Tribes of Europa, la nuova serie post apocalittica di Netflix, le vicende sono ambientate nel 2074

Tribes of Europa, la nuova serie post apocalittica di Netflix, le vicende sono ambientate nel 2074

Tribes of Europa, la nuova serie post apocalittica di Netflix, le vicende sono ambientate nel 2074


La nuova serie di Netflix inscena un futuro distopico o un’inquietante previsione di ciò che accadrà?

La serie

Tribes of Europa è una serie tedesca, diretta da Philip Koch, ambientata in Europa nel 2074. Un misterioso blackout mondiale, avvenuto nel 2029, causa la frammentazione del continente in migliaia di micro stati, in lotta per il predominio. Tre fratelli decidono di cambiare il destino del mondo dopo essere stati coinvolti in uno spietato conflitto per essere entrati in possesso di un cubo, contenente un segreto che potrebbe cambiare le sorti dell’umanità cui tutti aspirano. Le tribù ricalcano orme fumettistiche sia per i nomi che per le forti caratterizzazioni. Esistono i Crimson, organizzazione militare di stampo pacifista (anche se appare vagamente ossimorico il concetto di associare ideali pacifisti ad un corpo armato), animata dal credo che “l’ideale europeo non morirà mai”. Ad essi si contrappongono i Corvi, tribù definita da un sistema gerarchico scalabile tramite combattimenti all’ultimo sangue. Il loro quartier generale è una Berlino ormai perduta, che rimanda ad ambientazioni anni Ottanta, con i suoi outfit in pelle o in lattex, occhi bistrati di nero e musica punk. Tutto il contrario di come vivono gli Origine delle foreste limitrofe, immersi in un clima di concordia e di totale armonia con la natura, che ha preso negli anni il sopravvento sul cemento.


La trama della prima stagione

Dopo l’assalto mortale dei Corvi, Eljia, Kiano e Liv, i tre fratelli superstiti, saranno i protagonisti della trama. Kiano è in mano ai Corvi, finendo nella ristretta corte dell’affascinante e spietata Lord Varvara. Liv segue i Crimson, in un susseguirsi di tradimenti e colpi di scena che la vedono disposta a tutto per riunire la sua famiglia. Ad Eljia è affidata la missione più impegnativa: egli infatti possiede il cubo degli Atlantidei, unica civiltà rimasta indenne al blackout del 2029, recuperato dall’Atlantideo trucidato dai Corvi, dopo essere precipitato con il proprio velivolo nel territorio degli Origine. Accompagnato da un originale personaggio che si sposta su un mezzo a metà tra un suv ed un camion, Eljia, in viaggio, si spingerà oltre nella comprensione di ciò che sta per accadere, venendo a conoscenza di un’inarrestabile minaccia proveniente dall’Est in grado di spazzare via l’umanità.


Il mercato tedesco alla conquista di Netflix

A pochi mesi dai risultati incoraggianti di Barbari, Tribes of Europa contribuisce a collocare la filiale tedesca di Netflix tra quelle più in grado di incontrare i favori di un pubblico eterogeneo ed internazionale, mettendosi in scia alle più fortunate produzioni recenti. Elementi fantasy e politici si intrecciano in un riuscito connubio post apocalittico ammiccante alla saga di Star Wars, con un’ambientazione che ricorda anche quella di Mad Max. Su Netflix è disponibile Mad Max, Fury Road, del 2015, con Tom Hardy e Charlize Teheron, in cui in un deserto post apocalittico il protagonista Max aiuta una donna ribelle ed una banda di prigioniere a fuggire dalla tirannia, a difendersi dalle minacce ed a ritrovare la propria patria. Tornando al mercato tedesco in Tribes of Europa si possono ritrovare analogie legate alla sfera del mistero anche in Dark, altra fortunata serie del 2017, diretta da Baran bo Omar, nella quale sparizioni e strani fenomeni come la morte di numerosi uccelli o bruschi sbalzi di corrente elettrica fanno da sfondo alle vicende di quattro famiglie, in un gioco continuo di piani temporali tra passato e futuro. Riferimenti alle nefaste sorti dell’umanità sono presenti anche in Biohacker, serie del 2020 attualmente composta di una sola stagione, in cui una studentessa di biologia di una prestigiosa università tedesca deve smascherare un complotto che lega una vicenda familiare ed una professoressa di biologia. Insomma. se la realtà non fosse sufficientemente drammatica ed inquietante, in piena pandemia e crisi socio-economica, ci pensa il mondo dell’intrattenimento a darci il colpo di grazia. No so a voi, ma a me certi scenari rappresentati nelle varie serie citate appaiono straordinariamente imminenti, altro che futuro distopico! 

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