Gianni Morandi, ho ustioni sul 15% del corpo, qualcuno mi ha guardato dall'alto, ho dolori fortissimi

"Mi rendo conto del rischio che ho corso e di quanto sono stato fortunato. Prima di tutto, ho salvato la vita. Perché quando tu cadi dentro a una buca così, mentre spingi dentro un tronco che pensi faccia resistenza, e ti trovi in mezzo alle braci, con le fiamme intorno, è una cosa tremenda. Mi sono attaccato ad un ramo che bruciava per tirarmi fuori. Credo che ci sia qualcuno che mi ha guardato dal cielo, ne sono convinto. Ho avuto gravi bruciature a tutte e due le mani, alle ginocchia, un po' al gluteo, poi una bruciatura nella schiena e nell'orecchio. Credo, più o meno, sul 15%". Così Gianni Morandi dopo l'incidente dell'11 marzo scorso, quando il cantante ha perso l'equilibrio ed è caduto tra le fiamme mentre stava bruciando delle sterpaglie in giardino.

L'elogio ai medici

"In quei momenti ho pensato solo a salvarmi. Lo spavento è cresciuto dopo, ripensandoci. Arrivi qui, dove sono bravissimi, dove c'è una squadra di persone fantastiche che ti aiuta, che è sempre pronta e tu ti accorgi che sei nelle loro mani. Senza l'aiuto dei farmaci non si può resistere a questo dolore. Ogni due giorni mi facevano una medicazione. Ma la medicazione è una cosa molto dolorosa ti devono addormentare. Capisci che non è facile per un fisico. Io ho anche la fortuna di avere uno spirito positivo, ottimista, e questo mi aiuta. Poi l'affetto della gente. Roba incredibile, messaggi da tutto il mondo, perfino dalla Russia, dall'America, mi hanno scritto i colleghi, tutti, mi hanno chiamato. Arriva di tutto: disegni, libri, cioccolatini, uova di Pasqua. La mano sinistra, quella che fa gli accordi alla chitarra si muove abbastanza bene, direi che è quasi recuperata. La mano destra in questo momento è piuttosto debole, dovrò fare molta fisioterapia, ci vorrà del tempo. Bisogna ridarle vitalità, diciamo. Dovrei restare in ospedale ancora una decina di giorni, vediamo come prosegue la riabilitazione.