Ponte sullo stretto, il no della Corte dei Conti che non ha concesso la legittimità, può essere superato dal governo

Ponte sullo stretto, il no della Corte dei Conti che non ha concesso la legittimità, può essere superato dal governo

Ponte sullo stretto, il no della Corte dei Conti che non ha concesso la legittimità, può essere superato dal governo Photo Credit: ANSA7 /US WEBUILD


In attesa delle motivazioni il ministro dei trasporti Salvini dichiara che i lavori cominceranno all' inizio del 2026, e che ci saranno risposte ad ogni rilievo della Corte dei Conti

Il Ponte sullo stretto è al centro dello scontro politico tra il governo e le opposizioni, la decisione della Corte dei Conti ha aperto un nuovo capitolo della vicenda. La mancanza del visto di legittimità alla delibera Cipess di approvazione del progetto definitivo del Ponte", delinea uno scenario L'evoluzione dell'iter dipenderà dalla gravità dei rilievi evidenziati dai magistrati contabili e dalle scelte politiche che verranno adottate nei prossimi giorni. Sotto la lente dei magistrati contabili potrebbero esserci le coperture economiche del progetto, l'affidabilità delle stime di traffico, la conformità alle normative ambientali e antisismiche, e la compatibilità con le regole europee sui costi. E poi anche la stessa competenza del Cipess, considerato organo ‘politico', a gestire una delibera così complessa. Dal vicepremier Salvini nel dopo vertice a Palazzo Chigi l'annuncio che si partirà comunque nel 2026.

Nei prossimi trenta giorni la Corte renderà note le motivazioni ufficiali del blocco. Sarà un passaggio determinante perché indicherà quali aspetti del progetto richiedono chiarimenti o correzioni e quali possono essere ritenuti superabili senza modifiche sostanziali.In questo periodo, il governo e la società concessionaria Eurolink analizzeranno i rilievi e prepareranno le eventuali controdeduzioni, valutando come procedere in modo da non interrompere definitivamente l'iter dell'opera.

I

Le possibilità di procedere

ll governo, però, mantiene ancora margini di intervento: può correggere la delibera, ripresentarla o impugnare la decisione della Corte, valutando quali rilievi siano superabili e quali richiedano un intervento più strutturale. In maniera rapida il governo affronta il tema. Questa mattina vertice a Palazzo Chigi, preceduto da un incontro al ministero dei trasporti per "confrontarsi con tecnici, manager e uffici", il vicepremier Salvini ha sottolineato che è "determinato" a trovare "una soluzione per far partire i lavori.

Anche di fronte a un parere negativo della Corte, la legge consente comunque al governo di confermare la delibera attraverso un'apposita decisione del Consiglio dei Ministri, qualora ritenga che appunto l'opera risponda a un interesse pubblico superiore; questa possibilità potrebbe così aprire uno scenario in cui il progetto può comunque procedere, ma soltanto dopo una valutazione politica e tecnica accurata. Ovviamente, in questo contesto, ogni ritardo nella risposta ai rilievi della Corte si tradurrà inevitabilmente in uno slittamento dei tempi previsti per l'avvio dei cantieri.

La dimensione politica

Sul piano politico, le reazioni non si sono fatte attendere: ieri la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha definito l'atto della Corte un' "invasione della giurisdizione sulle scelte del governo", sottolineando la necessità di proseguire nell'opera nonostante il parere negativo dei magistrati contabili. Dall'altra parte, la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha evidenziato come il blocco evidenzi i rischi di una riforma che secondo lei mira a mettere il governo al di sopra delle leggi, ribadendo l'importanza di rispettare le verifiche istituzionali. In pratica , la decisione della Corte dei Conti non significa la fine del Ponte sullo Stretto, ma apre una fase in cui il futuro dell'opera dipenderà dal confronto tra i rilievi dei magistrati, le controdeduzioni del governo e la possibile conferma della delibera da parte del Consiglio dei ministri. Nei prossimi giorni si capirà se il progetto potrà ripartire rapidamente o se subirà dei nuovi rallentamenti, rimandando l'avvio dei cantieri e le prospettive occupazionali legate all'opera.

Salvini nel dopo vertice

La domanda è: il ponte serve, sì o no? Io penso che, al di là di ogni pregiudizio ideologico, la risposta sia sì. Se oggi un treno merci impiega tre ore e con il ponte ne impiegherà un quarto d'ora, mi pare evidente che serva. Daremo tuttele risposte richieste e i cantieri partiranno non a fine 2025, ma all'inizio del 2026". Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, al termine della riunione sul Ponte di Messina che si è svolta a Palazzo Chigi. "Senza nessuno scontro tra poteri dello Stato, daremo tutte le informazioni che ci vengono richieste. Ci sto lavorando da tre anni, ci lavorerò per tre anni e due mesi, poi gli ingegneri mi dicono che con sette anni l'Italia avrà un'opera unica al mondo e quindi va bene così "E' un secolo che se ne parla, per me il tempo è denaro, mavoglio rispettare tutte le prescrizioni, tutte le riflessioni", ha aggiunto.



Argomenti

Cipess
Ponte
Salvini

Gli ultimi articoli di Gabriele Manzo

  • Iran: nuove repressioni per i dissidenti, arrestata ancora Narges Mohammadi, premio Nobel per la pace 2023

    Iran: nuove repressioni per i dissidenti, arrestata ancora Narges Mohammadi, premio Nobel per la pace 2023

  • L'Italia avrà quattro portabandiera a Milano - Cortina 2026:Mosaner, Brignone, Pellegrino e Fontana

    L'Italia avrà quattro portabandiera a Milano - Cortina 2026:Mosaner, Brignone, Pellegrino e Fontana

  • Nuovo piano di pace varato da Kiev, 20 punti per trovare l'intesa con la Russia, attraverso l'approvazone di Trump

    Nuovo piano di pace varato da Kiev, 20 punti per trovare l'intesa con la Russia, attraverso l'approvazone di Trump

  • La Russia lavora per la pace e non per una tregua, da Kiev sta partendo un nuovo piano per trovare gli accordi

    La Russia lavora per la pace e non per una tregua, da Kiev sta partendo un nuovo piano per trovare gli accordi

  • Roma:11 arresti, tra cui cinque minorenni, per sequestri e torture, metodo per punire chi non saldava debiti per droga

    Roma:11 arresti, tra cui cinque minorenni, per sequestri e torture, metodo per punire chi non saldava debiti per droga

  • Mabèl Bocchi è morta a 72 anni in Calabria, è stata la più forte cestista del mondo negli anni 70

    Mabèl Bocchi è morta a 72 anni in Calabria, è stata la più forte cestista del mondo negli anni 70

  • Non fu legittima difesa, condannato in appello il giolliere di Grinzane che uccise due rapinatori e ne ferì un terzo

    Non fu legittima difesa, condannato in appello il giolliere di Grinzane che uccise due rapinatori e ne ferì un terzo

  • Asia devastata da due cicloni Sri Lanka, Indonesia e Thailandia sono in ginocchio, più di 1200 vittime

    Asia devastata da due cicloni Sri Lanka, Indonesia e Thailandia sono in ginocchio, più di 1200 vittime

  • Papa Leone XIV in medioriente , in Libano dal  30 novembre al 2 dicembre con il tema «Beati i costruttori di pace»

    Papa Leone XIV in medioriente , in Libano dal 30 novembre al 2 dicembre con il tema «Beati i costruttori di pace»

  • Stati generali della natalità aperti a Roma dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

    Stati generali della natalità aperti a Roma dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella