“Napoleone ultimo atto. L’esilio, la morte, la memoria”: la mostra al Museo Napoleonico di Roma

“Napoleone ultimo atto. L’esilio, la morte, la memoria”: la mostra al Museo Napoleonico di Roma

“Napoleone ultimo atto. L’esilio, la morte, la memoria”: la mostra al Museo Napoleonico di Roma


Il racconto degli ultimi momenti dell’epopea di Napoleone Bonaparte rivive nelle opere del Museo Napoleonico di Roma in mostra fino al 9 gennaio 2022

«IL N’EST PLUS» - «EI FU»

«Il n’est plus»: così recita uno dei pannelli della suggestiva mostra del Museo Napoleonico di Roma dedicata all’ultimo periodo della vita di Napoleone Bonaparte. Con le parole «Il n’est plus» – che l’«Ei fu» manzoniano traduce fedelmente – il medico Francesco Antonmarchi annuncia la morte di Napoleone, avvenuta alle 17.49 del 5 maggio 1821 dopo una lunga agonia. L’aspetto curioso è che quel medico non si limitò ad annotare l’ora e la data di morte del celebre generale ma fece qualcosa in più: posò un calco sul volto senza di vita di Napoleone per renderne quell’ultima immagine immortale. Da quel calco venne poi realizzata negli anni successivi una scultura in bronzo che da oggi possiamo ammirare in tutta la sua potenza e crudezza all’interno della mostra. Questo ci fa comprendere quanto fosse considerata incredibile la figura di Napoleone, quasi sovrumana per certi aspetti, ai suoi contemporanei, e degna di gesti inconsueti anche per l’epoca. Il ritorno delle sue ceneri a Parigi sarebbe stato infine trionfale ma solo circa 20 anni dopo, nel 1840, quando il clima antinapoleonico della Restaurazione si era attenuato.


GLI OGGETTI DELL’ESILIO

La curatrice della mostra Elena Camilli Giammei commenta: “Abbiamo messo al centro gli ultimi anni di Napoleone, dall’esilio di sant’Elena fino al rientro delle ceneri in Francia, attraverso gli oggetti della grande e preziosa collezione del Museo Napoleonico di Roma”. In mostra infatti si possono ammirare molti degli oggetti che Napoleone ha con sé nei suoi ultimi anni di vita. Si tratta di oggetti dal forte valore storico e simbolico: lo stesso Napoleone è infatti consapevole del loro potere evocativo, tanto da destinarli nel testamento al suo unico figlio (una volontà che però non verrà mai esaudita). Confinato a Sant’Elena, Napoleone inizia una seconda vita, radicalmente diversa dalla prima. Qui le memorabili imprese compiute da condottiero e statista, la folgorante ascesa al trono imperiale, diventano improvvisamente lontane. All’azione – militare e politica – si sostituisce il pensiero, la riflessione su ciò che è stato e non sarà più. Il senso della propria esperienza viene elaborato anche attraverso la lettura, in chiave metaforica, di storiografi classici e moderni, da Tito Livio al più contemporaneo Gibbon. Di quest’ultimo, è interessante notare attraverso la mostra, Napoleone aveva nella sua biblioteca “La Storia della decadenza e della caduta dell’impero romano”: un testo molto evocativo per la condizione in cui si ritrovava l’ex imperatore, dopo tanti anni di gloria.


LO SPETTACOLO

La mostra infine è accompagnata da uno spettacolo teatrale online gratuito, visibile domenica 9 maggio alle ore 11:00. Si tratta di una piéce teatrale, interpretata da Simone Francia, sugli ultimi giorni di Napoleone dal titolo “In pochissime parole, questa è la mia storia. Napoleone ultimo atto”, realizzata con la collaborazione della Delegazione Italia centrale-Roma del Souvenir Napoléonien e del Teatro di Roma. “Un monologo molto intimo e suggestivo”, come ci assicura la curatrice della mostra Camilli Giammei, che sarà visibile sui canali social del museo e sul sito http://www.museonapoleonico.it/.


IL GENERALE

Uscendo dalla mostra si ha la sensazione di aver conosciuto la parte più intima e vera del generale, lontana dalla rappresentazione gloriosa (a cui egli stesso teneva tantissimo) degli anni in cui fu al potere. In quel confinamento forzato, in cui in parte ci possiamo tutti ritrovare dopo il 2020, Napoleone riscopre le sue passioni - come la storia, la geografia e i giochi di società - che ci parlano di un personaggio storico molto più vicino a noi di quanto possiamo immaginare. Una mostra consigliata a chiunque voglia scoprire il Napoleone autentico, troppo spesso nascosto dietro al suo stesso mito. 

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