Aggressione a colpi di martello a due sanitari a Vallo della Lucania, non ancora chiariti i fatti

Aggressione a colpi di martello  a due sanitari a Vallo della Lucania, non ancora chiariti i fatti

Aggressione a colpi di martello a due sanitari a Vallo della Lucania, non ancora chiariti i fatti


L'autore del gesto è un trentenne con precedenti, soccorso nella sua abitazione dal 118, dove era ai domiciliari

A tre giorni dall’accaduto non sono ancora chiare le motivazioni dell’aggressione compiuta a Vallo della Lucania, quando nelle ore notturne un uomo ha colpito a martellate un infermiere e l’autista dell’ambulanza del 118 che era intervenuto a soccorrere l’uomo nella sua abitazione, un trentenne che era ai domiciliari. La scena, che si è verificata quando il mezzo è giunto davanti al pronto soccorso ha provocato molta impressione , per il sangue copioso perso dai due sanitari, causando anche momenti di panico. Entrambi i sanitari sono rimasti feriti per lo più alla testa e sottoposti a numerosi punti di sutura, ma non sono mai stati in pericolo di vita. L’aggressore è stato denunciato e le indagini sono in corso per chiarire le motivazioni del gesto, anche perché ci sarebbero versioni difformi sulla dinamica dei fatti. L’episodio ha suscitato preoccupazione tra i cittadini e i colleghi degli operatori, riaprendo il dibattito sulla sicurezza del personale sanitario, tema sempre attuale, con episodi che accadono in nosocomi di tutta Italia. 


L’emergenza esaminata in vertice a Salerno

A tal proposito si era svolto, nemmeno da due settimane, un vertice in prefettura a Salerno per fare il punto sulle aggressioni al personale sanitario negli ospedali e prendere provvedimenti in merito per rafforzare prevenzione e sicurezza. In molte altre zone d’Italia sono stati ripristinati presidi delle forze dell’ordine che erano stati chiusi. Il Prefetto di Salerno Esposito ha convocato i vertici delle forze dell'ordine, gli ordini professionali di medici e infermieri e i due direttori generali di Asl Salerno e Ruggi. Un incontro a cui seguirà poi un tavolo per sentire tutte le sigle sindacali, che nel frattempo hanno già stigmatizzato l’accaduto. L'obiettivo resta quello di trovare una strada comune da percorrere per evitare nuovi atti sconsiderati nei confronti del personale sanitario.

Ipotesi di intervento già sul tavolo

Tra le misure possibili e previste, l'incremento della videosorveglianza, l'adozione di strumenti per l'allarme immediato e il rafforzamento del collegamento diretto tra i pronto soccorso e le centrali operative delle forze di polizia. "Non ultimo, bisogna anche curare il rapporto medico-paziente, elemento essenziale per prevenire eventuali tensioni" aveva concluso il prefetto. 



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