LIBRI SOTTO L’OMBRELLONE: CONSIGLI DI LETTURA ESTIVI PER BIBLIOFILI E NON

LIBRI SOTTO L’OMBRELLONE: CONSIGLI DI LETTURA ESTIVI PER BIBLIOFILI E NON

LIBRI SOTTO L’OMBRELLONE: CONSIGLI DI LETTURA ESTIVI PER BIBLIOFILI E NON


Il mese delle ferie si avvicina, le valigie da riempire anche: non può mancare un libro che ci faccia compagnia in trasferta. Se avete difficoltà nella scelta, affidatevi a noi

É facile affidarsi alla classifica dei più venduti, ma il nostro mercato editoriale è bello perché vario. Proponiamo dunque alcuni titoli, tra vecchi e nuovi, da poter aggiungere al vostro bagaglio per le ferie. Ce n’è davvero per tutti i gusti.


I MIEI GIORNI ALLA LIBRERIA MORISAKI, SATOSHI YAGISAWA

Pubblicato il 7 giugno 2022 da Feltrinelli, l’esordio del giapponese Satoshi Yagisawa è il titolo perfetto per accompagnare in vacanza il lettore più diffidente. Un breve cenno alla trama per capirci meglio: Takako è una venticinquenne terribilmente ordinaria, priva di cenni caratteriali straordinari e carente di iniziativa. Quando viene piantata in asso dal ragazzo che frequenta, cade in uno stato depressivo dal quale riesce a divincolarsi accettando una inaspettata proposta: lo zio Satoru, che non vede da anni, ha bisogno di una mano per gestire la sua attività nel quartiere Jinbōchō, storicamente conosciuto per la densità di librerie presenti. Jinbōchō è una realtà quasi fiabesca, la cui placida quiete non è stata ancora avvelenata dalle dinamiche stranianti del guadagno. Takako accetta controvoglia, mia accetta. Da quando Takako metterà piede nella libreria Morisaki, nuove amicizie e nuove passioni – la lettura – interverranno a strapparla dalla depressione.

I ritmi e la struttura di I miei giorni alla libreria Morisaki riescono a intrattenere anche i lettori più difficili: le movenze sono quelle della commedia romantica americana, all’interno della quale un personaggio principale segue il lineare sviluppo di trama (rottura della quiete, peripezie per la risoluzione, ritorno allo stato di quiete), affiancato da personaggi secondari che non si prendono troppo sul serio. Il ruolo dei comprimari è infatti estremamente ben definito, quasi semplicistico, ma proprio per questo efficace. Yagisawa ha composto un romanzo breve, agevole, d’atmosfera – i muri di libri antichi fanno sicuramente la loro parte per quanto riguarda la piacevolezza e il fascino del prodotto finito –, all’intento del quale si rinuncia agli eccessi, scegliendo invece di evitare consapevolmente di porre i personaggi sotto un a lente psicologica penetrante. In quanto sincero e onesto, il romanzo funziona alla grande. A volte, basta non prendersi troppo sul serio.


BLONDE, Joyce Carol Oates

Per gli appassionati cinefili sarà d’obbligo prepararsi adeguatamente alla prossima stagione cinematografica. A pochi giorni dal sessantesimo anniversario dalla scomparsa dell’attrice, è stato rilasciato oggi l’attesissimo trailer di Blonde, pellicola di Andrew Dominik dedicata a Marilyn Monroe. Blonde è senz’altro una delle novità cinematografiche più interessanti dell’autunno, non solo per la potenza del materiale di base, ma anche per le grandi aspettative createsi attorno alla produzione: Blonde è infatti già protagonista della 79esima Mostra del cinema di Venezia. A vestire i panni dell’inimitabile Marilyn sarà la giovane Ana de Armas, attrice nota a Hollywood per alcuni ruoli di rilievo in blockbusters fortunati. Non c’è molto altro da dire se non che si sta già scomodando la parola “Oscar”.

La pellicola di Netflix intende ricostruire la vita e la carriera della diva, da Norma Jean Baker a Marilyn Monroe, cercando di indagare in maniera meno patinata le luci e le ombre di una figura tanto iconica quanto criptica della cultura pop mondiale. A fare da solido sostegno alla sceneggiatura del film c’è l’omonimo romanzo, edito in Italia dalla casa editrice La Nave di Teseo. La penna dietro la ricostruzione della vita di Monroe è quella di Joyce Carol Oates, autrice americana tra le più prolifiche in circolazione, più volte finalista al Premio Pulitzer.

Blonde è un prodotto ibrido, in grado di soddisfare gli amanti della non fiction e i lettori di romanzi. La figura di Marilyn Monroe, infatti, si costruisce e decostruisce attraverso la scrittura avveduta di Oates, dividendosi tra personaggio del mito contemporaneo, con i suoi necessari non detti, e protagonista di un racconto al limite, diviso tra sogno e incubo, tra diva irraggiungibile e vittima del sistema, capace di incarnare il paradigma delle complessità dello star system e della società dell’apparenza, rimanendo profondamente e dolorosamente umano.



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