Dieci milioni di italiani senza risparmi per resistere allo shock della pandemia, lo dice il rapporto Oxfam

Dieci milioni di italiani senza risparmi per resistere allo shock della pandemia, lo dice il rapporto Oxfam

Dieci milioni di italiani senza risparmi per resistere allo shock della pandemia, lo dice il rapporto Oxfam


I dati sono stati diffusi in apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos

Dieci milioni di italiani, i concittadini più poveri, con un valore medio del risparmio non superiore a 400 euro, "non avevano nessun cuscinetto finanziario per resistere autonomamente allo shock pandemico". È quanto rileva Oxfam nel rapporto 'Il virus della disuguaglianza' diffuso in occasione dell'apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos.


L'Italia prima della pandemia

Anche prima dell'abbattersi della pandemia sul nostro paese, sottolinea l'organizzazione nel suo rapporto, "l'Italia era profondamente disuguale, contrassegnata da ampi squilibri nella distribuzione della ricchezza nazionale aumentati negli ultimi vent'anni. A metà 2019 - secondo gli ultimi dati disponibili - il top-10% (in termini patrimoniali) della popolazione italiana possedeva oltre 6 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione". Allo scoppio dell'emergenza sanitaria, rileva Oxfam, "il grado di resilienza economica delle famiglie italiane era estremamente diversificato, con poco più del 40% degli italiani in condizioni di povertà finanziaria, ovvero senza risparmi accumulati sufficienti per vivere, in assenza di reddito o altre entrate, sopra la soglia di povertà relativa per oltre tre mesi. Circa 10 milioni di nostri concittadini più poveri, con un valore medio del risparmio non superiore a 400 euro, non avevano nessun cuscinetto finanziario per resistere autonomamente allo shock pandemico".


Il primo lockdown

Secondo la Banca d'Italia, durante il primo lockdown di marzo, osserva Oxfam, "metà delle famiglie italiane dichiarava di aver subito una contrazione del proprio reddito ed il 15% di aver visto dimezzarsi le proprie entrate, con solo il 20% dei lavoratori autonomi che non aveva subito contraccolpi. A fine estate nel 20% delle famiglie con figli minori di 14 anni uno o tutti e due i genitori aveva ridotto l'orario lavorativo o rinunciato al lavoro per accudirli. Mentre il 30% dichiarava di non disporre di risorse sufficienti per far fronte a spese essenziali nemmeno per un mese, in assenza di altre entrate". In questo contesto, le misure di sostegno pubblico al reddito, al lavoro e alle famiglie emanate nel corso del 2020 dal Governo, sottolinea Oxfam, "hanno contribuito ad attenuare gli impatti della crisi e a ridurre moderatamente i divari retributivi e reddituali". Le prime stime rilevano che le misure di emergenza abbiano determinato una riduzione di 1,7% della disuguaglianza dei redditi da lavoro di 1,1% di quella dei redditi disponibili equivalenti delle famiglie italiane, oltre ad attenuare la crescita dell'incidenza della povertà.


Il calo dei redditi

Tuttavia, questa moderata riduzione delle disparità è stata accompagnata da un calo dei redditi per una quota ampia della popolazione meno abbiente. Inoltre, tale riduzione delle disuguaglianze non è l'effetto di un intervento strutturale ma esclusivamente di misure compensative che hanno semmai bisogno di essere mantenute fino a un pieno recupero dell'economia. In Italia, la pandemia, sottolinea Oxfam, "ha potentemente rivelato, esacerbandoli, gli ampi divari preesistenti lungo dimensioni fondamentali del benessere come la salute, l'accesso a un'istruzione di qualità, la disponibilità di una abitazione adeguata, il grado di riconoscimento da parte della collettività, dimensioni imprescindibili per una vita dignitosa e libera da disagio per ciascuno".




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