Messina Denaro: trovato il secondo covo del boss, arrestato un favoreggiatore

Messina Denaro: trovato il secondo covo del boss, arrestato un favoreggiatore

Messina Denaro: trovato il secondo covo del boss, arrestato un favoreggiatore Photo Credit: fotogramma.it


Gli inquirenti hanno fermato un uomo che avrebbe messo a disposizione dell'ex latitante un garage trasformato in appartamento

Il boss Matteo Messina Denaro avrebbe soggiornato, nel corso della sua latitanza, in un complesso immobiliare di Mazara del Vallo messo a disposizione da un favoreggiatore. Questa la conclusione a cui sono arrivate le forze dell’ordine siciliane impegnate ieri in perquisizioni e ispezioni nella zona.


L’arresto

La Procura di Palermo, coordinata da Maurizio de Lucia, ha disposto il fermo per Giuseppe Di Giorgi, 49 anni. Secondo gli inquirenti l’uomo – accusato di detenzione illegale di arma, favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena – avrebbe messo a disposizione di Messina Denaro un garage, arredandolo e trasformandolo in un vero e proprio appartamentino. Inoltre sarebbe stato trovato in possesso di una pistola – tenuta illegalmente – con 50 proiettili, di cui uno già in canna. Secondo le ricostruzioni, il revolver sarebbe appartenuto proprio all’ex latitante.


L’operazione

La Dda di Palermo è arrivata al fermo del sospettato dopo una lunga attività di indagine: solo nella giornata di ieri gli inquirenti sono stati impegnati in decine di perquisizioni volte a individuare un garage o un appartamento la cui serratura fosse compatibile con alcune chiavi rinvenute nell’ultimo covo di Messina Denaro, scoperto nel periodo dell’arresto (avvenuto il 16 gennaio del 2023).

Gli investigatori avevano ristretto l’area di ricerca al complesso di via Castelvetrano 45/c (a Mazara), frequentato dal boss e dalla sua amante Lorena Lanceri. Le chiavi a disposizione del capomafia aprivano il cancello di ingresso dell’area condominiale. Una volta scoperto il punto di accesso, dunque, i pm si sono attivati per disporre, ieri, l’ispezione dei garage e degli appartamenti del condominio.

Di Giorgi avrebbe messo a disposizione dell’ex latitante ben due garage direttamente collegati uno all’altro (il primo di sua proprietà, il secondo di un parente). Ad avere accesso ai locali – oltre al boss e alla sua amante – anche Rosalia Messina Denaro, sorella del boss, e Andrea Bonafede, il geometra che ha prestato l'identità all'ex ricercato.


Il covo

Secondo gli inquirenti, i due garage collegati sarebbero stati impiegati da Messina Denaro per nascondere documenti e corrispondenza. All'interno dei box era stata allestita una una stanzetta da letto e un cucinotto.

Una volta scoperti i locali, la perquisizione si è estesa a casa di Di Giorgi dove è stata trovata una pistola Walther perfettamente funzionante, non denunciata, nascosta nella cabina armadio tra i vestiti. Agli inquirenti l'uomo avrebbe raccontato di aver trovato la pistola in strada e di averla portata a casa.



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