La storia, Francesca Archibugi mette in scena il romanzo di Elsa Morante

La storia, Francesca Archibugi mette in scena il romanzo di Elsa Morante

La storia, Francesca Archibugi mette in scena il romanzo di Elsa Morante Photo Credit: agenziafotogramma.it


Presentati in anteprima i primi due episodi della serie che approderà in primavera in TV. Nel cast Jasmine Trinca e Valerio Mastandrea

La 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma continua a proporre lo sguardo delle donne dietro alla macchina da presa. Una presa di posizione netta nei confronti di una cinematografia italiana che negli anni ha sempre faticato a dare il giusto risalto alle sensibilità femminili che, infatti, raramente comparivano nelle vesti di registe. Nella terza giornata della kermesse è stata la volta di Francesca Archibugi, cineasta affermata che negli anni si è ritagliata un ruolo di spicco nel cinema italiano e che continua ad offrire un punto di vista poetico e di grande impatto. Lo scorso anno, alla precedente edizione della Festa, si presentò con Il Colibrì, pellicola ambiziosa tratta dal romanzo omonimo di Sandro Veronesi e vincitore del premio strega. Quest’anno invece presenta i primi due episodi della sua nuova serie La storia, prodotta da Rai Fiction e Picomedia, tratta dall’omonimo romanzo di Elsa Morante. 

LA TRAMA DEL FILM

La pellicola si apre con la voce squillante e perentoria di Mussolini che da una radio pronuncia il celebre discorso che porterà alle leggi razziali. Il tono della serie è chiaro fin dalle prime inquadrature. Siamo nella Roma di fine anni 30, nello specifico in un lotto del quartiere San Lorenzo. Ida Ramundo (Jasmine Trinca), maestra elementare rimasta vedova con un figlio adolescente di nome Nino, decide di tenere nascoste le proprie origini ebraiche per paura della deportazione. Dopo l’ingresso dell’Italia in guerra, un giorno, rientrando a casa, viene violentata da un soldato dell'esercito tedesco, rimanendo incinta suo malgrado. Mentre Nino trascorre l’estate al campeggio degli Avanguardisti, Ida partorisce in segreto un bambino prematuro, piccolo e quieto, con gli stessi occhioni azzurri del padre, quel soldato ragazzino tedesco già morto in Africa. Quando Nino torna a casa e scopre il fratellino, lo accetta di slancio e se ne innamora. Lo soprannominerà Useppe.


TRA POESIA E CRUDELTÀ

Una messa in scena curata e raffinata, con squarci di poesia che si alternano allo squallore disgraziato di una Roma contaminata dal fascismo e dalla guerra. Il tutto mentre in primo piano c’è il ritratto complesso e struggente di una donna di origini ebree che deve provare a sopravvivere. Jasmine Trinca, che veste i panni della protagonista, non ha bisogno di esagerare, calibra bene ogni espressione e sembra più interessata alle emozioni che nasconde da quelle che mostra sul volto. Francesca Archibugi in cabina di regia si conferma una maestra nel raccontare storie crude e spigolose ma scegliendo uno sguardo ispirato, innocente e dai tratti poetici. Inoltre continua a dimostrare una grande abilità nel tradurre testi letterari in immagini evocative e molto suggestive.


TUTTE FIGLIE DI ANNA MAGNANI

Com’è noto, la locandina dell’edizione 2023 della Festa del Cinema è dedicata ad Anna Magnani di cui proprio quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario dalla scomparsa. Ma la figura della celebre attrice sembra trovare una perfetta filiazione anche con alcuni ruoli dei film della Festa. Per esempio Paola Cortellesi nel suo C’è ancora domani, sembra trovare linfa creativa per la sua Delia proprio dai tratti neorealisti di Anna Magnani, così come anche il ruolo della protagonista della serie della Archibugi, interpretata da Jasmine Trinca. È come se la grande attrice romana fosse diventata uno stile, un aggettivo e un modello da prendere come riferimento quando si interpretano alcuni tipi di personaggi e in modo particolare alcune donne.



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Cinema
Festa del Cinema di Roma 2023

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