Margherita Buy prova a Volare con il suo primo film da regista alla Festa del Cinema di Roma 2023

Margherita Buy prova a Volare con il suo primo film da regista alla Festa del Cinema di Roma 2023

Margherita Buy prova a Volare con il suo primo film da regista alla Festa del Cinema di Roma 2023 Photo Credit: Agenzia Fotogramma.it


Una commedia che parla della grande fobia, quella degli aerei e cerca di farlo con leggerezza e ironia. La pellicola uscirà nel 2024

Vita da Margherita. Sembra questo il titolo appropriato per tentare di descrivere Volare, primo film che vede Margherita Buy nei panni di regista. Una commedia leggera e spensierata che prova a tematizzare la fobia di prendere un aereo. Stessa paura che accomuna anche la stessa pluripremiata attrice. La pellicola è stata presentata nella sezione Grand Public della 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma.


LA TRAMA DEL FILM

Un racconto molto autobiografico: Margherita diventa Anna, un'attrice di successo, che soffre di aviofobia, ovvero la paura di volare. A causa di questa sua paura, la donna è stata costretta a rinunciare a scritture importanti. Avrebbe potuto aspirare a un successo internazionale, ma l'idea di salire su un aereo per un casting o per le riprese l'ha sempre frenata. Tutto cambia quando la figlia (interpretata da Caterina De Angelis, vera figlia della Buy) decide di trasferirsi in California per frequentare una scuola americana. Anna, intenzionata ad accompagnarla in questo grande viaggio, decide così di iscriversi a un corso nell'aeroporto di Fiumicino, per provare a vincere la sua paura.


LA PAURA DI VOLARE

Margherita Buy si mette a nudo con grande ironia, e con la scusa di raccontare Anna, il suo alter ego in scena, finisce per raccontare velatamente la sua vita. Fobie e idiosincrasie di una delle attrici più amate degli ultimi anni che stavolta però si mette anche al comando creativo dell’intero progetto. Il risultato è un film che parte con le migliori intenzioni che però si dimentica di sviluppare. Nei primi minuti della pellicola sembra che la “paura del volo” della protagonista possa essere un pretesto per parlare di altro, come ad esempio la voglia di spiccare il volo artisticamente, oppure il bisogno di uscire dalla zona di comfort per provare nuove esperienze. E invece nel corse della narrazione, si perde tutto e la fobia dell’aereo rimane quasi fine a sé stessa, risultando spesso ridondante. La parte centrale si focalizza soltanto sulla terapia di gruppo di questi personaggi, accomunati solo dalla loro paura. Poco caratterizzati e molto piatti, finiscono per essere quello che ci si aspetta e il ritmo ne risente molto. Nel finale è come se si perdesse la voglia di raccontare qualcosa di personale e si scegliesse la strada più facile, senza particolari guizzi o colpi di scena che, anche quando ci sono, non sembrano funzionare nel modo giusto.


Insomma Volare di Margherita Buy, sulla carta, aveva tutti gli ingredienti per poter spiccare il volo, raccontando una storia leggera e dai tratti profondi, ma sceglie di restare nella dimensione di comfort, senza esagerare. Forse per paura di volare per davvero.



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