La necessità di fare fronte comune per la sopravvivenza del genere umano e del pianeta

La necessità di fare fronte comune per la sopravvivenza del genere umano e del pianeta

La necessità di fare fronte comune per la sopravvivenza del genere umano e del pianeta


Tra Covid-19 ed eventi meteorologici straordinari il mondo per come lo conosciamo è destinato a cambiare irreversibilmente?

Il 2020 tra pandemia, calamità naturali e perdite economiche Il Covid-19 si è affacciato in Occidente circa a dicembre dello scorso anno- c’è chi ne ha data la sua comparsa ancora prima -ma l’esplosione della pandemia e le conseguenti misure restrittive funestano le nostre esistenze da un anno, periodo che passerà senz’altro alla storia cone l’annus horribilis. Ma il 2020 e gli anni a venire sono destinati, purtroppo, a passare alla storia come catastrofici se non porremo un freno al nostro modus vivendi globalizzato ed iper produttivo. Secondo la stima del Swiss Re Institute sulla prima metà del 2020 le catastrofi naturali ed i disastri causati dall’uomo hanno fatto registrare perdite economiche a livello mondiale pari a 75 miliardi di dollari: sul totale dei danni le catastrofi di origine naturale hanno causato perdite per 72 miliardi di dollari contro i 52 del primo semestre del 2019. I restanti 3 miliardi di dollari di perdite derivano dai disastri annoverabili all’uomo, in calo rispetto ai 5 miliardi del primo semestre, diminuzione riconducibile alla pandemia, che, a causa dei lockdown imposti in tutto il mondo, ha di fatto bloccato l’attività economica.


L’uomo contemporaneo e le preoccupazioni legate alla sua sopravvivenza

Oltre ai danni economici ovviamente i dati peggiori riguardano la perdita di vite umane: calamità naturali come tempeste di vento, violente piogge, incendi ed inondazioni, eventi che hanno coinvolto dalla California all’Australia, sono costati la vita a più di 2000 persone nel primo semestre di quest’anno. Senza contare le perdite causate dalla pandemia, che ad oggi totalizza 1.244.003 decessi e 55.928.327 casi di contagio nel mondo confermati dall’inizio della diffusione del virus. Ma gli esperti sostengono che in futuro i fenomeni meteorologici estremi saranno sempre più frequenti e distruttivi. Secondo un rapporto del gruppo assicurativo mondiale Axa, la salute risulta la priorità per le persone, mentre si allenta l’attenzione verso l’ambiente, inspiegabilmente, dato che appare elementare come i due elementi siano strettamente correlati. I rischi di sopravvivenza del genere umano non hanno a che fare solo con la salute o con la situazione economico-finanziaria, ma sono indissolubilmente legati anche al cambiamento climatico.


Il cambiamento climatico e le sue criticità

Gli improvvisi mutamenti dovuti al riscaldamento dell’atmosfera del nostro pianeta portano allo scioglimento dei ghiacci polari e ad altre conseguenze che si stanno rivelando disastrose per l’ecosistema e quindi per noi stessi, quali alluvioni, bruschi temporali, estinzioni di specie animali. Sono 15 le situazioni critiche e riguardano la formazione del ghiaccio artico estivo, il ghiaccio della Groenlandia, il ghiaccio antartico occidentale, la circolazione termoalina dell'Atlantico, la El Nino-Southern Oscillation, il monsone estivo indiano, il monsone occidentale Sahara/ saheliano, la foresta tropicale amazzonica, la foresta boreale, l'Antarctic Bottom Water, la tundra, il permafrost, gli idrati di metano nel mare, la perdita di ossigeno negli oceani, l'ozono artico. Una delle conseguenze dovute allo scioglimento dei ghiacci è l’innalzamento dei livelli del mare, processo che si sta verificando più velocemente di quanto previsto. Se la situazione continua a peggiorare, questo aumento potrebbe mettere a rischio vaste aree costiere, sia in Europa che nel resto del mondo.


Conseguenze del cambiamento climatico

L’incremento delle emissioni di anidride carbonica fa in modo che essa si concentri nell’atmosfera. L’attuale concentrazione è la più alta degli ultimi 650.000 anni e forse anche più. Questo aumento è dovuto in parte anche alle emissioni dei paesi di nuova industrializzazione, quali Cina ed India. In natura esistono dei sistemi in grado di catturare il carbonio presente in atmosfera, ma questa loro capacità si sta riducendo di anno in anno. Questo significa che, gradualmente, una maggiore percentuale di carbonio rimarrà libera nell’aria e contribuirà al riscaldamento globale, causando così danni significativi all’ambiente. Il riscaldamento globale ha già causato riduzioni nei raccolti di mais, frumento ed orzo; un peggioramento della situazione si prevede che interesserà soprattutto l’Asia e l’Africa, le due regioni maggiormente penalizzate dalla carenza di cibo. Inoltre, questo declino coinvolgerà anche l’attività della pesca. Le conseguenze dei cambiamenti climatici si riversano anche sul delicato equilibrio degli ecosistemi. Negli oceani alcune specie stanno migrando a nord a causa del riscaldamento delle acque. Nelle zone tropicali i rapidi cambiamenti di temperatura causeranno l’estinzione di parecchie specie animali, ma non solo, anche di piante, fiori e frutti. Nel nord Europa, invece, l’aumento di insetti causato dal caldo provocherà seri danni alle foreste di betulle. Anche il cambiamento della disponibilità di cibo ed acqua probabilmente sarà causa di problemi, quali migrazioni forzate, soprattutto per le popolazioni costiere, come in parte sta già avvenendo. Infine, il riscaldamento globale è causa di problematiche respiratorie e cardiovascolari, in particolare negli adulti e negli anziani.


Tutti insieme per il cambiamento

Tutti quanti dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento nei confronti dell’ambiente. È necessario capire che ogni azione compiuta da noi a livello quotidiano, anche la più comune e banale, come gettare un mozzicone di sigaretta a terra, può avere conseguenze impattanti, soprattutto se si moltiplica questa azione per il totale degli abitanti del pianeta. Usare l’auto, anche per brevi tragitti, comporta l’aumento delle emissioni di gas nell’atmosfera; gettare i rifiuti senza differenziarli fa sì che essi non vengano riciclati, ma bruciati e la loro combustione inquina ovviamente l’atmosfera. L’aria inquinata è responsabile dei cambiamenti climatici, i quali a loro volta generano le situazioni critiche che sono già davanti ai nostri occhi. Dobbiamo comprendere che l’azione del singolo si riflette nel globale: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, per la terza legge della dinamica. Se vogliamo garantirci un futuro non ci resta che modificare eventuali comportamenti sbagliati, non rimanere prigionieri di un cieco individualismo, incoscienti del fatto che siamo in realtà tutti collegati.

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