Italia dichiara guerra a smog, 400 milioni per aria pulita

Italia dichiara guerra a smog, 400 milioni per aria pulita

Italia dichiara guerra a smog, 400 milioni per aria pulita


Firmato protocollo a Torino, sei ministeri al lavoro sulle soluzioni

"Abbiamo l'esigenza morale e politica che venga tutelato un bene di tutti. L'Italia non è ancora pienamente in linea con le direttive Ue. Dobbiamo impegnarci ancora di più per assicurare un ambiente pulito agli italiani". Con queste parole ieri a Torino il premier Giuseppe Conte ha dichiarato guerra allo smog aprendo il Clean Air Dialogue, bilaterale Italia - Commissione Europea sull'inquinamento dell'aria. Dai lavori scaturisce un impegno, il protocollo 'Aria Pulita', sottoscritto da governo, Regioni e Province autonome. I ministeri impegnati sono sei: Ambiente, Economia, Sviluppo Economico, Infrastrutture e trasporti, Politiche agricole, Salute. Sono previsti una dotazione di 400 milioni e sei mesi di tempo per individuare le misure concrete da finanziare. Il tutto diretto da una cabina di regia istituita presso la presidenza del Consiglio. Il protocollo sottoscritto a Torino ha una durata di due anni ed è articolato in 5 ambiti di intervento. Ci sono misure trasversali, basate sulla "razionalizzazione dei sussidi dannosi per l'ambiente" come i carburanti fossili, e altri quattro ambiti. In quello agricolo sono previsti l'abbattimento delle emissioni di ammoniaca e limitazioni nella possibilità di bruciare i residui vegetali. In quello della mobilità figurano riduzioni dei limiti di velocità nei tratti autostradali adiacenti ai centri urbani. Previsti anche incentivi per le tecnologie elettriche ibride a minor impatto e la possibilità di autorizzare nelle città la sperimentazione della circolazione su strada di veicoli per la mobilità personale a propulsione elettrica, come hoverboard e monopattini. C'è poi il fronte del riscaldamento, dove si punta a ridurre biomassa e gasolio. L'ultimo ambito e' dedicato all'uscita dell'Italia dal carbone nel 2025: entro 180 giorni dalla firma, dovranno essere emanati provvedimenti per accelerare l'uscita dal carbone degli impianti siti nelle aree oggetto di procedura europea di infrazione.


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