Europa League. la Roma batte il Celtic; e il Bologna vince contro il Celta. In Conference la Fiorentina ritrova la vittoria Photo Credit: Foto: Ansa/Robert Perry
11 dicembre 2025, ore 23:20
Festa giallorossa a Glasgow, 3-0 al Celtic e Ferguson si sblocca. Auto rilancio del Bologna che sbanca Vigo e si rimette prepotentemente in corsa per la qualificazione diretta agli ottavi di Europa League
CELTIC ROMA, 0-3
Gian Piero Gasperini aveva chiesto una risposta ed è arrivata. La Roma vince 3-0 a Glasgow contro il Celtic, avvicinando così la vetta del super girone dell'Europa League, ora distante appena tre punti e con 180 minuti ancora da disputare. La prima delle due gare rimaste, tra l'altro, sarà con lo Stoccarda, uno scontro diretto per finire tra le prime otto della classifica ed evitare così lo spareggio. Ma per la sfida con i tedeschi bisognerà aspettare ancora un po', nel frattempo i giallorossi, Ferguson in particolare, rispondono presente, cancellando i ko con Napoli e Cagliari. Il protagonista della serata, però, è il centravanti irlandese, schierato a sorpresa da Gasperini dopo che alla vigilia lo aveva 'strigliato'. "Viene trattato come tutti, di occasioni ne ha avute", le parole dell'allenatore che svegliano l'ex Brighton, protagonista di una doppietta che per una notte mette a tacere critiche e polemiche intorno al suo rendimento. Il due e tre a zero, infatti, portano la sua firma, con la Roma che per la prima volta in stagione segna anche più di due reti in una partita. Un dato in controtendenza con il mal di gol che fin qui ha afflitto la squadra, capace di sopperire all'assenza di un bomber puro grazie all'apporto di 13 marcatori differenti da inizio anno.
LE SCELTE DEL TECNICO E IL MATCH
A esser buona, però, è la prestazione della Roma nel suo complesso, nonostante i tanti cambi rispetto a domenica, ben cinque da parte di Gasperini. E se difesa e porta restano gli stessi, a centrocampo Pisilli fa coppia con El Aynaoui, mentre sulla fascia sinistra c'è Rensch. Poi appunto la sorpresa Ferguson, con Soulé ed El Shaarawy alle sue spalle. Inizialmente in panchina, invece, Dybala e Pellegrini, ma le scelte del tecnico sono vincenti da subito perché l'approccio alla gara è buono e si vede già dall'1-0, scaturito da un autogol di Scales su angolo battuto da Soulé. Poi la doppietta del centravanti irlandese, nata sempre da destra con le combinazioni tra Celik e Soulé. In mezzo anche tante altre occasioni e un pizzico di fortuna con il palo colpito da Engels sul calcio di rigore concesso per il fallo di Hermoso sullo stesso giocatore del Celtic. E così al rientro negli spogliatoi il parziale è di 0-3, con Nancy che al via della ripresa prova a stravolgere la squadra con le uscite di Maeda, Tierney e Nygren per Bernardo, Donovan e Iheanacho, quest'ultimo per due volte a un passo dall'1-3 in nemmeno 20 minuti. E se prima è impreciso davanti a Svilar, poi è il Var a togliergli il gol per una posizione di fuorigioco. Stessa sorte capitata poco dopo a Bailey, appena entrato insieme a Dybala e Pellegrini. Al giamaicano viene infatti negato il 4-0 che ha portato comunque Celtic Park a svuotarsi anzitempo per protesta. Nel finale spazio anche per il ritorno in campo di Angelino dopo tre mesi di assenza per una bronchite asmatica. Dunque al triplice fischio esulta la Roma che spera di aver trovato la chiave di volta per un attacco, fin qui, che aveva destato più di qualche dubbio, tanto da far pensare a proprietà e dirigenza di dover intervenire a gennaio. Il nome fatto è quello di Joshua Zirkzee, ma il diesse Massara è cauto. "Si parla tanto di lui perché ha giocato meno, anche se non nell'ultimo periodo - le parole del direttore sportivo -. Per questo potrebbe anche non essere sul mercato. Vedremo se ci saranno delle situazioni migliorative e cercheremo di coglierle".
CELTA VIGO BOLOGNA, 1-2
Non c'è emergenza che possa fermare il Bologna, che in coppa rilancia e si rimette prepotentemente in corsa per la qualificazione diretta agli ottavi di Europa League, mettendo un'ipoteca serissima sugli spareggi: il tutto sulle ali di Federico Bernardeschi. L'impresa è servita, il Bologna sbanca Vigo, sale a undici punti, a due sole lunghezze dall'ottavo posto, e lo fa in rimonta con la doppietta del suo numero dieci, mettendo la freccia sugli spagnoli. E' un'impresa che conferma la bontà dell'impianto di Italiano, in piena emergenza. Perché deve rinunciare agli infortunati Skorupski, Freuler Vitik e Casale e ai fuori lista Immobile, Sulemana e De Silvestri. Ma pure a Lucumi e Ferguson, in panchina perché non al meglio per infiammazione alle ginocchia.
IL MATCH
Il Bologna prescinde dagli interpreti, se la gioca, fa la partita per lunghi tratti. Ma spreca, troppo: Castro si divora due gol sotto porta nel primo tempo, con l'argentino che non trova la porta sotto misura di testa al minuto 28 e l'ex portiere dell'Inter Radu a dirgli di no al minuto 43 sull'occasione che avrebbe potuto regalare il pareggio, mentre Rowe grazia il numero uno ospite al minuto 27 a tu per tu. Il Bologna gioca, ma non punge e spreca. Il Celta soffre, si rintana, ma quando ha l'occasione buona punisce, sfruttando l'emergenza difensiva della banda di Italiano. L'esterno svedese Swedberg trova spazio sulla destra imbeccato da Carreira al minuto 17, vince il contatto spalla a spalla con Lykogiannis, adattato a centrale e si invola verso la porta, trovando poi l'assist per Zaragoza, che sotto misura non sbaglia. E' squadra in palla, il Celta, che nonostante le assenze di Dominguez e Duran è reduce dall'impresa in casa di un Real in crisi (vittoria per 0-2). Ma il Bologna lo mette comunque sotto e nella ripresa arriva il pareggio. Prima con Pobega, su assist di Bernardeschi, ma il gol è annullato dal Var per fuorigioco. Al minuto Rodriguez però affonda Pobega in area, su lancio di Lykogiannis: dopo una lunga revisione del Var, l'arbitro viene richiamato al monitor e decide per la concessione del rigore. Dal dischetto, Bernardeschi non perdona. Ma non è finita qui, perché Aspas, entrato nella ripresa per l'autore del gol del Celta, sbaglia l'appoggio in costruzione e lancia Bernardeschi, che a tu per tu con Radu mantiene ancora la freddezza di poco prima e sigla la doppietta personale e il sorpasso. Per il trentunenne al rientro dall'esperienza in Canada si tratta del quarto gol nelle ultime cinque gare, dopo quelli all'Udinese in campionato e al Salisburgo, sempre in Europa League. E' la rete del trionfo, che consente al Bologna di mettere un piede agli spareggi per gli ottavi di Europa League e in pienissima corsa per la qualificazione diretta, che si giocherà a gennaio contro il Celtic e Tel Aviv.
FIORENTINA DINAMO KIEV, 2-1
La Fiorentina batte per 2-1 la Dinamo Kiev grazie ai gol di Kean e Gudmundsson, al Franchi, nella quinta giornata della Conference League. Una notizia importante nella sua semplicità, perchè la squadra viola in coppa era reduce da due sconfitte consecutive e in assoluto, campionato compreso, non faceva bottino pieno dal successo del 23 ottobre scorso sul Rapid Vienna. Oltre a migliorare sensibilmente la classifica, la Fiorentina potrebbe anche aver trovato almeno la fiducia per provare a raddrizzare la barra anche in serie A. La partita ha visto i viola dominare nel primo tempo e soffrire nella ripresa, anche se dopo aver subito il gol del pareggio questa volta c'è stata la giusta reazione per andare a vincere.
IL MATCH
La Fiorentina gioca un primo tempo con alcune buone trame di gioco, con più ordine e carattere, con un atteggiamento propositivo, sicuramente il miglior primo tempo da quando Paolo Vanoli è arrivato sulla panchina. Il tecnico dei gigliati inizialmente schiera la squadra col 3-5-2 con De Gea in porta e poi in difesa la prima novità con Viti che prende il posto di Ranieri, schierandosi assieme a Pongracic e Comuzzo. Sulla linea di centrocampo arriva la seconda novità di formazione con Richardson dal primo minuto assieme a Nicolussi Caviglia e Ndour. Sugli esterni Dodo e Fortini con in attacco la coppia composta da Dzeko, stasera capitano, e Kean. Al 7' la Fiorentina va vicino al vantaggio: bel cross di Dodo dalla destra, Dzeko stacca di testa ma la palla passa poco sopra la traversa. È la Fiorentina che fa la partita anche se a centrocampo Richardson sbaglia troppi palloni e Nicolussi Caviglia si limita al complito semplice. Al 15' i viola sfiorano ancora una volta il vantaggio: Dodo serve in profondità Kean il cui tiro è deviato in angolo e sugli sviluppi prima Pongracic calcia a botta sicura e colpisce Kean davanti alla porta, poi lo stesso Kean si trova a calciare ma il portiere si oppone. E comunque il preludio del gol che arriva al 18': ottimo cross di Dodo, stacco di testa di Kean a centro area e palla in rete. Un gol che da coraggio alla Fiorentina, padrona del campo mentre la Dinamo Kiev non è mai pericolosa davanti a De Gea. Nel secondo tempo, come già accaduto, la Fiorentina si abbassa, diventa prevedibile e subisce l'avversario. Fino al pareggio che arriva al 10': Mykhaylenko da fuori area trova il tiro impossibile che batte De Gea. Tutto da rifare per la viola e dopo un'occasione sprecata da Kean, Vanoli inserisce Gudmundsson, Parisi e Kouame per Dzeko, Viti e Nicolussi Caviglia. Al 29' la scleta viene ripagata: discesa sulla sinistra di Parisi che mette sul secondo palo per Kean poi la palla finisce dalle parti di Gudmundsson che non deve far altro che appoggiarla in rete. Un gol che rivitalizza la squadra di casa e Kean chiama ancora in causa il portiere Neshcher che evita il 3-1.



