Bresh a RTL 102.5: “Il brano di De Andrè per la serata delle cover è stata una scelta immediata, l’ho sempre ascoltato e sono uno dei pochi della mia generazione a parlare ancora il dialetto genovese”

Bresh a RTL 102.5: “Il brano di De Andrè per la serata delle cover è stata una scelta immediata, l’ho sempre ascoltato e sono uno dei pochi della mia generazione a parlare ancora il dialetto genovese”

Bresh a RTL 102.5: “Il brano di De Andrè per la serata delle cover è stata una scelta immediata, l’ho sempre ascoltato e sono uno dei pochi della mia generazione a parlare ancora il dialetto genovese” Photo Credit: IPA Agency


Nel corso di “Pop around the clockt”, il cantante ha raccontato come ha vissuto la serata dedicata alle cover e ai duetti di Sanremo 2025, nella quale si è esibito insieme a Cristiano de André

Dopo i successi di “Guasto d’amore”, “Altamente mia” e “Nightmares” insieme ai Pinguini Tattici Nucleari, Bresh, uno dei cantautori più apprezzati della nuova generazione, è per la prima volta in gara alla 75esima edizione del Festival di Sanremo con il brano “La tana del granchio”. Il brano, scritto da Bresh e con musica di Luca Di Blasi, Giorgio De Lauri, Luca Ghiazzi, è prodotto da Dibla, JIZ e SHUNE. «Per prepararmi alla finale, adesso vado a fare una power nap di qualche minuto, una doccia incontro i fan alle 19.30 sotto l’hotel. Diamo l’ultima botta di calore che ci sta e poi si va all’Ariston spensierati e divertiti come sempre» ha dichiarato Bresh ai microfoni di RTL 102.5 in merito alla serata finale del Festival di Sanremo 2025.


Il duetto con Cristiano De André

Ieri sera, la settantacinquesima edizione del Festival di Sanremo ha accolto una delle serate più attese dal pubblico: quella dedicata alle cover e ai duetti. Bresh è stata accompagnata da Cristiano De André, figlio del cantautore Fabrizio De André. Insieme, i due hanno portato sul palco dell’Ariston la loro versione di “Crêuza de mä”, uno dei successi in dialetto genovese di Fabrizio De André. Ospite sul Radio Truck di RTL 102.5 a Sanremo, Bresh ha raccontato come ha vissuto l’esibizione di ieri sera: «È successo qualcosa finalmente in questo Sanremo, io sono per il fare solo musica in realtà. Io non ho pensato nulla, modalità pilota automatico. L’importante era portarsela a casa e mi è spiaciuto perché sul momento si è persa quell’aura, lì per lì quel pathos era difficile da ripetere. Mi è spiaciuto anche perché abbiamo cantato un po’ tardi per omaggiare una canzone del genere, io però sono iper soddisfatto e ancora sognante» ha raccontato Bresh in merito all’esibizione di ieri sera, la quale ha dovuto ripetere per tre volte a causa di problemi tecnici. «Portare questo brano nella serata dei duetti è stato la scelta più immediata e ho dovuto lottare per portarla, perché era proprio quella che mi veniva più facile paradossalmente. L’ho sempre ascoltato e sono uno dei pochi della mia generazione che parla ancora il dialetto genovese, non lo parlo così spesso ma lo so, perché lo parlavano in casa. Io sono molto attaccato alla mia città ma non pretendo che tutti lo siano. Amo le mie differenze, tanto quanto amo quelle degli altri. Sapere il dialetto è molto bello e trova anche una connessione diversa e sinergie differente quando pareli con l’interlocutore» ha raccontato Bresh nel corso di “Pop around the clock” in merito alla scelta del brano di De Andrè e al rapporto con Genova.



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