Golpe in Niger, il presidente Bazoum ricompare in fotografia. Von der Leyen: a rischio i legami con l'Ue

Golpe in Niger, il presidente Bazoum ricompare in fotografia. Von der Leyen: a rischio i legami con l'Ue

Golpe in Niger, il presidente Bazoum ricompare in fotografia. Von der Leyen: a rischio i legami con l'Ue Photo Credit: Facebook Mahamat Idriss Deby Itno


I golpisti hanno accusato la Francia di voler intervenire militarmente

Ricompare il presidente

Il presidente nigerino Mohamed Bazoum, dopo il golpe militare dei giorni scorsi, è riapparso in una foto pubblicata online. Il Capo di Stato, nell'immagine, appare in buone condizioni e sorridente dopo un incontro con il presidente del Ciad, Mahamat Idriss Deby, che ha spiegato di essere andato in Niger per trovare una soluzione pacifica alla crisi. Deby ha anche pubblicato una sua foto in compagnia del leader dei golpisti, Abdourahamane Tchiani. Secondo alcune fonti. Bazoum sarebbe detenuto dai militari nella residenza presidenziale. 

La preoccupazione dell'Occidente

Il colpo di Stato in Niger rischia di destabilizzare fortemente l'area e i rapporti con gli Stati Uniti e l'Unione Europea. Il Niger, seppur ricco di una materia prima preziosa come l'uranio, ha un tasso di povertà altissimo e la popolazione ha più volte visto nei cambi di presidenza una speranza per il futuro, senza però raccogliere mai veramente i frutti delle spartizioni politiche. La presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Lyen oggi ha scritto che l'Ue e il Niger condividono profondi legami e che l'attacco inaccettabile al governo democraticamente eletto li mette a rischio. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha affermato di aver intrapreso una serie di iniziative per una soluzione diplomatica e ha rassicurato: gli italiani in Niger sono poco meno di cento e non corrono alcun pericolo. La Farnesina li sta seguendo uno a uno. Il governo tedesco intanto ha deciso di sospendere il sostegno finanziario e la cooperazione con il Niger. "Abbiamo sospeso tutti i pagamenti", ha fatto sapere il ministero dello Sviluppo Economico. 

I rapporti con la Francia

I golpisti hanno accusato la Francia di voler intervenire militarmente nel Paese, che ha raggiunto l'indipendenza dalla colonizzazione francese nel 1960. L'influenza di Parigi resta molto forte in Niger e i ribelli hanno tentato anche di assaltare l'ambasciata di Parigi della capitale Niamey. I golpisti hanno deciso di vietare l'esportazione di oro e di uranio verso la Francia. Oltre la metà dell'uranio estratto in Niger, infatti, viene utilizzato per alimentare le centrali nucleari francesi. I governi del blocco occidentale sostengono l'Ecowas, la Comunità economica degli stati dell'Africa orientale, che ha dato un ultimatum di una settimana ai golpisti per il ripristino dell'ordine costituzionale. L'Ecowas non ha escluso l'uso della forza nel caso questo non accada. L'organizzazione ha anche imposto immediate sanzioni economiche al Paese africano.



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