Il 6 marzo del 1475, a Caprese, vicino Arezzo, nacque Michelangelo Buonarroti, tra le sue opere il David e la Pietà

Il 6 marzo del 1475, a Caprese, vicino Arezzo, nacque Michelangelo Buonarroti, tra le sue opere il David e la Pietà

Il 6 marzo del 1475, a Caprese, vicino Arezzo, nacque Michelangelo Buonarroti, tra le sue opere il David e la Pietà


Il David e la Pietà le opere di Michelangelo Buonarroti più conosciute, insieme agli affreschi della Cappella Sistina e alla progettazione della Basilica di San Pietro, in Vaticano

Michelangelo Buonarroti nacque il 6 marzo 1475 a Caprese, in provincia di Arezzo, secondo di cinque figli di Ludovico di Leonardo Buonarroti Simoni, podestà al Castello di Chiusi e di Caprese, e Francesca di Neri del Miniato del Sera. I Buonarroti facevano parte del patriziato fiorentino. All'epoca della nascita di Michelangelo la sua famiglia era in ristrettezze economiche e il padre rischiò di perdere i suoi privilegi di cittadino fiorentino. La povertà e la perdita di prestigio, della sua casata, condizionò, in maniera significativa, le scelte familiari, il destino del giovane Michelangelo e la sua personalità. La preoccupazione per la mancanza di denaro rappresentò una costante in tutta la sua vita.


Solo marmo di Carrara per la Pietà

Michelangelo realizzò molti progetti in ambito ecclesiastico, tra cui, soprattutto, la Pietà, in marmo di Carrara, per la chiesa di Santa Petronilla, oggi in San Pietro. Quest'ultima opera, che lo consacrò nell'arte scultorea, a soli ventidue anni, era stata commissionata dal cardinale francese Jean de Bilhères de La Groslaye, ambasciatore di Carlo VIII presso papa Alessandro VI. Entrambi i protagonisti della Pietà, la Vergine e il corpo morto di Cristo, mostrano un'età giovane, tanto che sembra che lo scultore si sia ispirato al passo dantesco "Vergine Madre, Figlia di tuo Figlio".


Il David riconosciuto come capolavoro

Il 16 agosto del 1501 l'Opera del Duomo di Firenze gli affidò la realizzazione di una colossale statua del David da collocare in uno dei contrafforti esterni posti nella zona absidale della cattedrale. Si trattava di un'impresa resa complicata dal fatto che il blocco di marmo assegnato era stato precedentemente sbozzato da Agostino di Duccio nel 1464 e da Antonio Rossellino nel 1476, con il rischio che fossero state ormai asportate porzioni di marmo indispensabili alla buona conclusione del lavoro. Nonostante la difficoltà, Michelangelo iniziò a lavorare su quello che veniva chiamato "il Gigante" nel settembre del 1501 e completò l'opera in tre anni. I fiorentini riconobbero immediatamente la statua come un capolavoro.


Michelangelo e la Cappella Sistina

Giulio II affidò a Michelangelo la ridecorazione della volta della Cappella Sistina. A causa del processo di assestamento dei muri, si era infatti aperta, nel maggio del 1504, una crepa nel soffitto della cappella, rendendola inutilizzabile per molti mesi; rinforzata con catene poste nel locale sovrastante da Bramante, la volta aveva bisogno però di essere ridipinta. A Michelangelo venne offerto il lavoro e, in pochi giorni, l'incarico venne accettato e il contratto formalizzato. Gli ostacoli, nella realizzazione del lavoro, erano davvero tanti, dall'insoddisfazione tipica di Michelangelo ai ritardi nel pagamento dei compensi, fino alle continue richieste economiche di aiuto da parte dei familiari. Lo straordinario affresco venne inaugurato alla vigilia di Ognissanti del 1512. Qualche mese dopo, il committente, Giulio II, morì.


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