Famiglia nel bosco, il Tribunale dispone la perizia psichiatrica: i figli restano in casa famiglia Photo Credit: ANSA FOTO
23 dicembre 2025, ore 17:53
Il Tribunale dei Minorenni dell’Aquila ordina una perizia sui genitori della famiglia di Palmoli. I bambini restano a Vasto. Polemiche politiche e sociali sulla decisione
Il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila ha disposto una perizia psico-diagnostica sui genitori della famiglia che viveva nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti, con l’obiettivo di accertare la loro idoneità genitoriale. L’ordinanza, pubblicata oggi e anticipata dal Tg1, stabilisce che i bambini rimarranno nella casa famiglia di Vasto, dove sono stati collocati lo scorso 20 novembre. La consulenza tecnica è stata affidata alla psichiatra Simona Ceccoli, che avrà 120 giorni per completare la perizia. Entro il 30 gennaio il servizio sociale dovrà fornire un aggiornamento sugli interventi già attuati, mentre le parti possono depositare eventuali memorie entro il 15 febbraio.
COSA PREVEDE LA CONSULENZA
La consulenza prevede tre fasi principali: analizzare il profilo psicologico dei genitori per valutare stili relazionali, competenze genitoriali e attenzione alle esigenze affettive ed educative dei figli; accertare se eventuali carenze possano incidere sulla responsabilità genitoriale e se siano recuperabili con interventi educativi; esaminare le condizioni psico-affettive e cognitive dei minori, le figure di riferimento e i modelli di identificazione sviluppati.
LE PAROLE DEL SINDACO DI PALMOLI
Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, ha sottolineato che la priorità ora è la valutazione psichiatrica, mentre questioni come la casa, la scolarizzazione e l’ampliamento dei servizi diventano secondarie. Durante il periodo delle festività, i bambini potranno incontrare i genitori in maniera limitata, come stabilito dal Tribunale.
LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO MATTEO SALVINI E DELLE ASSOCIAZIONI
La decisione ha suscitato critiche politiche e associative. Matteo Salvini ha denunciato su X il rischio di umiliazione mediatica della famiglia, mentre Jacopo Coghe di Pro Vita & Famiglia ha definito la perizia una “patologizzazione” dello stile di vita alternativo dei genitori, sottolineando che dalle precedenti relazioni della curatrice speciale non erano emerse criticità psichiche, ma progressi significativi, inclusi adeguamenti abitativi e completamento dei vaccini. Coghe ha evidenziato come la perizia possa prolungare la separazione già traumatica dei figli, costringendoli a un Natale in struttura protetta, e ha ribadito l’urgenza di accelerare l’iter giudiziario, sostenuto anche da oltre 52.000 firmatari di una petizione. Il percorso giudiziario e l’esito della perizia definiranno se i bambini potranno tornare a vivere con i genitori.



