non c'è, perché è in parte da riscrivere e il Parlamento ha votato zero", aggiunge il M5s. "Una cosa mai vista. Abbiamo preteso tutto il tempo per valutare bene", dice la capogruppo di Iv Raffaella Paita. "Il Senato è ostaggio delle divisioni della maggioranza", attacca anche Avs, che promette battaglia sulla previdenza. Le coperture dell'emendamento, infatti, secondo quanto riferito dai senatori, dovrebbero arrivare proprio dalla previdenza e dalle assicurazioni.
L'ORO DI BANKITALIA
In commissione Giorgetti rassicura anche sull'emendamento sull'oro di Bankitalia. La formulazione definitiva, letta dal ministro, cita i Trattati e stabilisce che "le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d'Italia, come iscritte nel proprio bilancio, appartengono al Popolo Italiano". Con questa versione "riteniamo che la questione si possa considerare chiusa: sulla Bce siamo a posto", assicura il titolare del Mef, nel giorno in cui l'Eurotower prende di mira le misure in manovra sulle banche. Da Francoforte, tuttavia, trapela che il testo sarebbe lo stesso commentato l'8 dicembre e il parere legale della Bce resterebbe dunque quello e non ne sarebbe previsto uno nuovo. In attesa che si sblocchi lo stallo, la Fieg lancia l'allarme sulle risorse desinate ai giornali: "E' questo il momento per evitare un futuro che metta a rischio l'informazione, con rischio di black out della conoscenza della attività politica e di governo", dice il presidente della Federazione Italiana Editori Giornali Andrea Riffeser Monti, che si appella al governo e alle forze politiche: si garantiscano "adeguate risorse" ai giornali e all'informazione di qualità



