Addio a Gene Hackman, interprete americano trovato morto in casa assieme alla moglie

Addio a Gene Hackman, interprete americano trovato morto in casa assieme alla moglie

Addio a Gene Hackman, interprete americano trovato morto in casa assieme alla moglie Photo Credit: Agenzia Fotogramma.it


Da "Il braccio violento della legge" a "Gli spietati" e "Potere assoluto". La filmografia dell’attore scomparso a Santa Fe

Uno dei volti di quel rinnovamento stilistico che il cinema americano aveva abbracciato tra gli anni 60 e 70. Ci lascia l'attore Gene Hackman, leggenda del cinema americano e consacrato con ben due Oscar: nel 1972 per Il braccio violento della legge e nel 1993 per Gli spietati. E’ stato trovato senza vita insieme alla moglie Betsy Arakawa e al loro cane nella loro residenza a Santa Fe. Secondo le dichiarazioni dello sceriffo della contea, non sono emersi segni di un possibile crimine. Le cause del decesso restano ancora sconosciute.

GENE HACKMAN, DA GANGSTER STORY AL SUCCESSO

Attore americano per antonomasia. Considerato uno dei grandi interpreti dell’ultima parte del 900, Hackman non era dotato del tradizionale aspetto da star del cinema, ma l’attore alto e simpatico aveva una grazia amabile, un umorismo facile e una gamma sorprendentemente ampia che lo rendeva ugualmente credibile in tutti ruoli. 

Da "Il braccio violento della legge" a "Gli spietati" e "Potere assoluto", Hackman è stato il “cattivo” per eccellenza nonostante nel corso della sua lunga carriera ha dimostrato una straordinaria versatilità, passando con disinvoltura tra thriller, western, commedie, drammi e film d'azione. Molti lo ricorderanno per essere stato il super criminale Lex Luthor, antagonista di Superman, nell'omonimo film del 1978 e nei sequel Superman II (1980) e Superman IV (1987). Ma è stato anche molto di più. Ha sempre brillato per la sua capacità di cogliere le sfumature e i toni intermedi dei suoi ruoli, unita a una notevole modestia, tipica degli attori di carattere. Ha vinto due Oscar e quattro Golden Globe. Nato a San Bernardino, in California, il 30 gennaio 1930, ha raggiunto il successo nel mondo del cinema relativamente tardi. Il suo debutto avviene a 34 anni nel film "Lilith", accanto a Warren Beatty, che lo segnalerà poi al regista Arthur Penn per il suo primo ruolo di rilievo, nel celebre "Gangster Story" (Bonnie and Clyde) del 1967. Il successo è immediato anzi in molte interviste aveva ricordato come quel ruolo gli si era appiccicato addosso come la colla ma, allo stesso tempo, non lo vedeva come un fastidio, bensì come una medaglia di quello che era riuscito a diventare nel cuore di Hollywood. Dalla fine degli anni 60 inizia così una carriera costellata di riconoscimenti, con la prima delle sue cinque nomination agli Oscar e ai Golden Globe, questa volta come miglior attore non protagonista. Con "Anello di sangue" (1970) ottiene la seconda nomination all'Oscar, ancora come attore non protagonista. Seguiranno due ruoli fondamentali: il poliziotto diviso tra il crimine e la giustizia ne "Il braccio violento della legge" (1971), grazie al quale vince l'Oscar e il Golden Globe, e l'investigatore taciturno de "La conversazione" (1974) di Francis Ford Coppola. Forse uno dei personaggi più riusciti che sia riuscito a portare sul grande schermo. La seconda statuetta arriva finalmente nel 1992 grazie al ruolo di uno sceriffo inflessibile ne "Gli Spietati" (1992) di Clint Eastwood. 


GENE HACKMAN, IL RITIRO DALLE SCENE E I ROMANZI

La sua ultima fatica per il grande schermo risale al 2004 con "Due candidati per una poltrona". Dopo di che si ritirò dal grande schermo senza mai tornare sui suoi passi. ma dedicandosi alla scrittura, pubblicando quattro romanzi. Una decisione non comune nel mondo dello spettacolo. Hackman e sua moglie, la pianista classica Betsy Arakawa, si erano sposati nel 1991 e vivevano a Santa Fe, nel New Mexico, in un complesso chiamato Old Sunset Trail, a nord-est della città. 



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