La Cop26 di Glasgow si avvia verso la conclusione: pubblicata nella notte la bozza della Dichiarazione finale

La Cop26 di Glasgow si avvia verso la conclusione: pubblicata nella notte la bozza della Dichiarazione finale

La Cop26 di Glasgow si avvia verso la conclusione: pubblicata nella notte la bozza della Dichiarazione finale


È arrivato il momento più difficile dall'inizio della Cop26: bisogna passare dalle promesse ai fatti. La bozza finale, che verrà discussa nei prossimi giorni, si rivela al di sotto delle aspettative

Nella notte è stata pubblicata dall’Unfccc la bozza della Dichiarazione finale della Cop26, che nei prossimi giorni sarà discussa dai 200 delegati presenti a Glasgow. Il vertice sul clima è stato da più parti criticato e definito addirittura “un fallimento” da Greta Thunberg: ora le potenze coinvolte devono trasformare in piani ed azioni concrete le promesse fatte. Cruciale l’impegno per garantire la riduzione delle emissioni di gas serra, fondamentali per mantenere le temperature globali sotto 1,5 C°.

RIDURRE LE EMISSIONI DI GAS SERRA

La bozza di documento finale della conferenza sul clima “riconosce che limitare il riscaldamento globale a 1,5 C° al 2100 richiede rapide, profonde e sostenute riduzioni delle emissioni globali di gas serra”, e comprende la diminuzione delle “emissioni globali di anidride carbonica del 45% al 2030 rispetto al livello del 2010 e a zero nette intorno alla metà del secolo”. Un obiettivo finale che delude le aspettative di Parigi 2015 di mantenere la temperatura globale molto al di sotto dei 2 C° e che scontenta paesi quali Cina, India, Russia e Arabia Saudita, che per il momento non sembrano intenzionati a ridurre la loro impronta ambientale. Anche l’Australia storce il naso, in particolare davanti alla sezione del documento in cui si “chiede alle parti di accelerare l’eliminazione del carbone e dei sussidi ai combustibili fossili”. Intanto il premier britannico Boris Johnson, di ritorno oggi a Glasgow, ha esortato a fare il massimo per agguantare il target sul surriscaldamento terrestre non oltre il tetto di 1,5 C°.

GRETA, “ONU DICHIARI EMERGENZA GLOBALE SUL CLIMA”

Lo scetticismo che circonda la fine della Cop26 è perfettamente giustificato: i Grandi Inquinatori non hanno intenzione, come era già stato previsto, di allinearsi agli obiettivi per salvare il pianeta, e qualsiasi compromesso verrà raggiunto nei prossimi due giorni avrà il sapore della sconfitta. Non hanno però intenzione di arrendersi i giovani attivisti riuniti sotto la bandiera di Greta Thunberg, che hanno predisposto una petizione legale destinata all’Onu per chiedere ad Antonio Guterres, segretario generale, di dichiarare formalmente il problema del surriscaldamento globale come emergenza climatica sistemica, “che minaccia ogni persona sul pianeta in un futuro prevedibile, è grave almeno quanto la pandemia globale. Per questo richiede un’urgente azione internazionale analoga”.

100 MILIARDI AI PAESI MENO SVILUPPATI ENTRO IL 2023

È stato giudicato al di sotto delle aspettative anche l’impegno nei confronti dei paesi meno sviluppati e colpiti dalla crisi climatica. Il documento “nota con rammarico che neppure il target dei 100 miliardi l’anno dal 2020 è stato ancora raggiunto”, ma sottolinea l’intenzione di “arrivare al più tardi nel 2023”. Non vengono però specificate le modalità con cui i finanziamenti subiranno un’accelerazione.


TRASPORTI, IL FOCUS DI OGGI

Nonostante sia stata pubblicata la Dichiarazione finale, la conferenza non si è ancora conclusa: formalmente, lo stop ai lavori è previsto per venerdì 12. Il focus della giornata di oggi sarà sui trasporti: si parlerà di come arrivare il prima possibile ad un mercato delle auto completamente a zero emissioni. Si discuterà anche di come decarbonizzare i settori in cui è più complesso tagliare le emissioni: quello marittimo e quello aereo.





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