Lo smart working fa bene all'ambiente, studio Enea dimostra che si inquina meno

27 febbraio 2023, ore 08:10

-600 kg di anidride carbonica all'anno per lavoratore, è quanto si risparmia sull’inquinamento con lo smart working, il dato emerge da una ricerca dell’Enea

Lo smart working fa bene all'ambiente, studio Enea dimostra che si inquina meno
PHOTO CREDIT: foto agenzia fotogramma.it

L’ambiente respira grazie allo smart working, infatti, uno studio dell’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha dimostrato che il lavoro a distanza fa bene all'ambiente, infatti, permette di evitare l'emissione nell’atmosfera di quasi 600 chilogrammi di anidride carbonica all'anno per lavoratore, ovvero il 40% in meno. Ma non solo. Si guadagna anche in termini di tempo, circa 150 ore, distanze percorse e risparmi in termini di almeno 3.500 km e soprattutto carburante. Si calcola circa 260 litri di benzina o 237 litri di gasolio. Sono i dati principali che emergono dalla ricerca effettuata dall’Enea sull'impatto ambientale dello smart working nelle città di Roma, Torino, Bologna e Trento nel periodo tra il 2015 e il 2018 e pubblicato sulla rivista internazionale Applied Sciences.


Sotto accusa i trasporti

Oltre il 25 % delle emissioni nazionale di gas ad effetto serra sono causate dai trasporti e quasi il 93% riguardano il trasporto su gomma e soprattutto le automobili (70%). Lo studio dell'Enea è stato condotto su un campione di 1.269 lavoratori agili della pubblica amministrazione nelle città prese in esame, che per raggiungere il posto di lavoro utilizzano mezzi privati a motore. Se queste persone lavorassero in smart working, ogni giorno di lavoro potrebbero evitare di immettere in atmosfera 6 kg di emissioni dirette di CO2 e risparmiare 85 megajoule di carburante. La ricerca dell’Enea però ha dimostrato anche una sensibile riduzione di ossidi di azoto a persona al giorno, ovviamente diversificata da città a città: dai 14,8 g di Trento ai 7,9 g di Torino, così come di monossido di carbonio (da 38,9 g di Roma a 18,7 g di Trento) e di poveri sottili, ovvero PM10 (da 1,6 g di Roma a 0,9 g di Torino), e di PM2,5 (da 1,1 g di Roma e Trento a 0,6 g di Torino).


Non solo mezzi privati

Per gli spostamenti extra-lavorativi nei giorni di smart working il 24,8% del campione dichiara di aver optato per modalità più sostenibili, ovvero mezzi pubblici, a piedi o in bicicletta, mentre l'8,7% ha modificato le proprie scelte in favore del mezzo privato, infine, il 66,5% non ha cambiato le proprie opzioni di mobilità.


I dati

La ricerca dell’Enea ha messo in evidenza che mediamente una persona percorre 35 km al giorno per una durata di 1 ora e 20 minuti. Roma è la città più critica. Nella Capitale il tempo di percorrenza medio è di 2 ore ed 1 lavoratore su cinque, è stato percorre più di 100 km al giorno. Ma Roma è anche la città dove il traffico è più intenso. Circa la metà delle persone intervistate dichiara di raggiungere il posto di lavoro con mezzi propri a motore: il 47% in auto e il 2% su due ruote. Il 17% viaggia con i mezzi pubblici e il 16% con un mix di trasporto pubblico/privato. Trento è la località con il maggior ricorso a mezzi privati a combustione interna negli spostamenti casa-lavoro (62,9%), seguita da Roma (54,4%), Bologna 44,9%) e Torino (38,2%).


Tags: smart working, Enea, fotogramma

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