La rapida ascesa (e discesa) di Clubhouse

La rapida ascesa (e discesa) di Clubhouse

La rapida ascesa (e discesa) di Clubhouse

Lucrezia Bernardo

"Il social della voce” è stato in grado di incuriosirci, ma ora le cose sembrano cambiate

È il social senza immagini o bio articolate, ma che permette di creare stanze di discussione in tempo reale e, alla fine, eliminandone ogni traccia. Il tutto con delle chiare e precise regole da rispettare per non essere esclusi. Ed infine, aspetto non meno importante, un social esclusivo. Per iscriversi, infatti, è necessario ricevere l’invito da parte di qualcuno che già ne fa parte e che, in qualche modo, possa fare “da garante” rendendosi responsabile del nostro accesso e del nostro comportamento. Il social è stato lanciato per la prima volta ad aprile 2020 e ha immediatamente raggiunto un’ottima popolarità fino a contare, a gennaio 2021, due milioni di utenti. E ora come vanno le cose? Ad oggi le carte in tavola pare che siano cambiate: le aspettative erano alte, la curiosità anche, ma nei fatti la situazione sembra essere cambiata.


Il boom iniziale

L’incontestabile successo iniziale è sicuramente legato alla novità in sé dell’app, all’idea di esclusività che l’accompagnava, ma anche e soprattutto al fatto che si trattasse di mesi di restrizioni in tutto il mondo. Ovunque, infatti, mancavano la socialità e la libertà più di tutto, e l’idea di avere dei gruppi di discussione potenzialmente in grado di toccare qualsiasi area tematica era un po’ come pensare di ritrovarsi con gli amici al bar, al ristorante o in un salotto (a seconda dei gusti) per poter condividere notizie, curiosità, semplici pensieri o addirittura apprendere qualcosa di nuovo da semplici “listener”.


Cosa sta facendo calare il successo dell’app?

Una volta ricevuto l’invito - e iscritto al social - all’utente viene chiesto di specificare i propri interessi così da “indirizzarlo” verso gruppi di discussione che potrebbero interessargli; tuttavia, permane la “difficoltà” di trovare aree tematiche o proposte di argomenti che davvero siano conformi a ciò che l'utente cerca. Seppure il tema è interessante, spesso viene affrontato in maniera noiosa o troppo tecnicistica. Altre volte, invece, può essere vero il contrario, nel momento in cui si vorrebbe qualcosa di specifico ma si trova solamente chi esprime pareri personali, dovendo quindi cercare altrove. Cercare meglio, però, non è cosi facile; la scelta è vasta e occorre saper mirare bene ai contenuti che si vogliono seguire. Sono necessarie attenzione, precisione e costanza. Dedizione, in poche parole, per cercare argomenti, gruppi e sottogruppi, modificare il tiro e ritentare finché sarà possibile dirsi soddisfatti di quanto ottenuto. Un lavoraccio, insomma.

Altro punto dolente? Gli orari di discussione

Come detto, la “chat vocale” di Clubhouse è istantanea (può essere programmata, ma una volta partita è live) e al termine della discussione non resta più traccia di quanto sia stato detto e affrontato all’interno di quel gruppo; dunque occorre seguirla in tempo reale – se si è interessati all’argomento - e spesso non è facile. O meglio, lo era in periodo d’isolamento, quando si avevano orari flessibili, ma ora, con le vite che piano piano riprendono il loro naturale corso, tra appuntamenti di lavoro e corse in ufficio non è facile farsi trovare tempo per poter dedicare attenzione a una discussione che esuli dai nostri impegni.

Fine della festa?

A maggio 2021 si è registrato un grande calo nei download dell’app, ma forse occorre ancora del tempo perché si stabilizzi la situazione, aspettando poi ulteriori modifiche o aggiornamenti - spesso in grado di ribaltare la situazione - e poi trarre le conclusioni.

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