La Serie A di calcio partirà con il pubblico negli stadi, ma non con la capienza al 100%

La Serie A di calcio partirà con il pubblico negli stadi, ma non con la capienza al 100%

La Serie A di calcio partirà con il pubblico negli stadi, ma non con la capienza al 100%


Il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino sollecita spalti aperti, ovviamente per gli spettatori in possesso del green pass; il sottosegretario alla salute Andrea Costa rallenta e dice: stadi aperti sì, ma non subito al 100%

IL BEL RUMORE DEGLI STADI

Il pubblico non va in campo, il pubblico non fa gol. Ma la presenza degli spettatori sugli spalti spesso rende le partite più belle e appassionanti. Per un anno – a causa delle limitazioni Covid- abbiamo assistito a incontri di calcio nell’acquario, circondati dal silenzio, dove emergevano soltanto le voci dei protagonisti. Alcune televisioni hanno addirittura creato un effetto sonoro finto, con cori preregistrati o creati al computer. Poi sono arrivati gli Europei e siamo tornati a goderci il vero rumore dello stadio. Ed è stato molto bello. Poi, da qualche parte si è probabilmente esagerato: vedi Budapest, nessuna limitazione all’accesso degli spettatori e nessun obbligo di mascherina; o Londra, quando in occasione delle semifinali e della finale dell’Europeo si sono creati intorno a Wembley pericolosi assembramenti di tifosi inglesi. Più prudente, e comunque con un effetto piacevole, la formula seguita per esempio a Roma e a Monaco di Baviera, con gli spalti riempiti soltanto parzialmente.


LA RICHIESTA DELLA LEGA SERIE A

Ora si guarda al prossimo campionato di serie A, che scatterà nel week end del 22 agosto. Alle società, messe in ginocchio da un anno senza incassi, vorrebbero una vera ripartenza, le autorità politiche e sanitarie raccomandano ancora un pizzico di prudenza. Il presidente della Lega SerieA Paolo Dal Pino, in una intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera, ha affermato: “ Tutti i 20 club e la Federcalcio hanno inviato lettere alle istituzioni per chiedere il ritorno al 100% degli spettatori alle partite. Non è una richiesta folle: spingiamo gli italiani a vaccinarsi visto che finora solo il 45 per cento della popolazione sopra i 12 anni lo ha fatto. Il calcio è un volano sociale incredibile e nel momento in cui consentissimo ai nostri fan muniti di green pass di accedere alle tribune –aggiunge Dal Pino - forniremmo un contributo decisivo per mettere in sicurezza tutto il Paese". Il presidente della Lega Serie A ha poi sottolineato come il governo precedente abbia dimostrato “zero sensibilità nei confronti delle criticità avanzate dalla Lega serie A e dalla Federazione. All'epoca i rapporti erano inesistenti, ora con la sottosegretaria Vezzali sono ripresi, senza contare che nei confronti del ministro Giorgetti c'è grande apprezzamento e la figura di Mario Draghi parla da sola.”


LA RISPOSTA DEL GOVERNO

A stretto giro è arrivata la risposta, sia pur non ufficiale, da parte del governo. E’ intervenuto il sottosegretario alla salute Andrea Costa: “Oggi parlare di stadi pieni mi sembra prematuro, dobbiamo valutare quello che sarà l'andamento delle prossime settimane. Il dato positivo è che ad oggi 26 milioni di concittadini si sono vaccinati e siamo arrivati al 48% della popolazione. Siamo in momento in cui gli italiani si stanno ancora vaccinando, e questo potrà modificare in positivo il quadro perché se aumenterà il numero dei vaccinati ovviamente la situazione non potrà che migliorare”. Il sottosegretario Costa ha chiuso dicendo che “per quanto riguarda gli stadi io credo che sicuramente possiamo affermare che ci sarà la ripresa del campionato con il pubblico in presenza, con una percentuale inferiore al 100 % almeno in una fase iniziale".



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