Mariupol è in mano russa, l'annuncio del Ministro della Difesa russo Shoigu mentre Putin ferma l'assalto ad Azovstal

Mariupol è in mano russa, l'annuncio del Ministro della Difesa russo Shoigu mentre Putin ferma l'assalto ad Azovstal

Mariupol è in mano russa, l'annuncio del Ministro della Difesa russo Shoigu mentre Putin ferma l'assalto ad Azovstal


Il presidente russo Vladimir Putin parla di un successo e afferma che tutti coloro che si arrendono ai soldati russi a Mariupol hanno la garanzia che la loro vita sarà risparmiata

Prosegue l'attacco russo nell'Est dell'Ucraina, dove l'esercito di Mosca avanza dall'area del Donbass verso Kramatorsk ed il Cremlino ha annunciato la conquista della città assediata di Mariupol. Resta però ancora una strenua resistenza nell'area delle acciaierie Azovstal, mentre continuano senza sosta le operazioni di evacuazione dei civili. L'annuncio che Mariupol è ormai sotto il controllo russo è stata data dal ministro della Difesa russo Shoigu, e lo stesso leader del Cremlino Putin ha accolto la notizia parlando di un "successo".

Proseguono i corridoi umanitari

Sono intanto più di 142.000 civili evacuati. Un'operazione di salvataggio che, come riferito dalla vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk, prosegue anche in queste ore anche se "la situazione della sicurezza è difficile" e "potrebbero esserci dei cambiamenti". Si attende invece l'arrivo dei "quattro autobus di evacuazione" riusciti a lasciare la citta' ieri lungo il corridoio umanitario: "Hanno passato la notte a Berdyansk e ora sono diretti a Vasylivka. Li stiamo aspettando presto a Zaporizhzhia". In città resta ancora in piedi l'ultima linea di resistenza, con circa duemila i soldati ucraini asserragliati nell'acciaieria Azovstal, tanto che Shoigu ha calcolato che serviranno ancora "due o tre giorni" per completare le operazioni militari. Putin però ha annullato l'assalto dell'area, per salvaguardare la vita delle truppe, ed ha ripetuto la promessa di risparmiare la vita agli assediati che si arrenderanno. E la vice premier ucraina ha chiesto di attivare con urgenza un corridoio umanitario urgente per evacuare 1000 civili e 500 soldati che si trovano nell'impianto. Intanto il sindaco della città, ha dichiarato che in una località vicino Mariupol, i soldati russi hanno scavato una fossa comune di 30 metri e portato dei corpi con i camion.

Nel resto del Paese prosegue l'offensiva russa

Secondo quanto riferisce il ministero della Difesa britannico, "le forze russe stanno ora avanzando dalle aree di base nel Donbass verso Kramatorsk", nell'est dell'Ucraina, "che continua ad essere oggetto di persistenti attacchi con i razzi". Il governatore della regione orientale di Luhansk, Serhiy Gaidai, ha affermato invece che le forze russe controllano l'80% del territorio dell'Oblast. L'area controllata dalla Russia è aumentata in particolare dopo la cattura il 18 aprile della citta' di Kreminna, e buona parte della regione è sotto il controllo de facto dell'autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk, che ha dichiarato in modo unilaterale l'indipendenza dall'Ucraina il 12 maggio 2014. Le truppe russe hanno inoltre alzato una grande bandiera rossa sovietica, simbolo della vittoria sui nazisti nella seconda guerra mondiale, a Kherson e Kreminna, in vista della celebrazione del 9 maggio del Giorno della Vittoria.

Prove di violenze e torture

Continuano nel frattempo ed emergere prove e testimonianze delle violenze sulla popolazione civile: nove cadaveri sono stati trovati a Borodyanka, nella provincia di Kiev, alcuni con "segni di tortura", secondo quanto riferito dalla polizia della capitale. Il  governo ucraino ha anche aggiornato le stime sulla presenza nel Paese di militari russi, che sarebbero attualmente circa 90.000, mentre altri 22.000 si trovano lungo il confine. In totale i militari russi uccisi dall'inizio dell'invasione sarebbero aumentati a circa 21mila, e l'esercito di Kiev avrebbe colpito e distrutto, fra l'altro, 172 aerei da caccia, oltre a 151 elicotteri e 166 droni, 829 carri armati e 393 pezzi di artiglieria. 

Attività diplomatica

Non si ferma neppure l'attività diplomatica, nel tentativo di trovare una soluzione che porti ad uno stop dei combattimenti. Mosca ha fatto sapere che i colloqui tra la Russia e l'Ucraina continuano in formato video quasi ogni giorno, ed ha proposto che i cinque Paesi membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (Usa, Gb, Francia, Cina e Russia) possano diventare la base degli Stati garanti sulla neutralità e la sicurezza dell'Ucraina. 


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