Coronavirus, presidente Istituto Superiore Sanità Brusaferro: "Dati fanno prevedere seconda ondata"
Coronavirus, presidente Istituto Superiore Sanità Brusaferro: "Dati fanno prevedere seconda ondata"
29 maggio 2020, ore 19:00
Il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, durante l'audizione in Commissione Bilancio alla Camera ha parlato di "capacità di risposta sanitaria ad eventuali focolai". In Abruzzo si sono registrati zero contagi. A Roma tre casi, il dato più basso dall'inizio dell'emergenza.
Intanto l'Abruzzo azzera i contagi per la prima volta e nel Lazio si registrano 16 casi con un trend al 0,2%. E' record dei guariti (245) e dei dimessi (218) mentre sono 13 i decessi. A Roma città il dato più basso da inizio emergenza con tre nuovi casi. Un focolaio ad Anzio è stato individuato e circoscritto. "Abbiamo superato la curva di picco dell'infezione, siamo nella parte di discesa e in una fase di controllo della situazione, ma richiede un'attenzione particolare" nell'identificare ed isolare precocemente i casi sospetti. Questo significa "sistemi di monitoraggio e capacità di risposta sanitaria ad eventuali focolai". Così il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante l'audizione in Commissione Bilancio della Camera. "Con la prossima settimana ci avviamo a una sfida sarà ancora più importante perché sarà liberalizzata la mobilita tra regioni e anche quella internazionale. Questo richiederà una capacità ancora più attenta di monitorare e rispondere a focolai", ha detto Brusaferro in vista della ripresa degli spostamenti tra regioni e stati dell'Ue prevista per il 3 giugno.
"Per gli scenari che immaginiamo, in autunno, una patologia come il Sars-cov-2, che è trasmessa da droplet, si può maggiormente diffondere e si può confondere con altre sintomatologie di tipo respiratorio" e "la famosa ipotesi della seconda ondata è collegata a questo, che, dal punto di vista tecnico scientifico è un dato obiettivo". Il virus è ancora presente e i comportamenti dei singoli sono le misure più efficaci per ridurne la circolazione. Questo è importante perché il numero di persone entrate a contatto con il virus è limitato, anche se varia da regione a regione. E le "molte persone non entrate in contatto, e dunque suscettibili al virus, sono un serbatoio per la sua diffusione" ha concluso Brusaferro.
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