Il Sottosegretario alla cultura, Gianmarco Mazzi, a RTL 102.5: “La nostra partita per la cucina italiana patrimonio Unesco”

Il Sottosegretario alla cultura, Gianmarco Mazzi, a RTL 102.5: “La nostra partita per la cucina italiana patrimonio Unesco”

Il Sottosegretario alla cultura, Gianmarco Mazzi, a RTL 102.5: “La nostra partita per la cucina italiana patrimonio Unesco”


Il 21 settembre grande pranzo della domenica, “Poi puntiamo a farlo diventare giornata nazionale”

Gianmarco Mazzi, Sottosegretario di Stato alla cultura con delega Unesco, interviene ai microfoni di RTL 102.5, in merito alla candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale culturale Unesco. All’interno di Non Stop News, con Enrico Galletti, Giusi Legrenzi, Ludovica Marafini e Massimo Lo Nigro.

LA SCELTA DI CANDIDARE LA CUCINA ITALIANA A PATRIMONIO DELL’UNESCO

«Io la chiamo la “partita”, perché la paragona ad un campionato del mondo. il calcio d’inizio è stato dato il 23 maggio 2023, noi abbiamo iniziato lì questa partita, che avrà il suo fischio di chiusura il 10 dicembre a Nuova Delhi. Ci battiamo per questo riconoscimento della cucina italiana come patrimonio dell’umanità e se noi arriveremo a questo riconoscimento, saremo i primi al mondo. per noi è particolarmente importante perché la cucina italiana ha un significato culturale molto forte, che è alla base della candidatura, ma ha anche un aspetto economico molto significativo, perché tutto quello che ruota attorno alla cucina italiana, o al brand “Italia a tavola” ha un valore economico di prima grandezza. Il giro d’affari attorno alla cucina italiana legato al settore è di 251 miliardi di euro all’anno, per cui capiamo di cosa stiamo parlando».

L’ASPETTO CULTURALE DELLA CUCINA ITALIANA

«I tre pilastri di questa candidatura sono proprio i rituali legati alla nostra cucina, l’aspetto conviviale, come la tovaglia nel pranzo tipico della domenica, e il rispetto dei territori, quindi la grande qualità che riguarda i nostri prodotti, la biodiversità e la ricchezza delle nostre coltivazioni. Per ogni stagione arrivano nuovi prodotti dalla terra e questo è tantissimo. È proprio un carattere tipico dell’Italia che ci qualifica nel mondo».

IL VALORE COMMERCIALE DELLA CUCINA ITALIANA

«Questo è l’altro aspetto che rende questa sfida particolarmente interessante. Noi pensiamo che, nel momento in cui riusciremo, augurandocelo, a ricevere questo riconoscimento, metteremo un po’ in difficoltà proprio questi prodotti “Italian sounding”, che si stima tolgano 120 miliardi di giro d’affari all’anno. Per cui, questa è un’altra sfida che stiamo cercando di vivere nel mondo, perché questi prodotti contraffatti devono essere combattuti con tutta la forza che abbiamo. Questo riconoscimento in futuro potrebbe creare die problemi a chi produce questi prodotti».

LE MATERIE PRIME ITALIANE

«La filiera parte dalle materie prima, il merito principale dell’autenticità dei nostri prodotti e che hanno un valore nel mondo, parte proprio dal modo in cui vengono coltivate, in modo sano e che generano dei prodotti autentici e di qualità».

21 SETTEMBRE: IL PRANZO DELLA DOMENICA

«Abbiamo lanciato il “Pranzo della domenica” perché è un po’ simbolico. Mi viene in mente un post di Lewis Hamilton, in cui racconta in modo scherzoso, che alle 13 di una domenica non trova più nessuna delle persone che lavorano con lui perché ha capito che era l’ora di pranzare. Questo per me è molto significativo e abbiamo lanciato questa iniziativa, insieme all’Associazione Italiana dei Comuni Italiani (ANCI), in cui verrà realizzato da tutti i comuni italiani un pranzo, in occasione del 21 settembre, la prima domenica d’autunno. Noi vorremmo che la prima domenica d’autunno diventasse il “pranzo della domenica” come giornata nazionale, ci auguriamo, per festeggiare il riconoscimento. Quindi il 21 settembre ci si trova nelle piazze di tutti i borghi e gli angoli d’Italia, questo lo potranno fare anche i privati e chiunque lo vorrà e ciascuno potrà lanciare sui social il proprio “pranzo della domenica”. Basta rivolgersi al proprio Comune e chiedere come organizzarlo o partecipare a quelli già organizzati. Noi crediamo molto in questa iniziativa, anche per far capire ai Paesi che ci dovranno votare, quanto è significativo questo rituale per noi italiani. Se otterremo il riconoscimento, la prima domenica d’autunno diventerà la giornata nazionale del pranzo della domenica degli italiani. Noi siamo 60 milioni di italiani e ci sono circa 70/80 milioni di italiani o discendenti italiani all’estero; questo fa sì che un locale al mondo su cinque offre pasti italiani e utilizza prodotti italiani».


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