Madonna di Trevignano, ci sarà un processo per truffa aggravata, chiuse le indagini della procura di Civitavecchia

Madonna di Trevignano, ci sarà un processo per truffa aggravata, chiuse le indagini della procura di Civitavecchia

Madonna di Trevignano, ci sarà un processo per truffa aggravata, chiuse le indagini della procura di Civitavecchia Photo Credit: Ansa/


Le apparizioni mariane e la trasudazione della statuina dichiarate false dalla chiesa cattolica, tra i presunti truffati anche un fedele che donò ben 123mila euro

Per la madonnina di Trevignano la procura di Civitavecchia ha chiuso le indagini. Gisella Cardia e suo marito Gianni vanno a processo per truffa aggravata in concorso. La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha notificato l'atto precedente alla richiesta di rinvio a giudizio a carico dei coniugi Cardia per la vicenda che ruota intorno alla Madonna di Trevignano Romano, alle apparizioni dichiarate "false" dalla Chiesa cattolica e al presunto giro di donazioni dei fedeli sarebbero stati spinti a donare con "artifizi e raggiri". Tra i benefattori che hanno poi denunciato i coniugi Cardia c'è Luigi Avella, sostenuto dall'avvocato Francesco Pace. Si tratta dell'uomo che donò ben 123mila euro.


Gli avvocati:"Ce lo aspettavamo, fiducia nella giustizia"

"Come legali, non siamo sorpresi dalla richiesta di rinvio a giudizio: era un esito atteso. Tuttavia, l’indagine nei confronti dei nostri assistiti si è svolta in un clima di evidente pregiudizio" ha dichiarato l’avvocata Solange Marchignoli, che difende i coniugi Cardia insieme all’avvocato Giuseppe Marazzita."Sarà durante il processo che si potrà finalmente instaurare un reale contraddittorio tra le parti, davanti a un giudice terzo. Quel contesto rappresenterà l’unica sede idonea per ricostruire i fatti, ascoltare le testimonianze e valutare le prove legate alla vicenda di Trevignano. Da parte nostra, affrontiamo questa fase con serenità e fiducia nella giustizia".

Scene pensate per strappare donazioni

Nell'avviso notificato dalla Procura si legge che Gisella Cardia e suo marito Gianni sono indagati per truffa aggravata in concorso perché "hanno architettato e inscenato apparizioni, trasudazioni da una statuetta della Madonna e da un quadro raffigurante il Cristo; per la comparsa di scritte in aramaico, con messaggi mariani, comunicazioni ricevute dalla Madonna".

I coniugi Cardia hanno usato la loro casa e un terreno chiamato "Campo delle Rose" a Trevignano Romano, sul lago di Bracciano, in un luogo di culto. Hanno raccontato storie: "paventato ai fedeli l'avverarsi di futuri cataclismi e sciagure "che avrebbero potuto evitare abbracciando il culto della Madonna di Trevignano". Così facendo i fedeli sarebbero stati spinti a fare donazioni. Fedeli che sarebbero stati convinti a donare attraverso una raccolta fondi, per finanziare l'associazione "Madonna di Trevignano" convinti, in buona fede, che le apparizioni mariane fossero realtà. Come il sangue che trasudava.

Per la Procura dunque i coniugi Cardia hanno agito "con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, al fine di trarre l'ingiusto profitto, costituito sia dalla raccolta di denaro dai fedeli, sia dall'acquisizione di una forte visibilità mediatica, con artifizi e raggiri".



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