
Matteo Salvini a RTL 102.5: “Putin mediatore fra Israele E Iran? Sì se cessa la guerra in Ucraina” Photo Credit: Agenzia Fotogramma
16 giugno 2025, ore 11:15
Matteo Salvini interviene a RTL 102.5, all’interno di Non Stop News
Il vicepremier e Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, interviene a RTL 102.5, all’interno di Non Stop News con Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Valentina Iannicelli.
I NUOVI ATTACCHI A TEHERAN
«Innanzitutto, che l’Iran non abbia armi atomiche per colpire domani mattina Israele e dopo domani qualunque altro Paese democratico, mi sembra una priorità per chiunque. Quindi, su u sostegno a ogni iniziativa che impedisca a un regime islamico, come quello iraniano, di portare morte e distruzioni non solo nei Paesi Arabi, ma in tutto il resto del mondo, mi sembra prioritario. Quindi, l’auspicio è che questo dossier nucleare, che non è il nucleare a cui pensiamo noi come Lega o come governo italiano per riscaldare le scuole o gli ospedali, ma il nucleare per distruggere e annientare, venga eliminato e che poi gli Stati Uniti possano portare avanti un’opera di mediazione. Però ripeto, anche a nome di centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi in Iran che aspettano l’arrivo della democrazia, che vengono incarcerati nel nome della democrazia, delle libertà, dei diritti civili, non è una battaglia di Israele, è una battaglia di libertà e di civiltà».
PUTIN COME MEDIATORE FRA ISRAELE E IRAN
«Questo vorrebbe dire che finisce il conflitto tra Russia e Ucraina, che sarebbe una delle più belle notizie che ci possa portare l’attualità. Potrebbe finire con il tavolo a cui stanno lavorando ucraini e russi da tempo nella speranza che non ci siano sabotatori. Quindi è chiaro che per avere Putin come mediatore di un altro conflitto, il presupposto base è che cessi il conflitto di cui Putin è protagonista e che ha scatenato. Sono passati più di tre anni e siamo al diciottesimo pacchetto di sanzioni e non mi sembra che la Russia sia in ginocchio, quindi anche l’Occidente sull’utilità di questo muto contro muro, qualche riflessione la deve fare, partendo dal presupposto che Putin è nel torto perché ha scatenato lui la guerra. Non ho gli elementi del Presidente Trump per smentire il fatto che Putin non sia il mediatore perfetto. A differenza di tanti soloni italiani sui giornali, nelle radio, in televisione, in Parlamento che di Trump ne dicono di tutti i colori: dittatore, razzista, fascista… È il presidente della più grande democrazia del mondo, se ha lanciato questa proposta evidentemente non è infondata, avrà degli elementi e mi piacerebbe molto che potesse camminare questa proposta, perché significherebbe che fra Zelensky e Putin un accordo si è trovato. Sarebbe la notizia più importante fra tutte le notizie possibili».
PIANO DI RIARMO EUROPEO
«Non c’entra niente. È solo una scusa per indebitarci e comprare armi o missili in Francia e Germania figuratevi voi se in un conflitto atomico, io non voglia un improbabile e impossibile esercito europeo che avrebbe qualsivoglia possibilità di intervenire. Stiamo parlando i milioni di uomini armati fra Russia, Ucraina, Cina e Stati Uniti. Alcune migliaia di uomini armati, poi non si capisce, comprando le armi dove e comandati da chi, eserciti europei e debiti comuni europei da centinaia di miliardi per comprare armi nei prossimi vent’anni, non servono né a noi né a nessuno nel mondo».
LA QUESTIONE DEL TERZO MANDATO
«Per me, è assolutamente esagerato parlare di incrostazione di potere. Non è una battaglia politica per qualcuno, il terzo mandato vuol dire che sono i cittadini a scegliersi il loro Sindaco e il loro governatore. Se non è capace, lo mandano a casa dopo il primo mandato, perché anche cinque anni con un sindaco incapace possono fare disastri, ma se è bravo, e non è facile di questi tempi, perché cancellare per un cittadino la possibilità di rieleggerlo e risceglierlo. Citare Hitler e Mussolini a proposito della democrazia italiana nel 2025, mi sembra veramente curioso e sbagliato. Detto questo, la posizione della Lega è chiara da anni, non voglio essere noioso. Se anche altri condividono che sono i cittadini a dover avere l’ultima parola e non i partiti, una legge si può approvare in fretta. Non vorrei che ci fosse un dibattito, che ripeto, per chi ci ascolta rischia di stufare. Ci sono parlamentari che sono in Parlamento da quarant’anni. la mia soddisfazione è che in positivo, alcune infrastrutture, penso alla variante delle curve della selva in Val Seriana di cui se ne parla dagli anni ’60 abbiamo approvato la progettazione con sei milioni, la variante di Tirano, la Roma Latina, la 106 in Calabria… un parlamentare se vuole le fa e può essere scelto. Ce lo siamo votati da soli, come Lega, per quattro volte in Parlamento, con tutti gli altri contro. Se invece adesso ci dicono che è giusto che sono i cittadini a scegliere, sono d’accordo ovviamente. Bisogna portare una norma in Parlamento e noi una proposta ce l’abbiamo, e l’abbiamo già portata diverse volte in Parlamento e ce la siamo votata da soli. Bisogna portare una norma in Parlamento e penso che anche a sinistra possano condividere che è giusto che siano i cittadini a dire “Questo è bravo e lo tengo, questo non è capace e lo mando a casa” piuttosto che i partiti. Perché buttare a male uno bravo per il limite di due mandati, che per i parlamentari non c’è? Detto questo, la proposta c’è, l’idea della Lega è chiara. Per me, si fa un tavolo anche domani e si chiude la partita».
LA PACE FISCALE E IL TAGLIO DELL’IRPEF
«Le due cose possono andare insieme. La pace fiscale riguarda più di venti milioni di italiani, quindi quasi la metà, togliendo i minorenni e i centenari, hanno una pendenza con il fisco. Non perché non hanno dichiarato i redditi, ma perché hanno fatto la dichiarazione ma non sono riusciti a pagare tutto nei tempi previsti, vuoi per il Covid, per l’aumento dei costi, per un fallimento, un divorzio, un infortunio sul lavoro… A questi venti milioni di italiani, possiamo rateizzare in 10 anni in 120 rate mensili, tutte uguali, senza sanzioni e interessi, di quello che dovrebbero pagare e che altrimenti non riusciranno mai più a pagare? Sì, lo Stato lo fa, incassa dei soldi che altrimenti non vedrebbe mai, queste persone tornano a vivere e fatturare e quei soldi possono permettere di ridurre permanentemente le tasse e l’Irpef. La questione sarebbe ridurre lo scaglione da 35% a 33%, ma poi c’è anche l’idea di aumentare la soglia della flat tax, che per scelta europea è bloccata a 85.000 euro e invece, secondo me, se salisse anche a 100.000 o 150.000 euro, aumenterebbe la possibilità di lavorare, fatturare e dichiarare e aumenterebbe l’incasso per lo Stato. Sono tutte proposte che possono stare insieme, anche perché fortunatamente grazie agli italiani e agli imprenditori, c’è il massimo dei posti di lavoro fissi mai raggiunti negli ultimi anni, lo spread è ai minimi. Anche la situazione benzina-diesel è positiva per un taglio di tassi. Questo riguarda persone che hanno fatto la dichiarazione dei redditi, non i maxi-evasori. Poi, ricordo che l’evasione fiscale riguarda soprattutto i grandi gruppi, che hanno centinaia di milioni di arretrati, non riguarda chi ha una cartella arretrata di 2.000 o 20.000 euro. Pagare le tasse deve essere possibili, per qualcuno, purtroppo, a fine mese uno deve scegliere se pagare tutto, pagare i dipendenti, pagare il mutuo o pagare i contributi. Quindi, non possiamo mettere i cittadini di fronte a scegliere chi e come pagare».
LA QUESTIONE DELLE AUTO A DIESEL EURO 5
«Sto facendo di tutto per evitare che non circolino più. Ho chiesto al gruppo della Lega di presentare un emendamento al decreto infrastrutture, per rimandare la discussione al 31 dicembre 2026 perché non puoi risolvere i problemi del mondo, lasciando a piedi un milione di lavoratrici e lavoratori dal 1° ottobre. Peraltro, gli Euro 5 in Italia fra auto e furgoni sono 7 milioni. Tu pensi di combattere il cambiamento climatico, con la Cina e l’India che bruciano carbone come non mai, lasciando a piedi dei lavoratori. Già a settembre 2023 avevamo scelto la prima proroga, sperando che Bruxelles non insistette su questo Green Deal, che vorrebbe entrare anche nelle case nei prossimi anni e tuti dovrebbero cambiare la caldaia e il cappotto termico, per una spesa di circa 30.000 euro a testa, non è il momento economico, con le guerre e con il caro vita che c’è in corso, per costringere gli italiani a cambiare auto o furgoni, o a fare 30.000 euro di lavori in casa. Ne riparliamo tra qualche anno».
PUGLIA, LA VICENDA DEL CARABINIERE UCCISO IN SERVIZIO
«Il fatto che due poliziotti siano indagati per aver ucciso il killer lo vedo come un disincentivo al lavoro a chi rischia anche oggi per salvare altre vite. Il sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni, che è stato l’estensore del decreto sicurezza, che è in vigore da pochi giorni, e che già sta dando i primi frutti perché vedere delle case occupate abusivamente sgomberate nell’arco di poche ore, e non mesi, è una soddisfazione. Quando approvi una legge, a cui la lega lavora da anni, e vedi che funziona e restituisci le chiavi di casa a questi italiani, è una soddisfazione. Nell’aggiornamento del decreto sicurezza, stiamo lavorando, come Lega, per prevedere, anche oltre alle tutele legali già previste, il fatto che non ci sia la registrazione nel registro degli indagati di chi, durante il compimento del proprio dovere, deve usare delle armi per mettere fuori servizio i delinquenti».