Elon Musk rinuncia ad acquistare Twitter, salta l’accordo, il social network annuncia una causa contro il numero uno di Tesla

Elon Musk rinuncia ad acquistare Twitter, salta l’accordo, il social network annuncia una causa contro il numero uno di Tesla

Elon Musk rinuncia ad acquistare Twitter, salta l’accordo, il social network annuncia una causa contro il numero uno di Tesla


Twitter non passerà Elon Musk. Il magnate e proprietario di Telsa rinuncia all’acquisto del social network

Elon Musk non potrà cinguettare con il passerotto blu di Twitter. Il magnate che negli scorsi mesi aveva presentato un’offerta d’acquisizione del social network per 44 milioni di dollari, ha deciso di rinunciare all’acquisto perché “Twitter non ha rispettato i suoi obblighi contrattatuali” e non ha fornito le “informazioni commerciali richieste.


Cosa chiedeva Musk

Il motivo del mancato acquisto di Twitter da parte di Elon Mask è legato al non rispetto di alcuni aspetti dell'accordo e soprattutto di non aver fornito informazioni sui profili falsi e sullo spam. "A volte Twitter ha ignorato le richieste di Musk a volte le ha respinte per motivi che ci sembrano ingiustificati e in altre occasioni ha fornito informazioni incomplete o inutilizzabili", si legge in una lettera che un avvocato del miliardario ha inviato all’ufficio legale della società, di cui la Sec, la società che controlla la Borsa di New York,ha ricevuto in copia.


Crollano le azioni

La notizia, diffusa a borse chiuse, ha però portato al crollo delle azioni di Twitter che sono calate del 7%. In aprile, il proprietario di Tesla aveva offerto 54,20 dollari per azione nella sua proposta di acquisizione della società. Adesso, secondo l’accordo preliminare di vendita, Musk dovrà versare nelle casse del social netto un miliardo per aver interrotto la transazione. Il board di Twitter però annuncia che voler proseguire l'operazione e annuncia una causa contro il miliardario.


Gli Spam bot

La causa che ha portato a questa clamorosa rottura è stata la richiesta di Musk sui cosiddetti “Spam bot” ovvero gli account falsi automatizzati. Il miliardario cercava di capire se fossero meno del 5% degli utenti di Twitter. E questo era un punto non negoziabile nel contratto. L'accordo sembrava chiuso ad aprile, poi sono arrivati i primi ripensamenti e più passava il tempo, più questo accordo sembrava sfumare, fino al colpo di scena di queste ore.



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