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Coronavirus, presidente Istituto Superiore Sanità Brusaferro: "Dati fanno prevedere seconda ondata"

Coronavirus, presidente Istituto Superiore Sanità Brusaferro: "Dati fanno prevedere seconda ondata"

Coronavirus, presidente Istituto Superiore Sanità Brusaferro: "Dati fanno prevedere seconda ondata"


Il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, durante l'audizione in Commissione Bilancio alla Camera ha parlato di "capacità di risposta sanitaria ad eventuali focolai". In Abruzzo si sono registrati zero contagi. A Roma tre casi, il dato più basso dall'inizio dell'emergenza.

Intanto l'Abruzzo azzera i contagi per la prima volta e nel Lazio si registrano 16 casi con un trend al 0,2%. E' record dei guariti (245) e dei dimessi (218) mentre sono 13 i decessi. A Roma città il dato più basso da inizio emergenza con tre nuovi casi. Un focolaio ad Anzio è stato individuato e circoscritto. "Abbiamo superato la curva di picco dell'infezione, siamo nella parte di discesa e in una fase di controllo della situazione, ma richiede un'attenzione particolare" nell'identificare ed isolare precocemente i casi sospetti. Questo significa "sistemi di monitoraggio e capacità di risposta sanitaria ad eventuali focolai". Così il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante l'audizione in Commissione Bilancio della Camera. "Con la prossima settimana ci avviamo a una sfida sarà ancora più importante perché sarà liberalizzata la mobilita tra regioni e anche quella internazionale. Questo richiederà una capacità ancora più attenta di monitorare e rispondere a focolai", ha detto Brusaferro in vista della ripresa degli spostamenti tra regioni e stati dell'Ue prevista per il 3 giugno. 


"Per gli scenari che immaginiamo, in autunno, una patologia come il Sars-cov-2, che è trasmessa da droplet, si può maggiormente diffondere e si può confondere con altre sintomatologie di tipo respiratorio" e "la famosa ipotesi della seconda ondata è collegata a questo, che, dal punto di vista tecnico scientifico è un dato obiettivo". Il virus è ancora presente e i comportamenti dei singoli sono le misure più efficaci per ridurne la circolazione. Questo è importante perché il numero di persone entrate a contatto con il virus è limitato, anche se varia da regione a regione. E le "molte persone non entrate in contatto, e dunque suscettibili al virus, sono un serbatoio per la sua diffusione" ha concluso Brusaferro.     


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