Una marea pro-Pal alla manifestazione di Roma, in serata la guerriglia Photo Credit: ANSA / MASSIMO PERCOSSI
05 ottobre 2025, ore 00:30
Un milione di persone , secondo gli organizzatori ha preso parte alla manifestazione di oggi pro Palestina di Roma, al termine sono scoppiati tafferugli e scontri con le forze dell'ordine
Centinaia di migliaia di persone ha sfilato pacificamente per alcune ore a Roma gridando "Stop al genocidio" lungo il percorso prestabilito, da Porta San Paolo a San Giovanni. Ma in serata, quando la gente stava lasciando la manifestazione, si è staccato un gruppo di alcune centinaia di incappucciati che hanno deviato il percorso per avvicinarsi ai palazzi istituzionali. E' iniziata la guerriglia urbana con scontri, barricate, cassonetti in fiamme e anche un'auto incendiata.
Le forze dell'ordine, in tenuta antisommossa, hanno a più riprese utilizzato lacrimogeni per disperdere i manifestanti che lanciavano verso di loro bottiglie di vetro e petardi. Alla fine saranno circa duecento gli identificati per i disordini, decine quelli fermati la cui posizione è ora al vaglio. Per la Questura si tratta di appartenenti ai collettivi antagonisti.
Il ringraziamento della premier
Ad esprimere un "sentito ringraziamento alle forze dell'ordine per il lavoro straordinario svolto in questi giorni complessi, nonostante abbiano dovuto fronteggiare aggressioni, lanci di oggetti e tentativi organizzati di scontro" è stata la premier Giorgia Meloni. "La mia vicinanza va a tutti gli agenti rimasti feriti - ha detto - la loro professionalità e il loro coraggio rappresentano un presidio indispensabile per la sicurezza della nostra Nazione".
I fatti
Tutto è nato nel tardo pomeriggio quando due spezzoni si sono staccati dal corteo pacifico. Un primo gruppo è stato bloccato a Santa Maria Maggiore, dove è entrato in azione un mezzo idrante e ci sono state manganellate per circoscriverli in un angolo della piazza. Una donna, ferita, è stata portata via in ambulanza. L'altro spezzone è stato intercettato nella vicina via Lanza. Poi il fronte si è ricompattato sul lato di via Merulana dando vita a scene di vera e propria guerriglia urbana. Dopo un fitto lancio di fumogeni e bottiglie, è stata danneggiata e data alle fiamme una macchina. Sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere le fiamme ormai alte tra i palazzi vicini. I disordini sono proseguiti fino a piazza Vittorio, tra le macchine in transito. C'è stato anche un lancio di bottiglie contro le finestre della sede di Casapound da cui sono stati lanciati oggetti verso i manifestanti in strada. La polizia ha azionato a più riprese gli idranti per disperdere i violenti. E durante i disordini è stato arrestato il flagranza un manifestante che avrebbe aggredito un agente. Nel bilancio anche la vetrina di un supermercato in via Labicana infranta. A scatenare le violenze è stata una minoranza che si è unita a una 'marea umana' che sfilava in un corteo che si è svolto inizialmente in modo pacifico.
La manifestazione
Duecentocinquantamila le persone secondo le persone e un milione per gli organizzatori hanno preso parte alla manifestazione. "Roma è bloccata. Siamo un milione di persone per la Palestina. Abbiamo bloccato tutto. L'Italia sa da che parte stare" avevano detto i promotori a metà pomeriggio, prima dei disordini. "Stop complicità con Israele contro occupazione e genocidio, con la resistenza Palestinese" gli slogan scanditi a più riprese. Tra le migliaia di bandiere che sventolavano in piazza anche qualcuna di Hamas e di Hezbollah. Diversi i cori contro Israele e il governo. "Il 7 ottobre giornata della Resistenza palestinese", recitava uno striscione.
Il piano di sicurezza
Il piano di sicurezza era scattato già in mattinata quando sono stati controllati ai caselli autostradali oltre cento pullman in arrivo nella Capitale. Su due di questi e su un'auto sono stati sequestrate aste metalliche, bastoni e maschere antigas. Identificati a Colle Oppio anche cinque minorenni trovati in possesso di caschi, fumogeni, bottiglie in vetro e bombolette spray.



