Torino, al liceo Alfieri arriva il “bagno neutro”, ma non mancano le polemiche

Torino, al liceo Alfieri arriva il “bagno neutro”, ma non mancano le polemiche

Torino, al liceo Alfieri arriva il “bagno neutro”, ma non mancano le polemiche


Aperta polemica al liceo classico Alfieri di Torino dopo che alcuni studenti, in accordo con la presidenza, hanno creato un “bagno neutro” destinato sia a ragazzi che ragazze.

Il mondo della scuola fa i conti con la contemporaneità. Oggi i ragazzi sono sempre più attenti a tematiche quali l’inclusione, il superamento delle distinzioni di razza e genere, avanzando proposte che accolgano la diversità e, al contempo, superino definizioni radicate in secoli di storia. Uno su tutti il concetto di “uomo” e “donna”: il tema della fluidità e della non appartenenza a una di queste due categorie è molto dibattuto tra i giovani e, quando un ente pubblico come una scuola fa delle scelte di apertura in merito, è naturale che sorgano polemiche


La Vicenda

Tutto ha luogo presso il Liceo classico Alfieri di Torino, storica scuola della città, dove i giovani studenti hanno proposto di realizzare un bagno che potessero usare tutti, maschi e femmine, senza distinzioni di genere. Per farlo hanno utilizzato i servizi maschili del terzo piano dell’istituto, appendendo nella mattina di ieri il cartello “bagno neutro”. Nonostante dopo qualche ora la scritta fosse sparita (tolta probabilmente da qualche studente, professore o collaboratore non d’accordo con l'iniziativa), i ragazzi non si sono persi d’animo e ne hanno affissa un’altra, adornata da un’immagine ancora più esplicativa: un rettangolo raffigurante il classico disegno stilizzato dell’”uomo” fuso a quello che indica i servizi femminili.


Il sostegno della Preside

   "L'idea è nata per tutelare un uso dei servizi adeguato ad ogni soggettività che non rientri per forza nella ripartizione binaria di genere", spiega Martina Giro, 18 anni, rappresentante di istituto. Del bagno neutro all'Alfieri di corso Dante se ne parlava già prima dell'occupazione di questi giorni, durante le assemblee. L’idea nata dunque nei mesi scorsi, ha trovato attuazione concreta dopo il confronto emerso durante i giorni di protesta in questo che in molti hanno definito un “febbraio caldo”: da settimane, infatti, i movimenti studenteschi manifestano dissenso verso l’atteggiamento del governo nei confronti della scuola, concentrandosi sulle scelte fatte in merito agli esami di maturità e alle prove scritte (reintrodotte a partire da quest’anno), oltre che sulle vittime registrate tra i ragazzi nel corso dei progetti di alternanza scuola-lavoro.

 Durante la mobilitazione, a questo tema è stato dedicato addirittura un capitolo nel manifesto di undici pagine stilato dagli studenti. Poi l'idea è stata sviluppata con la preside Paola De Faveri, che ha dato la massima disponibilità all'iniziativa. "È stata lei stessa a stamparci la figura", sottolinea Martina. La scuola nelle prossime settimane dovrà formalizzare il tutto con un atto interno.

Le Proteste

Come accennavamo, tuttavia, la scelta di assecondare questa proposta da parte del Liceo non è stata accolta favorevolmente da tutti gli studenti. Militanti di Azione Studentesca, organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia, hanno affisso nella notte, davanti alla scuola, lo striscione 'Maschi e femmine Punto!'.

    "Abbiamo deciso di apporre questo striscione perché è necessario ribadire che i sessi esistenti sono due: maschio e femmina", spiega Azione Studentesca. "Nella scuola non deve esserci spazio per folli ideologie gender che vorrebbero rendere anche la sessualità fluida e indefinita. Si pensi, piuttosto, a risolvere i veri problemi che, ad oggi, affliggono la scuola italiana, a partire dalle morti durante l'alternanza".



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