Vi consiglio 50 km all'ora, un film che racconta l'importanza e la difficoltà dei legami familiari

Vi consiglio 50 km all'ora, un film che racconta l'importanza e la difficoltà dei legami familiari

Vi consiglio 50 km all'ora, un film che racconta l'importanza e la difficoltà dei legami familiari


Nella pellicola, diretta da Fabio De Luigi, i protagonisti sono lo stesso regista e il bravissimo Stefano Accorsi

'I compagni di viaggio si scelgono, i fratelli no'. Una verità non scontata, che è il fulcro del film 50 km all'ora con Fabio De Luigi, che ne è anche il regista, e Stefano Accorsi. I due interpretano due fratelli, appunto, che perdono il padre e iniziano una obbligata quanto necessaria frequentazione. 

La trama

Rocco (Fabio De Luigi) e Guido (Stefano Accorsi) sono due fratelli. Non si vedono e frequentano da diversi anni. La separazione dei genitori ha portato a una vera e propria disgregazione della famiglia. Il nucleo originario è stato preservato solo da Rocco e dal padre, uno splendido Alessandro Haber. Ormai cinquantenni, i due fratelli, conducono vite diversissime. Rocco vive isolato sull'Appenino tosco-emiliano, si occupa del padre malato e dell'azienda agricola di famiglia. Guido gestisce il personale artistico delle navi da crociera, gira il mondo, guadagna molto, frequenta molte donne. La morte del padre li costringe a rivedersi e a riunirsi per raggiungere il cimitero di Cervia, dove l'uomo vuole che siano disperse le sue ceneri. Rocco e Guido intraprendono così il loro viaggio comune a bordo di due motorini sgangherati. Un viaggio che riserverà molte sorprese, molte verità e un finale inaspettato. 

La recensione

50 km all'ora è un film che consiglio caldamente. Innanzitutto per la bravura dei due attori, due mattatori che, nel corso della pellicola, vivono con la massima naturalezza le situazioni più disparate. De Luigi e Accorsi riescono piacevolmente a sostenere sia il tono drammatico sia quello comico. Insomma si riflette sul loro rapporto familiare, che altro non è che lo specchio di quello di tutti noi, ma si sorride anche fino a ridere di gusto. Stefano Accorsi, il fratello guascone, a suo agio con l'accento emiliano, dà vita a un personaggio sfaccettato e ricco di espressività. Fabio De Luigi, dal canto suo, certo non sfigura, incarnando un 50enne insoddisfatto che si trova a compiere un viaggio fuori e dentro se stesso, riscoprendo l'amore per il fratello. Certo, ci sono alcune incongruenze. Una su tutte: quei due motorini di strada ne fanno davvero tanta dall'Appenino a Cervia, ma poi arrivano in una notte fino a Milano ed è francamente inverosimile pensare che sia possibile.  

I pregi del film

Quello che funziona maggiormente in 50 km all'ora è sicuramente l'alchimia tra i due protagonisti. E' difficile trovare coppie che siano veramente in sintonia nella recitazione e questo è uno di quei casi. Stefano Accorsi, in particolare, ha tempi comici perfetti. Un altro pregio del film è la colonna sonora, che fa da contraltare al viaggio in motorino dando alla pellicola lo status di film on the road a tutti gli effetti. Non tralasciamo infine alcune scene e perfomance attoriali perfettamente riuscite, dal balletto di Rocco e Guido in balera all'improbabile pranzo al sushi fino all'ingresso abusivo nel bungalow di un campeggio. 

Voto: un bel otto e mezzo


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