"Canzoni da osteria" è il nuovo capitolo musicale di Francesco Guccini

"Canzoni da osteria" è il nuovo capitolo musicale di Francesco Guccini Photo Credit: Mattia Zoppellaro
10 novembre 2023, ore 20:40 , agg. alle 07:44
Dopo "Canzoni da intorto" Guccini raccoglie parte del suo lungo repertorio in una nuova raccolta di quattordici tracce
Che Francesco Guccini sia un esperto di osterie è una favola. Lo ha precisato lui stesso a un'aula magna gremita alla Statale di Milano presentando le sue "Canzoni da osteria", il nuovo e ultimo progetto discografico che chiude il percorso nato lo scorso anno con le "Canzoni da intorto". Quattordici tracce, canti popolari, canti da osteria. E ancora una volta l'intero lavoro è disponibile esclusivamente in formato fisico. Niente streaming, niente piattaforme, la sua musica si ascolta acquistando il cd o il vinile. All'università la sala è divisa a metà, da un lato decine di giornalisti che Guccini lo seguono da una vita e dall'altro studenti che in fila aspettano di entrare anche solo per sentirlo parlare. Della sua musica, certo, e della sua vita, dell'Italia, delle osterie, le uniche tre che dice di aver frequentato. Quelle che chiudevano alle otto di sera e che di vino offrivano solamente due grandi categorie: "Il bianco e il rosso", ha raccontato sorridendo. Tra giornalisti e studenti c'era anche chi era un po' tutte e due le cose. Qualcuno nato alla fine del secolo e che ha ascoltato le sue prime canzoni su cd, quando ancora un MP3 era alta tecnologia. Qualcuno che in casa ha trovato i dischi dei genitori e con quelli ha iniziato a costruire una ancor modesta cultura musicale: De Gregori, De Andrè, Vecchioni, Guccini.
In osteria
Erano Sangiovese e Trebbiano quelle grandi varietà di vino. Un bicchiere costava venticinque lire, "e se ti veniva fame c'era un uovo sodo, con un po' di sale e un po' di pepe". A esagerare si spendevano mille lire (nemmeno un euro di oggi). I locali per fighetti erano altri, quelli in cui c'era "whisky à gogo". Quelle sere Guccini e altri studenti universitari di tutto il mondo - a Bologna a studiare medicina - quelle osterie le animavano con la chitarra. Da lì un repertorio enorme, che Dino Stewart di BMG ha raccontato di aver dovuto in qualche modo incardinare insieme a Guccini stesso a partire da un elenco di decine e decine di canzoni, che prima, l'anno scorso, sono diventate "Canzoni da intorto", aprendo un viaggio chiuso quest'anno con "Canzoni da osteria".